Per auto ibride ed elettriche è caccia all’efficienza
Di dati di vendita relativi alle vetture ibride ed elettriche se ne trovano tra i più disparati e dalle strane fonti. Ecco ciò che a noi risulta; per l’oggi e per le evoluzioni prossime.
Le auto con propulsione ibrida (motore a combustione + elettrico) sono una realtà in costante crescendo. La punta è il Giappone, ormai al 11,9%, Europa a 2,5 mentre gli USA a 2,7% (anche perché il petrolio ha costi ribassati). In Italia siamo intorno al 1,9%.
In questo campo persevera la leadership Toyota (Yaris la più gettonata) e Lexus, inseguiti a distanza da Peugeot e dall’incalzare germanico.
Nelle previsioni degli ottimisti, su scala mondiale, entro il 2020 le ibride potrebbero arrivare a rappresentare un 7%, grazie anche all’integrazione del sistema plug-in.K
Ai fatti attuali le auto elettriche in Italia non arrivano ancora allo 0,7%, ma la fase di “spinta” commerciale è evidente. I frutti però faticano a concretizzarsi, nonostante le agevolazioni sul bollo auto, il premio Rca, su parcheggi urbani e Ztl. Motivazioni attribuibili alla rete infrastrutturale di ricarica (anche se gli sviluppi e gli insediamenti delle colonnine sono ben decantati) e alle performance nei lunghi spostamenti. In sostanza l’autonomia di percorrenza.
Ci sono delle eccezioni, con auto elettriche che fanno viaggiare quasi quanto vetture benzina; esempio la Tesla Model S in grado di percorrere 400 Km con una sola carica, e il prezzo che viaggia sui 70.000 euro. Tesla ha un sistema di ricarica opzionale (Supercharger) che conta i minuti anziché le ore.
La più diffusa resta comunque Nissan Leaf, in grado di percorrere 120-140 Km con una carica ma ha un prezzo di partenza di 25.000 euro.
Nel gruppo top troviamo poi Smart Fortwo ED, Renault Zoe, Bmw i3, Tesla Model S, Renault Fluence, Peugeot IOn, Vw eUp!, Citroen CZero.
A condizionare fortemente l’autonomia delle auto sono le maggiori dimensioni dei pacchi batterie e il livello di evoluzione delle stesse (Tesla trova i suoi vantaggi in questi fattori).
L’utilizzo di batterie più grandi ed evolute contribuisce a far lievitare il prezzo finale. Chi acquista deve entrare in uno specifico ordine di idee e ideali. Comunque i ricercatori “ricercano” per sviluppare strategie migliorative.
Pesi, software e materiali – Per esempio, Nanyang Technological Univeristy, North Carolina State University e German Aerospace Centre si sono impegnati per incrementare l’efficienza e l’autonomia delle auto elettriche del 20%.
Questo con motori più compatti e un legame tra software e cinematica capace di assorbire maggiore energia dalle frenate. Centri studio australiani e statunitensi sono tra quelli che hanno puntato le ricerche (come altri di cui abbiamo scritto) sulla realizzazione di pannelli fotovoltaici per la carrozzeria, così da incrementare la capacità di ottenere energia. Alla base, supercondensatori composti da elettrodi in grafene frapposti da gel elettrolita.
Fabrizio Romano
Ormai sono una realtà innegabile. che ci piaccia o no.
Però costano molto
Non ci sono grandi differenze, solo che ti manca il rumore del motore…
La mancanza di rumore del motore dovrebbe essere apprezzato
Il rumore del motore è il cuore dell’auto. Senza sei fermo anche se ti muovi
In effetti, non sono convinta.