Suzuki Jimny Street urban style – come i Parkour
La piccola peste Jimny in un test allo stile “urban street ” dei Parkour tra evoluzioni e agilità con il plus del 4×4 – caccia alla nuova immagine #JimnyStreet con la nuova Limited Edition – VIDEO
Un po’ sulle onde della filosofia del ” Parkour “, lo sport acrobatico metropolitano divenuto fenomeno mondiale: agilità, muscoli tonici, attitudini al superamento dell’ostacolo. In questo caso urbano e extraurbano. Su questi presupposti Suzuki ha lanciato Jimny Street Limited Edition. Al Parco Dora di Torino, con i giornalisti dei principali media italiani si è affrontato un percorso di vero offroad urbano a verificare fin dove si può spingere il connubio tra maneggevolezza e trazione integrale della piccola, molto piccola Suzuki.
Suzuki Jimny Street ritoccata con stile cool è prodotta in serie limitata di 100 esemplari. Svelata presso lo Spazio Docks, ex sede della dogana di Torino, e poi via in quella che in passato era area industriale e che oggi è una location metropolitana per attività all’aria aperta abbiamo giocato con Jimny Street.
Una palestra “naturale” nella quale si allenano gli atleti del Parkour Torino, e i traceurs – quindi, buona ambientazione dell’appuntamento per sfidare percorsi impegnativi, sfoggiare le virtuose reazioni del proprio corpo nel superare gli ostacoli.
Forza, agilità e resistenza per questa disciplina nata in Francia negli Anni 90; le stesse richieste alla Suzuki Jimny Street.
Jimny e un’idea che dura da oltre 45 anni – Dalle prime LJ10 del 1970 passando le SJ sino al modello attuale, il concetto del minuscolo ma straordinariamente capace 4×4 si sparso in oltre 188 paesi nel mondo. Alla terza generazione, Jimny registra 540.000 unità vendute dal 1998 a fine maggio 2015.
Figlia dell’esplosivo successo che ha il punto cardine nel 1980 con l’arrivo della SJ410 mossa da un 1000 cc, alias “il suzukino”, seguito nel 1984 dalla più performante e straordinaria 1300 cc SJ413 e quindi, nel 1998 dall’attuale Jimny. Di SJ413 (originale made in Japan) ne ho avuta una azzurra che mi ha dato soddisfazioni infinite. E attenzione, nulla a che vedere per solidità, meccanica, livello costruttivo (perfino impianto elettrico e parti di sospensioni e motore) con la Santana assemblata poi in Spagna: la SJ è tutt’altra vettura. Quando me ne sono separato ho pianto.
#Jimny Street – La prova “urbana” – La stampa italiana si è sfidata alla guida di nuova Jimny Street, cimentandosi in un percorso di trial urbano sviluppato in 4 prove differenti tra gli ostacoli più impervi.
Sotto la guida di Lorenzo Codecà – pilota ufficiale del team Suzuki, 6 volte Campione italiano di Cross Country Rally – i partecipanti hanno sfidato lunghe scalinate in salita e discesa, hanno superato i canali di scolo in twist e affrontato impegnativi tratti con forte pendenza laterale. Questo con il coreografico contorno dell’esibizione dello specialista di Parkour Stefan (associazione sportiva Vertigimn). Jimny Street ha dimostrato come l’agilità e la trazione sia un mix dirompente, salendo su un muretto di mezzo metro d’altezza e rispondendo con efficace disinvoltura ai maltrattamenti più probanti.
Le personalizzazioni e i ritocchi stile metropolitano delle sue finiture arancio “graffiti” si combina con un’essenza da vera fuoristrada: non solo apparenza, ma attitudini reali da off-roader, credibili ben più di quanto avviene per qualche concorrente: qui trazione 4WD con assali solidali e marce ridotte reinterpretano il concetto di all-terrain con uno stile metropolitano e se vogliamo a caccia di immagine trandy.
La nuova Street aggiunge una scelta grafica bicolore su base pearl white, contrapposta a dettagli di color arancio “graffiti” per la parte superiore degli specchi retrovisori, le cornici dei fendinebbia e la presa d’aria anteriore sul cofano. Quindi il copriruota rigido con skyline e logo Jimny Street, riportato anche sui montanti laterali.
A bordo, ancora elementi in arancio “graffiti” in sintonia con i dettagli esterni, ma anche sedili in ecopelle e il navigatore con schermo touch da 7”, mappe 3D e Bluetooth. Jimny Street è proposta ad un prezzo di listino di 19.900 € chiavi in mano, vernice metallizzata inclusa, IPT escluso.
Il propulsore quattro cilindri a benzina da 1.328 cm³ costruito interamente in alluminio ha distribuzione twincam 16 valvole a fasatura variabile, per una potenza massima di 62,5 kW (85 CV) a 6.000 giri/min., e un valore di coppia pari a 110 Nm a 4.100 giri/min. La presa d’aria sul cofano ha una funzione effettiva solo sulle versioni con intercooler della seconda serie del diesel 1.5 DDS: motore che era adattissimo per usare poco il cambio nel traffico e per la coppia nelle gire avventurose: altrove è solo questione di look.
Questa proposta ora può essere guidata dai neopatentati grazie al favorevole rapporto peso/potenza di 55 kW. La dotazione di serie prevede il controllo elettronico della stabilità ESC (Electronic Stability Control), il sistema TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) che monitora la pressione degli pneumatici e quello GSI (Gear Shift Indicator), che indica al pilota il rapporto di marcia inserito e quello consigliato. I sedili posteriori sono dotati di sistema di ancoraggio ISOFIX per il fissaggio dei sedili per i bambini.
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La SJ è tutt’altra vettura
Sembra davvero offroad
La bestiolina può essere guidata anche dai neopatentati
La bestiolina può essere guidata anche dai neopatentati
Jimny e un’idea che dura da oltre 45 anni
Una all-terrain in miniatura…