MotorAge New Generation

Subaru Levorg – funzionalità in chiave sport wagon

La nuova wagon dal carattere sport modernizza i crismi stilistici e qualitativi tipici del Subaru pensiero. Qualche accento sul dinamismo ma senza azzardi. La tecnica e le subaru_levorg_011tecnologie,  l’essenzialismo come effetto della qualità costruttiva ricalcano le vocazioni del marchio delle Pleiadi. Marchio che più che ai numeri di vendita, si dedica a una clientela abbastanza selezionata e preparata. Magari la Levorg avrà modo di alzare i valori anche dal punto di vista commerciale, proprio per la personalità più sportiveggiante rispetto all’ammiraglia Outback commercializzata in Italia, variante SUV della Legacy.

La missione nel nome – Per la Levorg il programma è di introdurla nella gamma in autunno 2015.
In Italia il prezzo dei due allestimenti, GT e GT-S si potrebbe aggirare tra i 26 mila e i 30 mila euro. Ben sotto i confini di Outback quindi. Almeno questo è quanto intende fare Subaru Italia per favorire le potenzialità commerciali (come concorrenza principale, Volvo V60 e Mazda6). Curiosa l’interpretazione del nome, che cela poi una specie di missione: Levorg è acronimo o se vogliamo, bizzarro mix di sillabe di LEgacy eVOlution touRinG – come a ridefinire i parametri della Legacy di nuova generazione. O se vogliamo, come una Subaru XV rimodellata in chiave sport wagon.
L’allestimento più alto è ovviamente il più completo, anche in fatto di dotazioni di sicurezza e comprensivo del sistema EyeSight con doppia telecamera frontale che gestisce la frenata automatica, il cruise control attivo e l’involontario superamento di corsia. Abbiamo avuto l’occasione di avere un breve contatto ravvicinato con questo veicolo, molto interessante.

Forze da guidare – Come dicevamo, una wagon dal piglio sportivo ma anche funzionale. Lunga 4,69 metri, la Levorg conta sul noto sistema simmetrico della cinematica, a cominciare dal Symmetrical AWD dove la trazione 4WD ha alberi perfettamente bilanciati e ripartitore della coppia tra i due assali (uguali). In più il contributo dell’elettronica, con il sistema Active Torque Vectoring che rende più reattiva la ripartizione in curva tra le ruote. Ne trae vantaggio la precisione contrastando effetti deriva ed eccessi di brio.

E di brio volendo ce n’è, insieme alla fluidità. Perché nel cofano c’è il nuovo motore boxer di 1.6 litri da 170 CV. Un quattro cilindri turbo a iniezione  diretta di benzina nella configurazione a cilindri contrapposti amata da Subaru: minor peso (è pure in alluminio) e soprattutto in grado di mantenere baricentro basso ed equilibrio con la meccanica.

La taratura del turbo è impostata per dare vivacità ma anche per favorire la progressività, quasi fosse un motore aspirato; non deve essere tenuto per forza su di giri ma sa anche rispondere con vigore. E poi a esaltarne il rendimento c’è il ben progettato cambio automatico CVT, che è a variazione continua ma oltre a svolgere la funzione di automatico offre la prelibatezza dell’utilizzo in manuale con modalità sequenziale. Infatti mette a disposizione i programmi “I Mode” e “S Mode” che consentono di variare i tempi di risposta sia dell’acceleratore e del motore sia dei rapporti del cambio. In modalità manuale c’è chi saprà divertirsi con i paddle dietro le razze del volante. Per cambiate rapide, anche in scalata.

Non previsto su Levorg invece il Diesel 2.0 150 CV (che è anch’esso in configurazione Boxer); peccato perchè è un bel motore. Ma a quanto ci dicono in Subaru questo è un modello per il quale è stato appositamente previsto il nuovo 1600 benzina 170 CV.

Esteticamente, alle suggestioni sportive contribuiscono i cerchi da 18″, la presa d’aria sul cofano, i parafanghi muscolosi e i due tubi di scarico. Alla modernità, le pieghe spigolose sul cofano, i gruppi ottici comprensivi di file di Led a forma di boomerang e le scanalature disegnate anche nella coda

Arredi con personalità – Questa volta oltre alla cura costruttiva si vede negli interni anche più personalità rispetto alla media Subaru. Rivestimenti  a parte (sedili in pelle sull’allestimento superiore), l’abitacolo dà una bella impressione, per lo stile, gli strumenti, il display multifunzione e per l’intelligente utilizzo dei materiali nel creare un ambiente raffinato. Peccato per la mancanza delle bocchette di aerazione ai posti posteriori. Il cruscotto strumenti VDO ha i principali cerchi analogici con profilatura blu, accompagnati dagli strumenti digitali. Sopra la plancia, al centro è incastonato un altro display ad approfondire le funzioni di bordo e più in basso il monitore multifunzione con navigatore e visualizzazione delle telecamere. E  altro ancora.
Le profilature e varie coperture stile alluminio modernizzano l’insieme e danno tono anche alle plastiche; tutto con un livello di assemblaggio degno di nota. Il volante poi ha una personalità massiccia, robusta, con veri comandi sulle razze e un’impugnatura modellata per renderlo imponente e sportivo.

Funzionalità degli spazi con pro e contro – Lunga 4,69 metri (10 centimetri in meno della Legacy), ha un passo di 2,65 m, quindi non lunghissimo in rapporto. Soprattutto lo sbalzo posteriore è ben evidente; tutto o quasi dovrebbe andare a favore del bagagliaio, che in realtà è di forma regolare e anche ampio, ma il volume di carico viste le caratteristiche potrebbe essere maggiore. Invece non ha valori da top class. E il piano di carico non è bassissimo, ma questo è un piccolo scotto da pagare per avere i vantaggi della trazione integrale. La sua capacità varia da 522 a 1.446 litri facilmente sfruttabili anche grazie al sistema di ripiegamento rapido delle due sezioni degli schienali, tramite levette.

Comunque gli sviluppatori hanno pensato a come ripagare bene in funzionalità. Il pratico portellone con apertura a comando elettrico, per cominciare. Sotto il piano del bagagliaio, inoltre, si trovano disposti con attenzione numerosi scomparti e per celare il kit di riparazione pneumatici in caso di foratura, con compressore e sigillante. Utile anche l’incavo per riporre il copri bagagli (per esempio quando si ospita un cane e il suo separatore dall’abitacolo o si ribaltano gli schienali).

Quanto alla spazio dell’abitacolo, davanti nulla da eccepire; la comodità è garantita. I passeggeri dei sedili posteriori possono contare su un buon spazio per le gambe  millimetri e sull’utile possibilità di variare l’inclinazione degli schienali, ma in senso trasversale tre adulti starebbero appiccicati, insomma, un po’ stretti. Come detto mancano i convogliatori d’aria dedicati a chi siede dietro, e questo è un bel neo. Per contro, è ottima l’accessibilità anche ai posti posteriori grazie all’ampia apertura delle porte.

Avremo modo di approfondire nei dettagli questa Levorg, che comunque entrerà a competere sul mercato con tecnica, tecnologia e attenzione costruttiva molto interessanti, specie per le potenzialità nella guida. E anche nel carattere di vari dettagli dello stile Subaru sembra aver aperto le porte a una generazione più carica di dinamismo.

Fabrizio Romano

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