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Audi TT Roadster 2.0 TFSI quattro – Puro dinamismo a cielo aperto

Impressioni di guida.

“L’ESC lascia libertà di scelta al pilota: in modalità Sport e in abbinamento alla trazione quattro, supporta la sterzata spontanea e i drift controllati, grazie a un’azione attiva e a leggeri interventi dei freni in sovrasterzo”. Questa frase dei tecnici Audi è eloquente di come la TT Roadster terza generazione sia una vera sportiva. Fattore che, in tutta onestà, non riguardava molto le edizioni precedenti.

 Lunga 4,18 metri e caratterizzata da un passo pari a 2,51 metri, la nuova TT Roadster ha un aspetto atletico, determinato e non disgiunto da una certa eleganza.

I designer Audi hanno conservato l’intramontabile linea purista del primo modello TT, reinterpretandone al contempo diversi elementi quali ad esempio gli ampi passaruota, oppure lo sportellino del serbatoio di forma circolare con anello a sei viti. Inoltre, nel frontale predominano le linee orizzontali, mentre il single frame risulta largo e piatto ispirandosi a quello della Audi R8. E come avviene per quest’ultima, a richiesta sono disponibili gli innovativi proiettori in tecnologia a LED Matrix. Anche posteriormente spiccano le linee orizzontali che enfatizzano la larghezza dell’insieme, mentre uno spoiler fuoriesce dal portellone a partire dai 120 km/h.

Abitacolo a suo modo spettacolare

Basta salire a bordo per essere conquistati dal carattere spiccatamente sportivo della TT Roadster. Aprendo le portiere, il virtual cockpit (la strumentazione completamente digitale) si illumina automaticamente “accogliendo” il pilota. Questa tecnologia, presenta tutte le informazioni con una grafica brillante e tridimensionale: dalle mappe di navigazione (a richiesta) al grande contagiri centrale. Infine, il posto guida presenta il volante perfettamente verticale, come ci si aspetta su una vera sportiva, e il sedile che può far assumere la postura “rasoterra”.

“Il piacere è tutto mio”

La versione dell’Audi TT Roadster oggetto della nostra prova è la 2.0 TFSI quattro, con cambio S tronic opzionale, caratterizzata dal propulsore 4 cilindri di 1.984 cc a iniezione diretta di benzina e turbocompressore. Un motore erogante 230 CV, ma soprattutto il picco di coppia pari a 370 Nm nell’intervallo compreso tra 1.600 e 4.300 giri/min.. Quanto alle prestazioni, grazie anche al contenimento dei pesi favorito dalla struttura in alluminio, l’accelerazione 0-100 km/h si svolge in 5”6/10 e la velocità massima raggiunge 250 km/h. Una volta abbassata la capote, in appena 10 secondi, ci mettiamo alla guida di questa meraviglia della tecnica apprezzando immediatamente tanto la forza, quanto l’elasticità del motore. In altre parole, la spinta è talmente ben distribuita da poter reggere il confronto con le unità aspirate plurifrazionate di elevata cilindrata. Il tutto ben assecondato dal cambio a doppia frizione S tronic, sempre puntuale nello “snocciolare” i rapporti anche settando i programmi meno sportivi.

“Sottosterzo addio”

Una caratteristica di molte Audi del passato era la tendenza ad allargare la traiettoria in curva da parte dell’avantreno, ovvero il famoso sottosterzo. Comportamento questo che non era esattamente l’optimum del piacere di guida, tanto da essere completamente scomparso anche sulla nuova TT Roadster. In sostanza il sottosterzo viene scongiurato dalla trazione quattro che ripartisce la coppia in maniera ottimale tra i due assali, in funzione di fattori come condizioni di marcia, caratteristiche della strada e stile di guida. E a proposito dello stile di guida, quando questo diventa sportivo il sistema trasferisce la maggior parte della forza al retrotreno. Quindi, su una carreggiata con coefficiente di attrito ridotto, la trazione quattro abbinata al controllo elettronico della stabilità ESC consente derapate controllate molto sicure. In sostanza, come avviene per la corrispondente versione Coupé, la nuova Audi TT è un’auto sicura, divertentissima da guidare e molto veloce. Quasi una R8 “in scala ridotta”, nonostante il layout motoristico completamente differente, il ché francamente, è il miglior complimento che si possa fare.

Gian Marco Barzan

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