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Ferrari FXX K – ibrida estrema per credere a una nuova via.

Numeri chiarificatori per un bolide del cavallino a trasmissione ibrida: 1050 CV, di cui 190 elettrici. Un totale al fulmicotone, un parziale a Watt non proprio da primato. Tirate le somme, forse l’importante è concretizzare pensieri e proposte accennati per lungo tempo, considerati “cosa fatta”, attesi come un fatto ormai scontato e finalmente tradotti in antagonista reale. I buoni propositi accennati spesso e volentieri potevano ritorcersi contro la fama mitica del Brand e i suoi progettisti. E’ vero che i cambiamenti ai vertici hanno spostato i tempi in avanti. Ora il campo delle super sportive ibride ha un effettivo prodotto nel segno di Maranello. Basta prototipi sognanti. Anche i più fedeli sostenitori Ferrari capiranno che serviva andare avanti nel settore, capiranno qualche tirata d’orecchie. Ci si poteva magari aspettare un pizzico di “pepatura” più forte nella parte elettrificata, ma il fascino conta.

Presentata a fine 2014 ad Abu Dhabi, è frutto del nuovo programma di ricerca e sviluppo Ferrari FXX K, bolide o se vogliamo vettura-laboratorio basata sulla prima ibrida di Maranello. La sigla K nel nome richiama la tecnologia “Kers” di recupero dell’energia cinetica per l’incremento parziale delle performance.

Sviluppata senza compromessi o restrizioni da corse ufficiali, la FXX K è la “messa in prova” di innovazioni tecnologiche per nuove esperienze di guida che i clienti-piloti del Cavallino Rampante hanno il tempo di verificare nel programma di test che continuerà per i prossimi due anni.

Il potenziale della vettura si riassume in 1050 CV complessivi di cui 860 erogati dal motore termico V12 e 190 CV dal motore elettrico con oltre 900 Nm di coppia massima totale.

Il V12 da 6262 cm3 è dotato di nuovi alberi a camme, distribuzione meccanica delle valvole, anziché idraulica,  mappatura motore e impianto di scarico doverosamente reinventati.

Il sistema HY-KERS ha logiche di funzionamento gestibili dal pilota attraverso un dedicato manettino a 4 posizioni: Qualify, per la massima prestazione entro un numero preventivato di giri; Long Run rivolto alla costanza della performance; Manual Boost per l’erogazione istantanea della massima coppia; Fast Charge, per attivare la ricarica rapida della batteria.

Sul frontale è evidente l’ala a due elementi con lo splitter maggiorato e basso, seguendo un po’ i concetti di bilanciamento del carico adottati nella categoria GT del Mondiale Endurance (Ferrari ha spadroneggiato per tre anni di seguito). Sulla fiancata le minigonne si estendono a sfruttare il fondo aerodinamico.

La coda della carrozzeria è un gioco di sofisticatezze, appare alzata complice il lungo spoiler. Il diffusore posteriore  espanso cura l’estrazione di aria dal fondo vettura. Evidente come si sia cercato di beneficiare il carico, arrivando a 540 kg alla velocità di 200 km/h.

Gli pneumatici slick Pirelli sensorizzati sono una scelta ricercata per il buon monitoraggio dell’accelerazione longitudinale, laterale e radiale, oltre che di temperatura e pressione.

Compiti importanti per il differenziale elettronico E-Diff, il controllo di trazione F1-Trac, il controllo elettronico dell’angolo di assetto con specifica calibrazione per gli pneumatici e l’ABS: il controllo avviene tramite il manettino racing a 5 posizioni sul volante.

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