Abu Dhabi Desert Challenge 2015
L’anniversario dei 25 anni fa festa. E Mini ancora in testa!
L’Abu Dhabi Desert Challenge, puo’ guadagnarsi il guinnes dei primati, per il numero di edizioni svolte nell’ambito del calendario mondiale FIA ed il numero piu’ basso di incidenti. Fattore quest’anno festeggiato in modo decisamente interessante per partecipanti, pubblico e addetti ai lavori.
I partecipanti, un totale di 106 concorrenti nelle varie categorie moto, quad, auto, atv, si sono ritrovati al meeting point pressoil circuito di F1 Yas Marina; quartier generale del rally nelle ultime edizioni. Dopo le verifiche tecniche ed amministrative, la prima grande novita’: tutti in pista! Il prologo si e’ svolto sul circuito di F1, quindi asfalto puro per tutti, prima di affrontare migliaia di km di sole dune e tanta sabbia. La vittoria al prologo e’ andata alla mini di Nasser Al Attiyah, seguito a ruota dallo Sceicco di Abu Dhabi Khalid Al Qassimi su Toyota Overdrive; presente per la prima volta in una gara off road, ma gran pilota nel mondo rally e nel campionato FIA Middle East a bordo di Citroen.
Le cinque giornate successive sono state veramente infuocate: caldo, cronometri sempre accesi, km su km, tanta sabbia. E divertimento, pur misto a problemi tecnici.
La prima tappa vera e propria ha avuto inizio a 70km dal circuito di F1 ad est della Cost Highway, quindi sin da subito sabbia, ma con piste veloci verso le “white sand dunes” e dopo un totale di 279km cronometrati lo stop nello splendido scenario di Qasr Al Sarab, il resort posto in mezzo al deserto di Rub Al Khali.
Ecco una nuova sorpresa: il bivacco addobbato a festa, l’anniversario numero 25 ha dato vita ad un vero e proprio villaggio con tende e casine prefabbricate, dotato di tutti i confort: punti di ritrovo per i concorrenti con aria condizionata e comodi salotti dallo stile tipicamente arabo, ristorante dalle dimensioni eccezionali, realizzato in una tensostruttura addobbata a festa.
Ma i concorrenti sono sempre concentrati sulla gara, quindi ogni sera un breefing per chiarire gli ultimi dettagli della tappa successiva e raccontare alcuni fatti della giornata. La tappa numero due sponsorizzata dalla Adnoc (compagnia petrolifera di Abu Dhabi) si e’ svolta nella zona tra le dune piu’ alte, tra Liwa e Moreeb Hill, un tracciato di oltre 300 km cronometrati piu’ i trasferimenti, che ha visto un gran numero di cambiamenti nelle classifiche, per via di insabbiamenti, cappottamenti e problemi tecnici di ogni genere, dovuti anche al caldo, che ha raggiunte punte di 43 gradi.
Ai vertici la lotta resta sempre in casa Mini; in Toyota Overdrive ci sono stati dei problemi, in primis per il brasiliano Reinaldo Varela, che si e’ visto costretto al ritiro all’inizio della prova speciale a causa di un relais danneggiato improvvisamente.
Il terzo giorno di deserto e’ stato catastrofico per il Ford Raptor del team Slovacco Raid Adventure Team con l’equipaggio Juraj Urlic e Daniela Urlikova, andato letteralmente a fuoco per la rottura di un tubo del carburante che portava al serbatoio di sicurezza; l’equipaggio ha fatto in tempo ad uscire dal mezzo, ma non ha avuto modo di salvare nemmeno i passaporti, le fiammo hanno distrutto ogni cosa.
La tappa numero quattro, patrocinata da Nissan, si e’ svolta con regolarita’; nessun incidente significativo, ma un cappottamento spettacolare della Nissan Patrol di Yahay Al Helei, pilota veterano di questa competizione; infatti ha partecipato a tutte le edizioni, prima in moto poi in auto; e da alcune edizioni si sfida con il figlio Mansoor Al Helei, che corre anche nel campionato rally FIA Middle East nella scuderia Citroen.
In totale 400 km compresi i trasferimenti, un tracciato impegnativo fatto di dune, molto veloci all’inizio, piu’ alte nella seconda parte, dopo il punto assistenza e refueling per le moto. Da segnalare lo scivolone in classifica della Toyota Overdrive di Shk Khalid Al Qassimi, che ha accusato problemi meccanici proprio nella parte finale della giornata, restando nella morsa della sabbia.
La tappa numero cinque, patrocinata dall’Aviazione nazionale di Abu Dhabi, presentata al breefing come una tappa facile, veloce con alcune dune basse da attraversare; ai concorrenti, assieme al road-book e’ stato consegnata una fotocopia con gli auguri e i complimenti scritti a mano dai ricognitori: Tierry Magnaldi e Jean Marie Lerquin; ma tali auguri non sono andati a buon fine, infatti una terribile tempesta di sabbia ha causato l’annullamento degli ultimi 370km di prova special, e la tappa e’ stata quindi cancellata. L’uscita dal deserto e’ stato un vero viaggio avventuroso, poiche’ la visibilita’ era pari a zero ed il vento impossibile da sopportare.
La classifica quindi ha confermato la vittoria di Nasser Al Attiyah con la Mini, con un distacco di 15 minuti dal compagno di squadra e campione del mondo uscente Vladimir Vasilyev. Tra gli equipaggi partecipanti all’edizione numero 25 dell’Abu Dhabi desert Challenge non sono mancati alcuni italiani e sloveni nell’ambito motociclistico e due equipaggi nell’ambito auto a bordo di due Polaris, si tratta di Roberto Tonetti navigato da Jean Polato e dall’equipaggio, padre-figlio, alla loro seconda esperienza su queste piste, Alessandro e Pietro Fogliani, i quali hanno disputato una gara molto regolare, raggiungendo il traguardo veramente meritatamente. Un altro equipaggio che ha saputo ben figurare, con il nuovo Toyota Hilux e’ stato quello sudamericano del Jaton Team, formato da Antonio Marmolejo ed Edu Blanco, che si sono lanciati, giorno dopo giorno all’inseguimento dei punti di controllo, maturando un’esperienza sempre maggiore ed affrontando problemi meccanici ed insabbiature notevoli.
Le classifiche complete sono disponibili sul sito www.abudhabidesertchallenge.com
Foto fuoristradaweb
La lotta resta sempre in casa Mini, con varianti su Toyota e Nissan. Bravi anche gli italiani su Polaris però!
Roberto Tonetti e Alessandro e Pietro Fogliani, hanno disputato una gara molto regolare, rappresentando l’Italia dignitosamente. Bravi!
Sono stati bravi anche quelli dell’equipaggio della il nuovo Toyota Hilux
Come vorrei…
Chissà quanta polvere mangeranno!