Land Rover Discovery Sport – Sapori da interpretare di una ricetta trasversale
Test Drive
Prendete una Guinness nera rara, una Mac Farland e una Kwak. Tre birre dai gusti e contenuti piacevoli ma differenti, Miscelate e gustate (poi lasciatela li se dovete guidare). Di certo il risultato è tutto secondo vostro gusto. Può anche essere un mix vincente, scoperta fine per un cerchio di gustatori. La sensazione è quella che abbiamo tratto nel provare l’ultimo nato della famiglia Land Rover: Discovery ma non troppo, Range Sport più familiare, Evoque meno eccentrico.
Risultato: Discovery Sport. Le attenzioni maggiori le abbiamo alla versione HSE e HSE Luxury con motore 2.2 SD4 diesel da 190 CV. Con cambio automatico a 9 rapporti (e paddle shift al volante), soluzione diciamo subito di gran lunga vantaggiosa, specie su terreni impervi. E’ del resto un SUV, ma con doti fuoristrada realistiche, all’altezza del nome del marchio, anche in assenza di un riduttore, visto che le evoluzioni tecnologiche e informatiche possono raggiungere livelli di grip eccellenti.
Percezione gratificante – L’estetica decisamente moderna e la personalizzazione dei dettagli rendono alla Discovery Sport un’alta capacità di distinzione, con i crismi di famiglia. E non è tanto questione di misure: in lunghezza segna 4,59 m. Le forme solide per dare sicurezza sono anche dinamiche; sbalzi corti, cofano che scende lieve verso la linea di cintura.
L’ambiente a bordo è molto appagante, ti fa sentire bene, con le grafiche e le dotazioni che riprendono molto dalle sorelle senza sembrarne la replica. L’allestimento prevede anche l’opzione 5+2 posti, con la disponibilità di avanzate forme di infotainment. Senso di qualità ben percepibile, strumentazione che non insiste sulla eccezionalità visiva di altri modelli e lascia come elemento grafico forte la struttura della consolle e il touch-screen ultra funzionale (secondo versioni si aggiungono soluzioni). Il portellone elettrico è una manna, ma si paga. Nel complesso, anche a bordo il mix è calibrato con cura.
Manovre d’autore – La stazza e la massa del veicolo quasi si dileguano al volante; sterzo davvero preciso, diametro di sterzata di 11,8 m tra pareti rendono già la guida amichevole. Spazio tanto, nessuna interferenza di gomiti tra chi sta davanti, e poi il connubio motore-cambio ZF è autorevole per rendimento, scioltezza e forza fluida.
Il reostato sul tunnel è il punto cardine delle scelte di guida. Il sistema stop/start lavora senza indugi, la frenata è potente e non solo: si avverte meno rispetto ad altri modelli di famiglia la spinta rimanente della trasmissione. Era un neo di cui avevamo accennato in altre occasioni di test Land Rover, ma qui sembra quasi completamente risolto. I 190 CV del Diesel SD4 (Euro 6) elevano il senso di comfort come le potenzialità di accelerazione; nel kick-down c’è un attimo di ritardo, mentre trattando l’acceleratore con progressione la spinta è ottimamente equilibrata.
Il convertitore di coppia incorpora uno smorzatore multistadio che addolcisce le partenze, facendo buon uso della seconda marcia, in modo non possibile con trasmissioni a meno rapporti.
Chi guida può comunque inserire manualmente la prima quando desidera un’accelerazione molto incisiva o per un migliore controllo nel fuoristrada impegnativo.
I cambi di marcia sono rapidi e volendo si può scalare le marce saltando la logica sequenziale, per riprese più veloci o in caso di brusca frenata. Se la richiesta è di una marcia troppa bassa, la trasmissione memorizza l’input, e la innesta appena la soglia di giri del motore viene considerato appropriato. Non è una taratura super sportiva ma la tendenza al dinamismo può comunque favorire il divertimento, riuscendo ad adattare le logiche al tipo di guida.
