In Italia ne vengono emesse circa 78,5 milioni ogni anno, alla media di due per patentato, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro. In Germania si contengono a 23,3 milioni le contravvenzioni annue, in Francia a poco oltre i 15 e mezzo, nel Regno Unito a 13,7 e in Spagna a 11.
Ad esempio, il famoso “Street Control”, che dovrebbe esprime la massima ipertecnologia disponibile per multare in automatico le auto in doppia fila, e che la settimana scorsa ha multato (ben 70 euro) una vettura in coda a un carro funebre. Come si fa a spiegare a una telecamera montata sul tetto delle auto dei vigili che funerali non sono sanzionabili?
Del resto in Italia, si sà che è ripartita l’offensiva dei Comuni sulle multe, con i sindaci che chiedono gli straordinari ai vigili urbani per fare cassa. Già per gli incassi stimati per il 2015 si calcola un incremento supera in media il 20% della cifra incassata per il 2014.
A Milano, gli autovelox vanno “a manetta” per poter fruttare fino a 480mila euro al giorno. A Bolzano sono già stimati incassi per circa 38 euro per ciascuno dei 105.713 residenti. Nel 2014, incrementi record a Bergamo, 2.000 multe in più sul 2013; a Subiaco (Rm), il picco di incremento del gettito: +50% sull’anno precedente.
Fruttano bene anche le multe di Cremona che hanno fatto incassare al Comune quasi tre milioni di euro 2.897.556, con un incremento di circa trecentomila euro rispetto al 2013. Meno multe a invece a Ferrara dove dalle sanzioni è previsto un ricavo in calo di 800mila euro nel bilancio 2015 rispetto al 2014.
Per comuni più piccoli, scendono i numeri assoluti ma sale, in proporzione, l’incidenza delle multe.
Quindi, se il monito lanciato da palazzo Chigi non fermerà la sete di sanzioni dei sindaci, chi li fermerà?