Toyota Mirai fuel cell – avanzata a idrogeno
Al motto di Mobilità Sostenibile, Toyota continua la sua avanzata nel campo ” fuel cell “.
A sostenerla, anche un evento che conta e vale un primate. La Toyota Mirai 2016 è stata la prima auto a idrogeno fuel cell a fare da Pace Car in una corsa del NASCAR, ovvero alla Toyota Owners 400 NASCAR Sprint Cup Series al Richmond International Raceway, in notturna lo scorso 25 Aprile.
Presentata in Giappone e quindi nelle più recenti edizioni del Salone di Ginevra e di New York la nuova Toyota Mirai verrà introdotta in Europa alla fine dell’estate 2015, con un primo lotto di un centinaio di unità.
Nel Nord America una serie di rivenditori che hanno ottenuto il permesso (negli USA continua la lotta bestiale tra dealers, con forti intromissioni burocratiche forse in fase conclusiva, complice la lotta di Tesla) la metteranno in vetrina tra estate e autunno, anche se le ordinazioni sono aperte da Maggio. Le stazioni di rifornimento super tecnologiche seguono un piano strategico definito, e proprio gli Stati di New York, New Jersey, Massachusetts, Connecticut oltre a Rhode Island sono stati i primi tester.
Di fatto Toyota ci crede, anche nei tempi a corto e medio termine. Già tre mesi fa ha annunciato ufficialmente che considerate le richieste le sue previsioni di produzione per la Mirai contano di aumentare ad oltre 5.700 esemplari per il 2017. Per un veicolo a idrogeno è una scommessa che si fa se si è certi di andanre sul sicuro.
Mirai entra così nella nuova era nel mondo dell’auto, rappresentando in modo credibile l’utilizzo dell’idrogeno grazie anche a performance d’eccellenza in fatto di Eco mobilità. Si avvale di un motore elettrico da 114 kW, pari a 155 CV che potenzialmente permette di accellerare da 0 a 100 in 9,6 secondi. E’ alimentato con idrogeno compresso a 700 bar per il cui stoccaggio ci sono due serbatoi.
Autonomia certificata per 300 miglia, ovvero poco meno di 500 km, il che supera largamente i limiti medi delle altre auto elettriche a “zero emissioni“.
L’estetica ha reso le sembianze da sedan (berlina) modernamente fluide. Serviva compensare il peso dell’impianto fuel cell con l’uso di materiali leggeri e tecnologie fresche, ottenere agilità sfruttando anche un baricentro basso, fare dell’esistenzialismo a bordo un’arma vincente per la percezione di innovazione e multimedialitò.
Tra le altre note, la densità di potenza di 3,1 kW/L, un esempio a livello mondiale e sensibilmente superiore a quella del precedente sistema Toyota FCHV-adv.
Il convertitore di potenza è molto compatto e ad alta efficienza; la tensione generata dal pacco celle arriva fino a 650 Volt. I materiali dei serbatoi caricano e tengono tranquillamente pressioni di 700 bar.
Fabrizio Romano
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