Formula 1: Torneranno potenze “aeronautiche”?
In un recente incontro dello Strategy Group a Ginevra, il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone avrebbe proposto di abolire le attuali regole riguardo i motori V6, introducendone altre che favoriscano maggiormente la spettacolarità ma anche il contenimento dei costi. Il nuovo corso del Grande Circus potrebbe, il condizionale è doveroso, entrare in vigore già a partire dal 2016.
Obiettivi: sound migliore e 1000 CV
Gli attuali motori V6 turbo di Formula 1 hanno un sound banale, fin troppo silenzioso e lontano “anni luce” dal rombo possente dei V8 aspirati degli anni scorsi. A titolo d’esempio, all’ultimo Gran Premio di Montecarlo anche un normalissimo spettatore televisivo poteva accorgersi di come la Safety Car, per la cronaca la Mercedes-AMG GT, avesse un sound decisamente migliore rispetto alle monoposto. In sostanza, “anche l’orecchio vuole la sua parte” e a quanto pare i futuri motori torneranno ad avere il rombo cattivo di sempre o quasi. Inoltre, riguardo la potenza, l’obiettivo è di raggiungere 1000 CV come avveniva per i celeberrimi motori a doppio turbo della F1 Anni 80. Conseguentemente, si dovranno fare i conti con l’affidabilità e la durata in misura maggiore rispetto a oggi, tenendo inoltre presente un budget di circa 10 milioni di euro a team per lo sviluppo motoristico (siamo sempre nel campo delle ipotesi, ben inteso).
Poter scegliere il tipo di motore rimarrà sicuramente un (bel) sogno
Più volte abbiamo ritenuto che, a livello motoristico, la scelta dovrebbe tornare a essere libera come negli Anni 80. In altre parole, sarebbe molto interessante lasciare la discrezionalità ai team riguardo soluzioni turbocompresse o aspirate, nonché i frazionamenti (V6, V8, V12, ecc.). Ne guadagnerebbe la competizione e la spettacolarità, anche se ci rendiamo perfettamente conto che una politica del genere potrebbe comportare incrementi di costi. E il far convivere la passione con la ragione, in tal senso, è molto difficile. Resta il fatto che la politica del “mono motore” rischia di livellare la competizione.
La Formula 1 non deve scordare la propria tradizione, la sua storia. A tale riguardo, è fortemente auspicabile che il Gran Premio d’Italia (nelle foto ufficiali Ferrari che potete ammirare, l’edizione 2014) rimanga a Monza e che vengano fugati definitivamente i timori di un’esclusione del celebre circuito lombardo dal Grande Circus. Occorre, quindi, agire anche a livello governativo affinché la Formula 1 rimanga a correre nel sito storico dell’autodromo di Monza. Autodromo che, sulla spinta della nuova direzione capace, esperta ed entusiasta, sta vivendo un’importante fase di rilancio. Un esempio? La ristrutturazione della sopraelevata che, seppur non abbia a che vedere con la Formula 1, è uno splendido messaggio per il futuro.
Gian Marco Barzan
Il circuito di Monza non deve essere escluso!
Vero. Ho notato che perfino Safety Car, ha un sound decisamente migliore di quello delle monoposto…
Ora sono troppo silenziate