Il campionato di Formula 1 rimane in Asia per la terza prova del Mondiale, spostandosi in Cina. “Si tratta di un circuito molto diverso da quello malese – raccontaEstebanGutiérrez, terzo pilota della Scuderia Ferrari – sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico che il clima. A Shanghai ci sono molte curve veloci, come per esempio la curva uno o come quella che immette sul lungo rettilineo finale. Questo, sommato al fatto che solitamente a Shanghai troviamo un clima piuttosto fresco, fa lavorare gli pneumatici in condizioni molto diverse rispetto a Sepang. In Malesia, infatti, abbiamo avuto il vantaggio che alle alte temperature le nostre gomme avevano un degrado molto basso. In Cina, invece, ci saranno molti meno gradi sull’asfalto e ci saranno dei punti di frenata particolarmente importanti: alla fine del lungo rettilineo, addirittura, si decelera da trecentotrenta chilometri orari a sessanta in circa centoventi metri. Si tratta certamente di una buona opportunità di sorpasso, ma se non si trova un buon bilanciamento della vettura, si può verificare il fenomeno del graining in pochissimi giri. Credo che per noi, conclude Esteban, sarà una gara più difficile rispetto a quella malese, ma speriamo comunque di poter ridurre ancora la distanza dai nostri avversari e di sfruttare al meglio il nostro attuale potenziale con entrambe le vetture. Per Ferrari la Cina è un mercato molto importante anche per le nostre vetture stradali e vogliamo fare bella figura davanti ai tanti clienti e tifosi del Cavallino Rampante”.
Shanghai International Circuit – Questa pista ospitato tutte le edizioni del Gran Premio di Cina. Si tratta di una pista di nuova generazione disegnata da Hermann Tilke che misura 5.451 metri. Un misto di curvoni da alta velocità e di curve ad angolo retto, se non addirittura di veri e propri tornantini, che costringono i piloti a secche frenate e moltiplicano le possibilità di sorpasso. Il compromesso più difficile da creare è quello tra carico aerodinamico e velocità di punta. Calibrare bene è doveroso, perché puntare troppo in un senso o nell’altro può penalizzare la stabilità o la velocità in rettilineo. Anche il consumo delle gomme qui è spesso un fattore chiave. La Scuderia Ferrari ha vinto la prima gara disputata qui, nel 2004, con Rubens Barrichello e si è poi ripetuta altre tre volte con Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso.
La curva 13 – Immette su un rettilineo da oltre un km e affrontarla al meglio è fondamentale per essere molto veloci in quel tratto e provare a difendersi da chi, grazie al DRS, può tentare di attaccare.
La curva 15 e l’ingresso box – È insidiosa perché secca ma veloce e lancia sul traguardo dove si può azionare il DRS. Pure all’ingresso dei box è facile commettere errori. Ne sa qualcosa Lewis Hamilton che nel 2007 qui si insabbiò e permise a Raikkonen di riaprire i giochi iridati.
La sfida con la Mercedes anche a temperature più basse e su un circuito che sollecita le gomme posteriori è tutta da giocare e la battaglia è decisamente prevedibile. Lo si è visto anche nelle prove. Raikkonen ha tenuto agli attacchi di Hamilton facendo valere il suo tempo come una piccola perla. Fino alla massima performance del rivale alla guida della monopsto stellata. La Red Bull di Ricciardo può concretamente entrare nella lotta. Ma Vettel è stato chiaro e convincente nell’affermare con sicurezza di avere margini di miglioramento. Le prime tre file di partenza non avranno distacchi sensibili nei tempi.