Motori e film – tra classici e novità vince la velocità
Cinema, auto, moto: in ogni senso i ciak e le scenografie dei motori continuano a creare magiche espansioni emotive come alchimie scenografiche dal forte impatto.
Possono essere film pop-corn per le famiglie, o progetti per la fame di bolidi dei puristi della velocità. Nel mezzo poi troviamo sorprendenti giochi d’arte tipo “Cars” (genialità Pixar firmata Jobs) che coinvolge i bimbi ipnotizzati dai cartoon, ma celano nomi, luoghi, date riconoscibili solo da chi semina, da tempo, esperienza nelle vallate dei pistoni.
Ma prima di arrivare alle realtà più moderne, concedetemi una partenza nostalgica pur da me conosciuta tardi (per motivi anagrafici), ma che lascia il segno tra i classici corsaioli. Parlo della La 24 Ore di “Le Mans” con Steve McQueen che ha trascinato ancora impaurite telecamere a bordo di una Porsche 908 iscritta gara ’70. Nulla a che vedere con forzature marketing sulla scia di “Dylan Dog. Infatti Dead of Night” diretto da Kevin Munroe, non è l’adattamento cinematografico di nessun albo della serie a fumetti, ma una storia scritta apposta. Con indignazione degli affezionati del fumetto originale, per varie “infedeltà”, comprese quelle relative al celebre Maggiolone. Purtroppo sembra il negativo dell’originale, dovrebbe essere bianco con capote in nero, mentre nel film la carrozzeria è nera e la capote bianca (a quanto pare solo a Disney è concesso il bianco per Herbie). Inoltre dal Maggiolone di Dylan scompare la targa tradizionalmente luciferata DYD666 e, quando si intravede porta un DYD 187 (spot Telecom?).
Capolavori di macchine
In un passaggio veloce tra la storia e le modernità inframmezziamo la “madre” di tutto che è per molti la Lancia Aurelia B24s, disegnata da Pininfarina, de “Il Sorpasso” di Dino Risi. Un capolavoro di vettura per un capolavoro di film. Ma forse il protagonismo delle automobili al cinema affonda definitivamente le sue radici con “Ritorno al futuro” e la Delorean DMC-12, diventata per qualche legge di comunicazione un timbro memorizzato dai quarantenni di oggi come dalla generazione seguente.
Per la serie “Paura di pazzi su gomma fumante, Grindhouse – A prova di morte è composto da due episodi (son passati circa cinque anni), ormai tra i cult movie, sia per la firma di Quentin Tarantino sia per un Kurt Russell in vena di schizofrenie con la sua truccata Chevrolet Nova SS.
Facciamo un salto in lungo, ma serve, perché la Chevrolet Camaro Bumblebee e la Lamborghini Aventador di “Transformers IV” hanno rappresentato un nuovo ciclo. Anche nel “far comprendere” ai, allora ragazzi, la complessità di gioielli motoristici paragonata a quella di robot. Poi ci sono fenomeni agli antipodi. Ad esempio quello creato con dispendio di budget e comunicazione per l’Audi R8 di “Ironman”. Oppure l’improvvisato successo (inaspettato su youtube) per la pazza esibizione “sfascia tutto” (villaggi interi rasi al suolo) dell’Hummer H2 con la goliardica coppia di “Bad Boys 2”. Neppure il pick-up armato di verricello usato da Mel Gibson per abbattere la gigantesca palafitta nell’episodio di “Arma Letale” ha chiamato tanti click video.
In tempi più recenti
Arriviamo a tempi più recenti e anche d’attualità, con film girati interamente in un’auto. E’ il caso di “Locke” o del fresco vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, “Taxi” (dell’iraniano Panahi). Tra quelli che erano in lizza per i premi Oscar a Los Angeles si vanno a scovare veicoli spesso protagonisti in scena quanto i colleghi umanoidi. C’è stato un “ritorno” delle auto anni Trenta, ambientate nel periodo e apprezzate, tipo “The Imitation Game”, “Grand Budapest Hotel”.
Sulla scia delle abitudini per i film di Clint Eastwood in veste di regista, ha fatto discutere (candidato per “Miglior film” e “Miglior attore protagonista”) “American Sniper”. In pratica il racconto del tiratore scelto più letale della storia militare statunitense. Come ovvio i ciak sono farciti di mezzi militari, ma compare con buoni accreditamenti la Toyota Land Cruiser (Anni 90), fuoristrada assai simbolico.
