Carrozzeria monovolume e trazione anteriore sono due definizioni che potrebbero far “storcere il naso” agli appassionati di BMW, da sempre abituati a sportive filanti con trazione posteriore o tutt’al più integrale.
Potrà anche sembrare strano, ma i tipici “cromosomi” BMW in termini di eleganza sportiva e dinamismo si ritrovano intatti riguardo la linea della Serie 2 Gran Tourer. Fattore nient’affatto scontato, questo, perché un conto è disegnare un coupé, una convertibile, ma anche berline e station wagon d’intonazione sportiva, dove le suddette caratteristiche distintive risultano spontanee, mentre un altro “paio di maniche” è realizzare una monovolume che conservi tutti questi aspetti. In sostanza, la Gran Tourer ha uno stile accattivante che non passa inosservato, mentre riguardo gli interni, oltre a esserci spazio in abbondanza, si nota un livello di qualità percepita decisamente superiore alla maggior parte delle concorrenti. Al riguardo, aspetti come le plastiche morbide profuse a piene mani, i rivestimenti in pelle e i legni pregiati (seppure relegati questi ultimi agli optional) parlano chiaro. Infine, se proprio dobbiamo muovere un appunto questo riguarda la visibilità piuttosto scarsa in tutte le direzioni, il ché, concorderete con noi, è piuttosto inusuale per una monovolume.
La versione della BMW Serie 2 Gran Tourer oggetto del nostro test è la 220i, equipaggiata con il motore 4 cilindri in linea 2 litri TwinPower Turbo. Quest’ultima tecnologia consiste nell’impiego dell’iniezione diretta di benzina in camera di scoppio, nonché della sovralimentazione mediante turbocompressore TwinScroll. Conseguentemente, potenza e coppia massima raggiungono i rispettivi valori pari a 192 CV e a 280 Nm, consentendo l’accelerazione 0-100 km/h in appena 7”6/10 con cambio automatico Steptronic a 8 rapporti (presente sulla vettura provata). E a proposito della trasmissione Streptronic, essa si distingue come d’abitudine per un perfetto connubio tra comfort e sportività nelle cambiate e si abbina alla grande con il carattere del propulsore. Motore vigoroso fin dai regimi più bassi, caratterizzato dal ritardo del turbo virtualmente assente, ma che pecca un po’ in allungo. Al riguardo, infatti, la grinta si stempera poco oltre i 5.000 giri/min..
Carrozzeria monovolume e trazione anteriore sono due definizioni che potrebbero far “storcere il naso” agli appassionati di BMW, da sempre abituati a sportive filanti con trazione posteriore o tutt’al più integrale. Si tratta solamente di preconcetti, poiché al volante della BMW 220i non si sentono gli effetti né del baricentro relativamente alto dovuto all’impostazione della vettura, né tantomeno delle ruote anteriori che assolvono il duplice compito di direttrici e motrici. In altre parole, nelle curve il comportamento è sostanzialmente neutro e lo sterzo “comunicativo” e diretto contribuisce a rendere l’esperienza di guida esaltante. In conclusione, potrà sembrare una sorta di eresia, ma visti e considerati i risultati eccellenti raggiunti riguardo la Gran Tourer e l’Active Tourer, non sarebbe male proporre la trazione anteriore anche su eventuali BMW coupé e roadster compatti del futuro. Forse nel “quartiere generale” di Monaco ci stanno già pensando.
Gian Marco Barzan
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