La prova infernale di Paolo – Etna volcano’s climb
Andreucci e la sua super salita tra terra, neve e l’infuocata lava dell’Etna.
Appena l’ho intervistato, il discorso ha puntato diretto sulle fantastiche riprese della sua corsa sull’Etna; qualcosa che ti coinvolge, affascina, ti fa pensare a quelle emozioni.
Ho voluto riprendere proprio la felicità che gli si leggeva in faccia e traspirava dalle sue parole: “E’ stata un’esperienza davvero unica perché straordinariamente emozionante. Anche in qualche momento di paura mi sentivo avvolto nel fantastico”. Poi gli ho detto che le scene mi ricordavano un po’ la storica corsa in salita su terra della Pikes Peak, e Paolo ha detto: “E’ la stessa cosa che ho pensato anch’io mentre ero al volante della Peugeot 208 T16“.
La saga delle “imprese impossibili” di Paolo Andreucci e di Peugeot si è arricchita dunque di un nuovo emozionante capitolo.
Dopo il confronto mozzafiato con Anna (nel ruolo di sciatrice) sulla ripida discesa ghiacciata del Monte Zoncolan, uno dei simboli della Carnia friulana, al volante della 207 Super 2000; dopo la sfida rompicollo con Suding, campione italiano di Downhill, al volante della RCZ, ora Andreucci ha affrontato uno degli avversari più temibili: la salita alla cima dell’Etna, il vulcano attivo terrestre più alto d’Europa … ed anche il più imprevedibile nelle reazioni.
Come per Ken Block e le sue seguitissime imprese, a Paolo Andreucci (proprio ora 50enne) cresce la voglia di affrontare imprese mozzafiato!
Questa sull’Etna l’ha compiuta con la Peugeot 208 T16 con cui si è aggiudicato l’ottavo titolo nazionale rally; un’accoppiata vincente per un’altra impresa da pazzi. Cioè un’impresa da Paolo!
Il risultato? Peugeot 208 T16, 2015 Etna volcano’s climb, davvero un video spettacolare, ad alto tasso adrenalinico, come i precedenti due.
«E’ stata un’esperienza adrenalinica anche per me. Mentre salivo verso il cratere – racconta Paolo Andreucci – mi sembrava di essere su un altro mondo, affascinante e spettrale. A tratti era avvolto da nuvole che mi nascondevano la strada e dovevo guidare quasi alla cieca.. Poi all’improvviso le nubi si aprivano scoprendo un paesaggio lunare, quasi infernale. E quel fondo stradale così strano … si muoveva sotto le ruote come fosse una cosa viva … che non ti dà mai la sensazione di controllare pienamente la vettura. Un’avventura che di certo ricorderò a lungo».
Eccolo, e godetevelo!
Nelle foto Paolo Andreucci con la 208 T16 del prossimo Campionato CIR, con, ancora, la sua bravissima copilota Anna Andreussi.
Fabrizio Romano