Nel medesimo arco temporale è “Boyhood”, che ha inseguito (letteralmente) un’’idea particolare. Infatti la lavorazione del film (scritto e diretto da Richard Linklater) è durata oltre il decennio per focalizzare la crescita di Mason. Quindi tante auto, dalla Pontiac Gto alla Dodge Grand Caravan o la Chevrolet Tahoe. Parliamo di quella full-size SUV che si trova in massa tra le famiglie negli Usa.
Mettiamoci anche “The Judge”, con Robert Duvall e la Ford Explorer.
Altro contesto, altre connotazioni, ma comunque citata come “curiosa” la Ape Car modificata di “Grand Budapest Hotel”; partner nelle consegne della pasticceria “Mendl” e presenza sostanziale nella trama.
Per appassionati di drift, spint e pistoni
Un mini memo sul taccuino andrebbe segnato per la Alfa Romeo Giulia 1300 di “Noi e la Giulia”, almeno per la sua forza evocativa. Del resto per la nuova Giulia, il Mr. Marchionne conserva speranze, vuole che possa essere vista quale forte scommessa di FCA).
E come abbiamo già fatto non vogliamo ritagliare uno spazio per Mission Impossible Rogue Nation?
Anche in questa pellicola per gli amanti della saga, grande è lo spazio motoristico, occupato dalle evoluzioni di alcune moderne BMW. Per esmpio la super moto S1000RR con la quale Tom Cruise sembra divertirsi un sacco. Quanto nella serie precedente con le star Serie 6 cabriolet e i8.
E’ poi Impossibile non fare riferimenti al settimo capitolo di Fast&Furious. La nuova saga in fresca uscita in Italia (giusto il tempo della lettura di questo spontaneo report di MotorAge.it ). Finito di girare pochi mesi prima dalla scomparsa di Paul Walker in un incidente stradale, è anche un po’ un tributo all’uomo e al personaggio. Per proseguire alcune scene hanno fatto ricorso alla tecnologia CGI, con animazione digitale di immagini al computer (un po’ come avvenuto in The Crown con Barandon Lee). Presenti anche Jason Statham (quello di Transporter) e Kurt Russel. Anche questo capitolo sarà ricchissimo di azione e inseguimenti. c’è stata qualche polemica relativa al 6, nel quale gli effetti speciali hanno un po’ predominato. Ma gli appassionati di drift, spint e pistoni, potranno soddisfarsi, perchè sono i motori e le abilità di guida i veri protagonisti del film.
Quindi via alla velocità, dalla Dodge Charger R/T, alla Lykan HyperSport (protagonista dello spot del Super Bowl. E’nella scena in cui Vin Diesel salta con l’auto da un grattacielo (con un costo di 3,4 milioni di dollaried è la terza vettura più costosa finora realizzata). Quindi Nissan Skyline GT-R, Dodge Challenger SRT-8, Aston Martin DB9 e le chicche italiche di Maserati Ghibli (guidata da Romano, alias Tyrese Gibson).
Gli inseguimenti e la velocità qui sono poesia in movimento, è stato detto
Al contempo si può segnalare “Mad Max Fury Road“, reboot di George Miller sul travagliato filone della saga a sfondo post-apocalittico iniziata con Mel Gibson più di un trentennio or sono.
Concludiamo con la doverosa citazione a “Spectre“, l’ultima fatica di James Bond, alias Daniel Craig nelle vesti dell’agente 007, che è stato appena girato in Italia.
Nelle notti romane, Aston Martin grigie impegnate in inseguimenti folli con Jaguar C-X75, una Range Rover Sport SVR invischiata con una Fiat 500. Nell’ambientazione delle scenografie tutto fila liscio a Roma per rendere sempre (o quasi) inappuntabile l’agente britannico 007. La finzione a volte migliora le realtà. Nella serie scritta da Ian Fleming molte sono state le vetture protagoniste, dalla Chevrolet Bel Air di “Licenza di uccidere”, alla Toyota 2000GT Special Cabriolet di “Si vive solo due volte”.
Ma aspettiamo altre novità: tanti potrebbero essere gli Oscar gommati.
Dalla gallery prepariamoci a sfrecciare.
Fabrizio Romano
Photogallery
Mi viene in mente lo stereo incredibile della Giulia nel film “Noi e la Giulia”. Lo si sentiva perfino seppellendo la vettura 3 metri sotto terra!
Non è un’automobile ma una parte importante l’ha avuta la Ape Car Rosa modificata di “Grand Budapest Hotel”. Film bellissimo!
Io voto per quelle di 007