Fuoristrada per dovere e per piacere – L’introduzione di soluzioni tecniche di riferimento servono a galvanizzare il sistema Terrain Response con i suoi quattro programmi: Standard; Erba/ghiaia/neve (scarsa aderenza su asfalto e in off-road); Fango e solchi; Sabbia. Agisce sulla risposta all’acceleratore, le regolazioni dello sterzo, della trasmissione, del nuovo giunto centrale Haldex (a controllo elettronico), e dei sistemi di controllo della stabilità e della frenata.
Di norma la trazione integrale è inserita, ma con il sistema Active Driveline, a velocità costante, oltre i 35 km/h, albero e semiassi posteriori si disinnestano per passare a 2WD. Il limite è un po’ ridotto, ma tutto sommato sufficiente. Uno dei risultati importanti per Land Rover era cercare il contenimento di attrito e quindi dei consumi ed emissioni di CO2. In qualunque situazione, comunque, lo slittamento di una ruota o una guida più attiva, riattiva la trazione integrale. Ciò avviene a slittamento già percepito, ma il sistema reagisce in modo quasi immediato.
Sul tracciato con fondo cedevole che abbiamo affrontato si è reso evidente come il differenziale posteriore arrivi anche al blocco totale per per ottenere la trazione massima.
Le scelte effettuate e le operazioni si visualizzano sulla schermata dedicata 4x4i del touchscreen centrale da 8″.
La Discovery Sport si inerpica comunque con decisione, aiutata dal pacchetto elettronico che gestisce praticamente tutto del cinematismo. La variabile importante la fa il cambio, soprattutto in discese ripide: l’Hill Descent Control che frena il veicolo per evitare slittamenti fa molta, molta più fatica col cambio manuale. Abbiamo visto colleghi anche esperti in difficoltà a chiudere la curva in discese ripide e viscide, mentre con l’automatico è tutto più equilibrato.
L’ingresso dell’aria è posizionato ben al di sopra dell’arco passaruota, il che ha permesso a Land Rover di sfoggiare 600 mm di profondità di guado. In più si può adottare il sistma Wade Sensing, provvisto di sensori sotto i retrovisori a “misurare” la profondità dell’acqua, informando il pilota tramite touchscreen e avvisi sonori man mano che ci si avvicina al limite.
Tornando alle modalità di guida, in effetti si può aggiungere un’altra selezione, cioè la modalità Dynamic, impostata per incrementare la tenuta di strada con una guida, diciamo più dinamica. Infatti lavora sui parametri dei sistemi attivi e soprattutto sull’assetto; infatti è disponibile in opzione insieme agli ammortizzatori Adaptive Dynamics MagneRide, cioè gli ammortizzatori attivi che reagiscono attraverso l’attrazione dei poli magnetici.
La ricetta Discovery Sport, con questo eccellente diesel 2.2 litri 4 cilindri SD4, è per i piatti di famiglie dinamiche e sportive.
Fabrizio Romano
Guida all’acquisto – Molto ampio il bagagliaio che (in optional) può montare un divanetto con due posti supplementari. Lunga la serie di personalizzazioni disponibili, come i plus tecnologici. Le differenze tra HSE e HSE Luxury sono in alcune finiture estetiche e in dettagli degli arredi. I cerchi passano da 18″ a 19″ con diversa tinta. Sedili in pelle per entrambe ma di tipo diverso, come le regolazione elettriche dei sedili anteridio, che da 8 diventano 10 con memoria, e il portellone elettrico di serie sulla Luxury. Fari allo xeno per entrambi, ma adattavi sulla versione top. Aumentano anche le prese USB, doppie dietro e singola davanti per la Luxyry, stranamente optional per la HSE, come le luci interne soffuse o la protezione delle soglie che nella variante illuminata è optional per la HSE.
La Discovery Sport ha ottenuto nei crash test le 5 stelle nei test Euro NCAP, grazie anche ai risultati nella salvaguardia dei pedoni.
