Sentenza Tribunale – UberPop illegale
Dal Tribunale di Milano è stata emessa la sentenza che rende UberPop illegale su tutto il territorio nazionale
UberPop è una delle varianti della App per richiedere un servizio di auto con autista. L’altra, UberBlack si differenzia principalmente per il tipo di veicolo (più lussuoso e spazioso (anche sei/sette posti) e il coinvolgimento più “da professionista” dell’autista. UberPop è un ride sharing ancora più economico perché l’auto è messa a disposizione da qualunque privato con i requisiti minimi per entrare nel mondi Uber, magari per arrotondare o guadagnare qualcosa.
E questo è il punto nevralgico che ha portato il Tribunale ad accogliere il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per concorrenza sleale.
E’ quanto indica l’ordinanza del giudice della sezione specializzata imprese di Milano, Claudio Marangoni: l’attività svolta è “interferente con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze”. “Senza i costi inerenti al servizio taxi, gli autisti possono applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico”, inoltre la “mancanza di titoli autorizzativi comporta un effettivo vantaggio concorrenziale”.
Quindi il servizio UberPop è attualmente un illecito, ma ovviamente ci si aspetta l’impugnazione della sentenza, come era già avvenuto per esempio a Parigi e in Olanda e Spagna.
Di fatto un colpo pesante per la grande azienda americana, ma sappiamo che fedele al carattere del creatore della App, Travis Kalanick, quelli di Uber non mollano facilmente.
Ora intanto hanno vinto i tassisti, che qualcuno, come lo stesso Kalanick, definisce una lobby. Da parte loro (e ce lo hanno scritto più volte) i tassisti lamentano di giocare in svantaggio contro Uber e la sua applicazione. Costi, licenze, obblighi burocratici, revisioni auto, controlli che i tassisti con licenza devono sostenere e che non permettono di essere competitivi rispetto a chi gioca da libero.
In periodo di EXPO poi, con i servizi di trasporto e di mobilità che diventano ancora più fondamentali.
Di ciascuno rimane sempre l’interpretazione personale. Quella di un confine labile tra chi sostiene le ragioni del tassista professionista e chi vede nei paletti messi a UbePop come un placcaggio all’innovazione della mobilità, alla libertà di scelta e di possibilità di risparmio.
Per il sindacato dei tassisti è una “Grande vittoria”. Per il Codacons un “Danno per i consumatori”.
Di fatto, come da provvedimento del Tribunale, Uber ha 15 giorni di tempo per adeguarsi all’inibitoria, altrimenti scatteranno delle penali. Contro il provvedimento c’è la possibilità di fare ricorso. Quindi c’è da aspettarsi ancora battaglia.
Sentenza a discapito del consumatore
Finalmente un po’ di chiarezza!
Non credo che Uber si fermi qui…