Carburante troppo caro? Troppi distributori
Nonostante il crollo dei prezzi del petrolio nella rete distributiva dei carburanti auto pesa l’eccessiva frammentazione.
Sono 21.800 i distributori di carburante auto attualmente in servizio sulle strade del nostro Paese. Solo il 4% però è completamente automatizzato, mentre le stazioni di servizio con vendita di prodotti non oil sono appena il 28% e gli impianti self-service sono solo il 45%.
Rispetto ai cinque principali Paesi europei, quella italiana è la rete di distribuzione più ampia: i punti di vendita in Italia sono 21.800, mentre in Germania sono 14.622, in Francia 11.476, in Spagna 10.617 e nel Regno Unito 8.613.
Questi dati emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che si terrà a Bologna dal 20 al 24 maggio 2015.
L’elevato numero di distributori nel nostro Paese – secondo l’ Osservatorio Autopromotec su dati Unione Petrolifera – è innanzitutto dovuto al fatto che l’Italia, in Europa e nel mondo, è ai primi posti per densità di veicoli circolanti. A ciò si aggiunge un territorio nazionale con una popolazione concentrata in città, ma anche molto dispersa nell’intero territorio nazionale e con la dislocazione di molti punti di rifornimento anche in aree periferiche.
La quantità dei distributori di carburante in tutte le aree del Paese è senza dubbio un vantaggio per l’automobilista, ma proprio il numero eccessivo dei punti vendita grava sull’efficienza generale del sistema generando forti diseconomie.
Ed è in ragione di questa situazione – sottolinea l’Osservatorio Autopromotec – che nel nostro Paese è oggi difficile apportare una riduzione dei prezzi alla pompa paragonabile a quella del costo del greggio.
Inoltre emerge che la rete italiana dei distributori di carburante presenta un profilo tecnologico e di servizio non ancora adeguato ai livelli degli altri maggiori Paesi europei. Infatti, l’incidenza dei punti vendita con servizi, prodotti e prestazioni aggiuntive rispetto all’erogazione di carburante è pari al 28% della rete distributiva e cioè molto al di sotto della media dei cinque principali Paesi europei (76%). Oltretutto nel nostro Paese, è ancora scarsa la diffusione del selfservice (45%) che pare sia concentrata in particolare nelle metropoli.
I temi dello sviluppo tecnologico e della riorganizzazione dell’assetto della rete nazionale di distributori saranno al centro della prossima edizione di Autopromotec che si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 20 al 24 maggio.
Quindi se avessimo meno distributori la benzina costerebbe meno? Bah…
Ma come…. ci sono troppi distributori? A me non pare.
Non sono sicuro che siano veramente così tanti.
La logica dovrebbe essere: più distributori, più concorrenza e conseguentemente dovrebbe costare meno, non di più!