Sulla Discovery Sport sono disponibili i sistemi di frenata automatica d’emergenza e l’assistenza nel parcheggio. Fa il suo debutto anche l’Head Up Display (HUD), tecnologia laser che proietta i dati principali di guida su una piccola porzione del parabrezza, come velocità, marcia innestata (se è inserita la modalità manuale Commandshift), le indicazioni del navigatore e il riconoscimento dei segnali stradali. Il sistema Adaptive Dynamic (solo versioni 5 posti) richiede 1130 euro in combinazione con gli ammortizzatori MagneRide richiede 1130 Euro. Per Active Driveline (passaggio a controllo elettronico tra 2WD e 4WD) il listino conta 1030 euro. La Lista Optional, come detto, abbonda, anche per gli allestimenti più alti. quindi serve cura nel fare il totale.
Prezzi Discovery Sport
TD4 S (Manuale) 2.2D 150 CV 35.600 Euro
TD4 SE (Manuale) 2.2D 150 CV 40.100 Euro
TD4 HSE (Manuale) 2.2D 150 CV 45.600 Euro
TD4 HSE LUXURY (Manuale) 2.2D 150 CV 51.500 Euro
SD4 S (Manuale) 2.2D 190 CV 37.800 Euro
SD4 SE (Manuale) 2.2D 190 CV 42.300 Euro
SD4 HSE (Manuale) 2.2D 190 CV 47.800 Euro
SD4 HSE LUXURY (Manuale) 2.2D 190 CV 53.700 Euro
Si4 S (Automatico) 2.0 Petrol 240CV 40.200 Euro
Si4 SE (Automatico) 2.0 Petrol 240CV 44.700 Euro
Si4 HSE (Automatico) 2.0 Petrol 240CV 50.200 Euro
Si4 HSE LUXURY (Automatico) 2.0 Petrol 240CV 56.100 Euro
Il cambio automatico (dove alternativo) richiede un aggiunta di 2.420 Euro.
Caratteristiche Tecniche 2.2 SD4 Diesel Automatico
Sport Utility Vehicle 5 posti (opt. 5+2 posti)
Lunghezza 4.950 mm – Larghezza 2.173 mm (2.069 mm con retrovisori ripiegati) – Altezza 1.724 mm – passo 2.741 mm – Careggiata ant./post. 1.621/1.630 mm
Altezza da terra standard 212 mm
Angolo Attacco/Dosso/Uscita 25° / 21° / 31°
Diametro sterzata: 11,6 m tra marciapiedi – 11,86 metri tra pareti
Capacità vano di carico
Sedili anteriori in posizione eretta: max 981 litri
Sedili posteriori abbassati: max 1.698 litri
Motore
Diesel 4 cilindri, 2.179 cc, sovralimentazione turbo
Potenza max: 140 kW – 190 CV a 3.500 giri/min.
Coppia max: 420 Nm a 1.750 giri/min.
Velocità max. 188 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 8,9 sec.
Traino max: 2.500 kg (2.200 per 5+2 posti)
Trasmissione: Integrale 4WD con controlli attivi stabilità, controllo trazione, controllo velocità discesa ripida, sistema ripartenza in salita agevolata, controllo antirollio, controllo profondità guado Tecnologie all-terrain Land Rover Terrain Response -Hill Descent Control® (HDC) -Gradient Release Control® (GRC) -Wade Sensing -Roll Stability Control (RSC) -Dynamic Stability Control (DSC) -Electronic Traction Control (ETC) -Engine Drag Torque Control (EDC)
Cambio Automatico ZF 9HP48 a 9 rapporti
Serbatoio: 65 litri
Consumo omologato
Urbano / Extraurbano / Combinato: 7,1 / 5,5 / 6,1 litri/100 km
Emissioni CO2 ciclo combinato: 161 g/km
Discovery Sport? Un buon diesel 2.2 per una famiglia dinamica…
600 mm sott’acqua…nata per i guadi!
ll portellone elettrico è una manna… ma si paga.