Oggi compie sessant’anni, il mito che esattamente il 9 Marzo 1955 debuttava al Salone di Ginevra. L’icona del “boom”che rimise in moto il Belpaese dopo la Guerra, cambiò radicalmente il modo di vivere e le abitudini degli Italiani. La Fiat 600 rimase in produzione al Lingotto fino al 1969.
La sua forza, e non solo nel mondo delle quattro ruote, è da riconoscere nel ruolo sociale che la portò ad essere la prima auto alla portata di tutti.
La diffusione non fu completamente spontanea, ma ci fu, da parte di Fiat un grande lavoro mediatico, non legato alla pubblicità che all’epoca non veniva ancora trasmessa, ma in occasione della presentazione della 600, la RAI, fu incaricata di mandare in onda un cortometraggio preparato di Cinefiat che descrivesse quella nuova automobile, così diversa da quelle tradizionali. Infatti in quegli anni, il motore posteriore suscitava qualche perplessità tra la gente comune, convinta la posizione del motore influenzasse tenuta di strada, anche se la soluzione “tutto-dietro” era già stata sperimentata da Volkswagen e Renault con il Maggiolino e la 4CV.
Un’altra arma vincente furono i consumi contenuti (14 km con un litro) e una tassa di circolazione di sole 10.000 lire, che insieme alla possibilità di trasportare 4 persone con un po’ di bagagli, e a quella di viaggiare a 95 km/h, fecero di questo 4 cilindri la base poi adottata su Multipla, 850, 127, Panda, Uno, senza dimenticare dell’Autobianchi A112 e delle Seat Ibiza e Marbella.
Purtroppo trovarne ancora non è facile, se non in qualche rassegna d’auto d’epoca e nel garage di alcuni collezionisti che contribuiscono a coltivarne l’immagine incancellabile.
La redazione