A Monza apre il Museo della Velocità
Inaugurato all’interno del circuito un innovativo percorso multisensoriale per visitatori amanti dei motori.
Chi ritiene l’Autodromo di Monza il tempio dell’automobilismo nostrano, oggi ha un motivo in più per pensarlo. È stato infatti inaugurato il Museo della Velocità, che ha aperto questo weekend le porte al pubblico in occasione della Coppa Intereuropa, il tradizionale fine settimana di gare riservato alle auto storiche. A differenza della maggioranza dei musei all’interno dei circuiti, non si tratta però della solita rassegna di veicoli o di una semplice narrazione cronologica della vita sportiva del circuito. Il concept alla base del museo, che è stato sviluppato da Ippolito Alfieri, giornalista e fotografo, insieme all’architetto Marco Donati, è quello di regalare al visitatore un’esperienza multisensoriale all’interno di aree tematiche sempre evoluzione.
L’ordine espositivo della struttura si sviluppa attraverso ben quattordici aree tematiche: categorie di auto e moto, tecnologia, motori, cockpit, piloti, sicurezza, vittorie, velocità, pneumatici, abbigliamento, media e tv, pubblico, pista, box e paddock. Ciascuna area è racchiusa all’interno di un vero e proprio box di due metri per due metri, dentro al quale verranno esposti contenuti grafici, multimediali e memorabilia. L’esperienza non è quindi retrospettiva e il linguaggio espositivo della mostra ha soprattutto l’obiettivo di interpretare le emozioni dei motori e della pista.
L’esperienza non termina però tra le mura del padiglione, ma prosegue successivamente in tutto il circuito grazie all’applicazione mobile sviluppata per far scoprire immagini, informazioni e curiosità ai visitatori. Provate a pensare a una lunga passeggiata a piedi o in bicicletta per scovare i luoghi sacri del circuito, con un accompagnatore documentato e paziente a vostra disposizione. È questo il concetto alla base dell’App scaricabile su smartphone e tablet iOs e Android, inclusa nel prezzo d’ingresso al museo. Per la cui inaugurazione testimonial d’eccezione sono stati Giacomo Agostini e Fabrizio Pirovano.
Marco Infelise
Non basterà un museo a far rivede l’autodromo
Alla fine è tutta politica e interessi…
Speriamo non resti solo un museo…
Intanto serve a far parlare…
L’autodromo di Monza non può uscire dalle corse!