MotorAge New Generation

Audi e 35 anni di quattro

Firma di tecnologia in evoluzione costante, la trazione quattro è arrivata a 35 anni come una firma di sicurezza e mobilità maggiorate

Un “ guizzo creativo tecnologico ” è diventato icona delle prestazioni e della sicurezza; la firma del know-how Audi e della sua ricerca all’innovazione.
Applicare potenza a tutte le ruote in modo costante è un’idea che Ferdinand Piech seppe sviluppare in modo formidabile.
In realtà da un fuoristrada Iltis vennero prese le prime mosse, ma è il tre marzo 1980 al Salone di Ginevra che una Audi Quattro stupì il mondo per la vocazione sport in tutte le sue variabili.
Hannu Mikkola, Blomqvist e Walter Rohrl poi collezionarono titoli e mondiali nei rally.

Un passo importante nell’evoluzione tecnica quattro è l’adozione dal 1987 del differenziale Torsen, un ingranaggio elicoidale autobloccante.
Un paio di anni e con Audi V8 arrivò l’abbinamento con l’EDS, il bloccaggio elettronico del differenziale; il sistema impedisce automaticamente che le ruote girino a vuoto e trasmette la potenza in eccesso dove c’è ancora grip.

Il principio quattro cominciò a venire applicato anche al cambio automatico, integrando per la prima volta due bloccaggi: uno idraulico-elettronico centrale e un Torsen posteriore.
L’accelerazione delle vendite dei modelli quattro diventa da questo momento impressionante. Il Torsen è stato poi affiancato dall bloccaggio elettronico del differenziale sugli assi e dal controllo stabilizzazione.

La trazione integrale viene quindi adottata anche per modelli a motore trasversale. dove il Torsen è sostituito dall’Haldex, in cui una frizione gestita elettronicamente ha effetto bloccante.
Quello delle Audi è uno dei meccanismi di 4×4 più caparbi nel ripartire la motricità con interventi elettronici più limitati.

Il successo sportivo della quattro in versione rally, già nel 1981 contava tre vittorie nel Campionato mondiale e l’anno successivo la quattro mise in bacheca sette volte il successo e il titolo mondiale costruttori. Tre anni dopo  Walter Rohrl vinse il Rally di Montecarlo.
La Sport quattro e la quattro S1 proseguirono il trend di vittorie Audi, tra cui la leggendaria Pikes Peak.
Poi, la serie americana TransAm si ritrovò una Audi 200 quattro con otto vittorie , la conquista del titolo piloti e di quello costruttori.

Nel 1998 la produzione contava già il 25,6% di vetture a trazione integrale e nel 2002 il 65% solo contando le A6.
Nello sport, nonostante il periodo di divorzio dai rally (forzato dalle penalizzazioni dei  regolamenti), Audi è sempre riuscita a fal valere le sue evoluzioni: a esempio il campionati prototipi e l’incoronazione del 30° compleanno di quattro con la tripletta a Le Mans.

E’ tempo di far arrivare i SUV, prima con Q7, di cui debutta ora la nuova edizione, quindi Q5 e Q3.

Fattori clou – Alla fama del sistema hanno provveduto la messa a punto del differenziale con frizione Haldex in uso con i motori trasversali e i poteri nella ripartizione del Torsen con i propulsori longitudinali: la distribuzione della forza motrice è costante con o senza decelerazione.
Nel 2008 ecco il differenziale posteriore sportivo ad alzare ancora gli standard di agilità, ma viene scelto per un più influente intervento dei chip nelle tarature da parte del guidatore.

L’innovazione continua ed ecco il torque vectoring – tecnologia ancora più precisa nel controllo della coppia motrice, debuttata sul Coupé RS 5. Principio innovativo: il suo carter azionato dal cambio con due corone dentate che devono il nome alla geometria degli ingranaggi: “Evolvere”. Un nuovo sistema di compensazione in curva.
Torque vectoring perfeziona l’ESP: il controllo trasversale parla direttamente con quello longitudinale. A velocità sostenute.

Tra attualità e futuro – Ora tutta la gamma Audi ha versioni quattro, come un grado da Generale appuntato sul petto. Vari i concept dell’ultimo quinquennio: si è visto il nanuk che associa l’Integral Steering a quattro ruote sterzanti.
Quindi e-tron quattro per affinare alle nuove realtà l’efficienza e il fascino del grip; l’Audi ePerfomance project house ha sviluppato un prototipo con propulsione di tipo ibrido parallelo e funzione plug-in: dietro il 2.0 TFSI 211 CV c’è il motore elettrico sincrono a eccitazione permanente e batteria agli ioni di litio per lo stoccaggio dell’energia. E che dire della Prologue, anticipazione del concetto Allroad della nuova era: un ibrido plug-in che colpisce con 734 CV e l’interazione coi settaggi.

Da qui al 2018 Audi investirà circa 22 miliardi di euro in innovazioni e tecnologie interessate anche a consolidare il rapporto di una firma esclusiva che lega la clientela alla trazione integrale quattro – come esperti che si intendono.

 

Fabrizio Romano

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