Nuovo pianale, riduzione peso, propulsori dalla cilindrata “strizzatissima” ma con potenza al rialzo. Si affiancano le attenzioni rivolte al particolare sistema di alimentazione ibrido, nonché all’evoluzione del cambio automatico. Tutti fattori primari su cui Suzuki ha puntato per delineare la produzione della prossima gamma.
La riduzione del peso delle piattaforme è uno dei temi principali attorno ai quali si concentra l’impegno degli ingegneri Suzuki. A questo elemento si legano, infatti, gli obiettivi di efficienza delle Suzuki del prossimo futuro e, al contempo, quelli relativi alla sicurezza ai livelli di guida.
Con i concept iK-2 e iM-4, che abbiamo già trattato in occasione dell’ultima edizione del Salone di Ginevra, Suzuki ha proposto una moderna interpretazione per i segmenti B e A, a prefigurare modelli di serie del prossimo futuro Suzuki. Con questi prototipi sono stati portati al debutto due piattaforme di nuova concezione, comun risparmio di peso di circa il 15% rispetto a quelle attuali. Riassunto dalla tecnologia TECT-Total Effective Control Technology System che sfrutta l’impiego di acciai ad alta resistenza con zone a deformazione controllata e minor numero di componenti. Un piano che mira al NHV-Noise Vibration Harshness, valutazione del confort globale delle auto. In questo giocano l’incremento della resistenza torsionale (viene incato un +30%), con conseguenti vantaggi nella dinamica delle vetture.
Dopo il debutto dei sistemi DUALJET sui modelli SWIFT 4WD e CELERIO, a Ginevra Suzuki ha presentato il nuovo motore BOOSTERJET, 1.0 turbo benzina a iniezione diretta adottato proprio sul concept Suzuki iK-2. Assieme al nuovo propulsore, debutterà in Europa la struttura mild Hybrid SHVS – Smart Hybrid Vehicle Suzuki una piattaforma di ibridazione che incorpora un nuovo sistema ISG-Integrated Starter Generator e una batteria ausiliaria agli ioni di litio. Questa tecnologia, già impiegata su alcune kei car Suzuki destinate al mercato giapponese, svolge le funzioni di avviamento del motore, di generatore di corrente nelle fasi passive di guida (ad esempio nelle frenate) e di ausilio al motore endotermico mediante il plus di erogazione di coppia motrice.
Negli aspetti concreti della guida vuole combinare la comodità di un cambio automatico mantenendo però l’efficienza energetica e il feeling di una trasmissione tradizionale. Il cambio AGS di Suzuki offre inoltre una doppia modalità di utilizzo, abbinando la gestione automatica della cambiata a quella con selezione manuale: nella modalità Drive la guida è più semplice e confortevole, perché chi è alla guida non deve azionare frizione e leva del cambio lasciando che il sistema gestisca ogni passaggio di marcia, mentre nella modalità Manual il guidatore ha facoltà di intervenire scegliendo manualmente regime di cambiata e rapporto.
Fabrizio Romano