Lexus LF-SA Concept: “La voglia matta”
Spesso molti marchi di prestigio hanno ceduto alla tentazione di proporre qualcosa di più abbordabile, in un certo senso più democratico, rispetto ai loro tradizionali modelli di alto rango.
E’ successo a suo tempo alla Mercedes-Benz con la Classe A, alla Audi con la non fortunatissima A2 e perfino all’Aston Martin con la Cygnet, ovvero un’operazione di rebadge di una normalissima Toyota IQ che non entrerà certo nei manuali di marketing. Oggi anche Lexus propone la sua vettura compatta, ossia l’LF-SA Concept. E proprio in quel Concept sta il significato dell’operazione, ossia “tastare il polso” dell’opinione pubblica e verificarne l’indice di gradimento per poi valutare l’eventuale produzione.
“Se il buongiorno si vede dal mattino..”
In questi giorni, al Salone di Ginevra dove viene esposta in anteprima mondiale, la Lexus LF-SA Concept suscita molta curiosità e ammirazione proprio perché rappresenta la prima utilitaria (seppur chic) del prestigioso brand in seno alla Toyota. In dettaglio, la vettura è lunga 3,45 metri, larga 1,70 , alta 1,43 e presenta una configurazione 2+2 dei posti. Lo stile parte dall’inconfondibile calandra Lexus, qui invero un po’ pretenziosa, e si sviluppa in un sapiente alternarsi tra forme concave e convesse. Infine, posteriormente viene ripreso il motivo “a clessidra” della calandra, mentre i gruppi ottici hanno un’originale forma “a L”.
Tutto intorno al guidatore
All’interno spiccano il sedile fisso del guidatore, nonché tanto il volante quanto la pedaliera regolabili. Il pilota, infatti, è volutamente posto al centro dell’attenzione tanto che la sua area è ben distinta da quella riservata al passeggero. Infatti, compaiono due spazi divisori ellittici sovrapposti, così come il sistema di infotainment è in linea con la filosofia “pilot oriented”. In sintesi, secondo la Lexus tutta questa attenzione nei confronti del guidatore è motivata dal fatto che a bordo di una city car del genere spesso si viaggia da soli. Con buona pace di quanti sostengono il car pooling, aggiungiamo noi.
Gian Marco Barzan
Photogallery
La chiamano city car…
E’ un po’ esagerata. In tutti i sensi