MotorAge New Generation

Test Renault Twingo 1.0 70 CV- terza generazione

La forte personalità è l’unico legame che resta fra le tre generazioni della Twingo, che questa volta, ha preso con decisione le distanze dalle due precedenti versioni: design alla moda, trazione e motore posteriori, più spazio e finalmente le 5 porte.

La terza generazione della Twingo si direbbe fatta apposta per far discutere, pur rispondendo in pieno allo spirito delle city car, non attira esclusivamente per il basso prezzo d’acquisto ma soprattutto per il suo aspetto ludico e fun.
Anche le dimensioni si differenziano totalmente dalle versioni precedenti, in quanto la nuova vettura è lunga 3,600 metri (9 centimetri in meno rispetto alla seconda generazione, ma 17 centimetri in più rispetto alla prima) e l’altezza del tetto è di 1,550 metri (8 centimetri in più della precedente generazione) assumendo così proporzioni simili a quelle di una piccola monovolume.

Esteriormente la Twingo propone uno stile accattivante dall’accentuata personalità, con una linea molto personalizzata, il frontale piuttosto corto e bombato e il parabrezza molto inclinato. La coda, in linea con il design anteriore, è particolarmente spiovente. Scelta che riduce a 188 litri la capienza del vano bagagli, anche causa dello spazio rubato dal motore, malgrado sia stata eliminata la ruota di scorta sostituita da un kit di riparazione. Il vano bagagli accanto al motore che “riscalda”, suggerisce qualche precauzione, soprattuto se nella vostra spesa del supermercato sono compresi gelati o surgelati.
L’ abitacolo, divertente e accattivante, è una piacevole sorpresa in quanto trasmette la sensazione un’accurata ricerca della qualità, e in più offre la possibilità di attingere a tutta una serie di equipaggiamenti supplementari fra i quali il tetto panoramico in tela apribile, varianti decorative, computer di bordo, sensori di parcheggio posteriori e altro ancora.
Ci sono poi alcuni elementi sfiziosi come il porta-oggetti in plastica colorata asportabile, che sta davanti alla leva del cambio, il borsello ben mascherato al posto del portaoggetti destro e lo schienale del sedile one-touch del passeggero anteriore abbattibile a tavolino che consente di trasportare oggetti fino a 2 metri e 30 centimetri di lunghezza.
Utile anche il sistema multimediale R-Link di nuova generazione, facile nella gestione, che centralizza i comandi sullo schermo da 7 pollici, oppure con il sistema R & Go che permette la connessione con lo smartphone sia iOS che Android trasformandolo, grazie a un programma specifico, in un vero e proprio computer di bordo.
Per il nostro test abbiamo scelto la versione 3 cilindri a benzina con 70 CV di potenza , associati a un cambio manuale a cinque marce, e la prima cosa che ci ha colpito è stata la posizione di guida piuttosto alta che permette di dominare il traffico cittadino.
Al volante, difficilmente si accorgerà di essere alla guida di una “tutto-dietro”, in quanto i movimenti del corpo vettura sono stati limitati al massimo, utilizzando posteriormente anche pneumatici di maggiori dimensioni e il sistema ESP di controllo della stabilità sempre pronto a intervenire.
Comoda alla guida, la nuova Twingo ha una sufficiente abitabilità anche posteriormente, meglio se le persone sono solo due, ma i grandi appoggia-testa dei sedili anteriori condizionano la visibilità dei passeggeri posteriori. Un’altro punto negativo è rappresentato dai vetri laterali posteriori ad apertura a compasso, che limitano la ventilazione. L’abitacolo gode però di un’ottima insonorizzazione.
Lo sterzo è leggero, prevedibile del resto, con il 45 per cento del peso della vettura sull’avantreno, contro il 70 per cento di un’auto “tutto-avanti”. Una soluzione tecnologica insuperabile nella guida cittadina e sui tracciati misti, visto l’ottimo raggio di sterzata (4,30 metri) che permette alla vettura di girare su se stessa entro un cerchio di poco più di otto metri e mezzo di diametro.

Gianni Montani

Photogallery

LA TECNICA DELLA RENAULT TWINGO 1.0 70 CV
•    motore: posteriore trasversale, a benzina, 3 cilindri in linea di 999 cc, 12 valvole, 2 assi a camme in testa, potenza 70 CV a 6000 giri/minuto, coppia 91 Nm a 2850 giri/minuto
•    classe ambientale: Euro 6
•    trazione: posteriore
•    sterzo: a cremagliera
•    raggio di sterzata: 4,3 metri
•    cambio: manuale 5 marce + retromarcia
•    sospensioni: anteriori McPherson, posteriori schema De Dion
•    freni: anteriori a disco, posteriori a tamburo
•    capacità vano bagagli: da 188 a 980 litri
•    capacità serbatoio carburante: 35 litri
•    peso: 1018 kg
•    dimensioni: lunghezza 3,600 m, larghezza  1,650 m, altezza 1,550 m; passo 2,490 m
•    accelerazione 0 – 100 km/h: 14”5/10
•    velocità massima: 151 km/h
•    consumi: urbano 5,0 l/100 km, extraurbano 3,7 l/100 l/km, combinato 5,0 l/100 km
•    prezzo: Energy OpenAir  15.290 euro (29 milioni 600 mila lire circa)

il resto rappresenta una rottura epocale con il passato in quanto, dopo l’accordo del 2009 fra Renault e Daimler-Benz, il progetto si è sviluppato in comune con quello della Smart (Mercedes), con la quale condivide il settanta per cento dei particolari tecnici invisibili (motore, piattaforma, sospensioni, trazione), mentre il novanta per cento dei pezzi visibili (estetica, padiglione, porte) è diverso. Come se non bastasse, è anche costruita assieme alla Smart Forfour (la nuova Smart a quattro porte) sulle catene di montaggio dello stabilimento sloveno di Novo Mesto. Non è tutto però perché il motore e la trazione sono posteriori, come se la Twingo di terza generazione avesse preso ispirazione dalla “storica” Fiat 500 a cui assomiglia anche un po’, prendendo con decisione le distanze dalle precedenti generazioni.
La prima generazione presentata al Salone dell’Automobile di Parigi del 1952 era stata disegnata dal geniale stilista Patrick Le Quément che aveva immaginato una carrozzeria dall’aria scanzonata e simpatica, a tre porte, i sedili che si trasformavano in un vero e proprio letto a due piazze, il bagagliaio inesauribile come la borsa di Mary Poppins. La trazione era sulle ruote anteriori e la motorizzazione rappresentata dal solo propulsore 1.2 litri con 54 cavalli di potenza dotato di accensione e iniezione a controllo elettronico. Le ruote erano state piazzate agli angoli della scocca, mentre il gruppo motore–cambio era sistemato in posizione trasversale davanti all’assale anteriore, contribuendo a liberare altro spazio nell’abitacolo. Velocità massima 150 km/h, prezzo 13.900.000 lire. La seconda generazione della Twingo, sempre a trazione anteriore e sempre a tre porte, ha debuttato al “Salone dell’Automobile di Ginevra” del 2007; era un’automobile completamente diversa rispetto alla prima generazione, esteticamente meno personale e più seriosa. Un buon lavoro di ringiovanimento era stato compiuto invece nell’abitacolo, dove i quattro posti erano stati organizzati su poltroncine singole, con le posteriori che potevano scorrere longitudinalmente ampliando lo spazio per sistemare con maggior comfort le gambe dei passeggeri oppure, a seconda delle necessità, la capacità del vano bagagli. Costava 8650 euro (16 milioni 745 mila lire circa).

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