Per la serie “ricerche coraggiose”, un po’ “Mission im-possible”, Ford Motor Company sperimenta delle tecniche di disattivazione dei cilindri per l’EcoBoost 3 cilindri 1.0.
Ma qui si tratta di una ricerca innovativa che rasenta la testardaggine nel cercare di incrementare ulteriormente l’efficienza del motore EcoBoost a 3 cilindri e di un litro di cilindrata. Un propulsore già pluripremiato, giudicato per 3 anni consecutivi Motore dell’Anno.
Gli ingegneri hanno implementato diverse tecniche di disattivazione dei cilindri, dovendo mettere in conto anche i particolari equilibrismi tecnici necessari a rendere perfetto il funzionamento delle fasi di tre cilindri; l’EcoBoost è lineare, fluido, non vibra. Quindi serve ulteriore cautela e ingegno nel metterci le mani.
I prototipi sono stati dotati di un innovativo sistema di bilanciamento del motore, sviluppato in collaborazione con lo Schaeffler Group, che integra un nuovo volano bi-massa, uno smorzatore centrifugo a pendolo e una frizione appositamente calibrata. Il risultato è un funzionamento a bassa rumorosità e privo di vibrazioni anche durante la disattivazione, totale o progressiva, di 1 o più cilindri.
Nel corso dei test omologati, i prototipi hanno percorso 55 chilometri di strade, comprensivi di tratti urbani ed extra-urbani, nella zona di Colonia, in Germania, evidenziando incrementi nell’efficienza che hanno comportato una riduzione dei consumi anche del 6%.
I risultati sono stati presentati all’International Vienna Engine Symposium 2015 e Andreas Schamel, Direttore al Research & Advanced Engineering di Ford Motor Company, è stato chiaro circa la sperimentazione (condotta presso il Centro Europeo di Ricerca di Aachen, in Germania): “Anche per motori straordinariamente compatti, come l’EcoBoost 1.0 a 3 cilindri, c’è ancora un significativo margine per portare avanti l’innovazione tecnologica e ridurre ulteriormente consumi ed emissioni”.
Fabrizio Romano