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Suzuki Celerio Test su strada della piccola Maxi

Da un po’ di tempo a questa parte, si è formata una nuova categoria di utenti, le “mamme-taxi”, donne dinamiche, poco emotive ma molto razionali, che vogliono un’automobile in grado di offrire comodità, sicurezza, agilità, parsimonia nei consumi e un bagagliaio la cui capacità sia in grado di superare brillantemente la “prova supermercato”, tutto a un prezzo contenuto. 

La Suzuki ha pensato a loro mettendo in produzione la Celerio, una nuova city car dotata dei più moderni sistemi di sicurezza, ma senza quelle esasperazioni elettroniche che complicano la vita dell’automobilista, e fanno lievitare i prezzi di listino.

La Suzuki Celerio è stata progettata su una piattaforma completamente nuova e modulabile, soluzione che ha consentito di limitare la lunghezza a 3,600 metri. Ne è nata un’auto a due volumi dove il vano bagagli fa corpo unico con l’abitacolo, senza non rubarne lo spazio.

Esteticamente, il design che si direbbe un po vecchio, lascia piuttosto perplessi, ma domina l’aspetto deciso del frontale con i fari e la griglia superiore collegati tra loro e i fendinebbia inseriti nel paraurti sagomato, il tutto impreziosito dalla scalfitura laterale che corre lungo la fiancata fino a raggiungere la parte posteriore con un effetto tridimensionale.

Quello che caratterizza la Suzuki Celerio è il sembrare una “piccola automobile” nelle dimensioni esterne ma essere in effetti “grande” internamente e nei dettagli. Come ad esempio nell’angolo di apertura delle portiere (83 gradi) che facilita l’accessibilità al divanetto posteriore, dove, grazie alla profondità ottenuta, due/tre adulti possono sistemare gambe e piedi.

L’abitacolo è ampio, i rivestimenti sono moderni e senza pretese, la visibilità è eccellente da ogni angolatura, facilitata sicuramente anche dalla seduta di guida alta, tra l’altro regolabile, così come il volante anch’esso regolabile ma solo in altezza. La plancia strumenti a forma di “V” dispone di display multifunzione completo di orologio digitale, indicatore della marcia inserita, segnalatore acustico e luminoso di mancato ancoraggio delle cinture di sicurezza per guidatore e passeggero e segnalatore luminoso in caso di chiusura non corretta delle portiere.

Non mancano i più moderni sistemi di sicurezza tra i quali sei airbag, ESP e TCS, assistenza alla frenata, ABS con EBD, cinture di sicurezza anteriori con pretensionatore e limitatore di carico regolabili in altezza, sistema Iso-Fix per ancorare il seggiolino per bambini, nonché il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici. In nessuna delle tre versioni è presente il sistema di navigazione.

Il suo punto di forza è senza dubbio il bagagliaio, così ampio (254 litri di capienza che raggiungono i 726 litri abbattendo gli schienali posteriori) da farsi perdonare qualsiasi altra piccola mancanza.

Tre gli allestimenti previsti: base L (8.990 euro) già con una buona dotazione accessoristica, Easy (10.490 euro) che aggiunge climatizzatore, Hi-Fi/CD+Mp3/USB, Bluetooh, e Style (11.490 euro) il top di gamma che dispone in più di cerchi in lega da 14 pollici, retrovisori elettrici, fendinebbia.

Per quanto riguarda la motorizzazione, al momento è previsto un solo motore a benzina a tre cilindri con 68 cavalli di potenza, che durante questo test ha fatto rilevare una una percorrenza media di 15 chilometri con un litro di benzina, alla velocità di 130 chilometri all’ora.

Salendo a bordo della Suzuki Celerio colpisce subito la posizione di guida piuttosto rialzata, che porta a sedere a un’altezza massima di 66 centimetri da terra e le ampie vetrate che agevolano le manovre di parcheggio. La disposizione dei vari comandi è molto razionale ed ergonomica. Non convincono alcuni particolari come le tasche delle portiere anteriori ridotte ai minimi termini in larghezza, il tasto che fa funzionare i fendinebbia che si trova a sinistra del volante dal quale viene nascosto. Inoltre, lo scalino che si viene a formare ripiegando il divano, impedisce di far scorrere con naturalezza il carico che si deve sistemare.

Nella guida urbana la Celerio non conosce eguali per reattività del motore, silenziosità e maneggevolezza grazie anche a un raggio di sterzata di solo 4,70 metri. Il volante risponde bene ai comandi, la frizione è morbida e il cambio a 5 marce manuale, è preciso e pratico trovandosi in posizione rialzata.

Uscendo dalla città e affrontando un percorso ricco di curve è necessario, per cercare un tocco di brillantezza, di “lavorare” con le marce e questo comporta un aumento della rumorosità che però non raggiunge mai livelli di particolare fastidio. L’impianto frenante è di grande sicurezza e risponde bene anche ai pericoli imminenti.

Gianni Montani

 LA TECNICA DELLA SUZUKI CELERIO 1.0

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