TE Connectivity ha “stampato” la moto 3D
È super accessoriata e funzionante, ed è stata “svelata” al “Rapid 2015 3D printing fair” in California. La moto 3D non ha ancora un nome.
Avete mai considerato la possibilità di una motocicletta… in 3D? Se non l’avete ancora fatto, ci ha pensato per voi l’azienda svizzera TE Connectivity (Tyco Electronics Ltd.), che ha appena lanciato la sua prima due ruote accessoriata – e perfettamente funzionante – stampata utilizzando questo tipo di tecnologia. La moto, disegnata interamente al computer, non è stata pensata per una produzione in serie ma rimarrà un concept, ed è ispirata a una Harley-Davidson Softail. Ha fatto il suo debutto ufficiale a Long Beach in California il mese scorso, al Rapid 2015 3D printing fair, un evento dedicato interamente al 3D.
La TE 3D è stata però presentata, a ragione, come un notevole passo in avanti verso la mobilità alternativa, un modello creato per dimostrare il livello raggiunto e le potenzialità dell’impiego della stampa 3D nella realizzazione di oggetti da usare nella vita di tutti i giorni.
Alcune parti della moto 3D, come il motore elettrico, la cinghia di distribuzione, i freni e le pedivelle utilizzano i materiali tradizionali, tutti gli altri sono invece costruiti tramite stampa a strati di materiale plastico Abs (Acrilonitrile butadiene stirene). I più delicati, come il telaio, sono ottenuti con una procedura di proprietà di TE Connectivity studiata ad hoc per questo tipo d’impiego.
Essendo un concept, naturalmente la moto non può contare su grandi prestazioni e non supera i 25 km/h con un’autonomia solo di alcuni minuti, ma la sfida più riuscita è stata la produzione delle ruote, i cui cerchioni sono stati testati fino a 2.000 giri per minuto. Il modello è lungo quasi due metri e mezzo, pesa 113,4 kg e può sopportare 181 kg, quindi anche due persone. Il primo esemplare è costato 16 ore di lavoro solamente per quanto riguarda l’assemblaggio ed è andato distrutto durante il trasporto verso il sito dell’esposizione. Per il secondo modello, quello presentato a Long Beach, i tempi necessari al montaggio sono stati dimezzati e il trasporto non ha fatto… vittime.
Marco Infelise
Photogallery
Di nessuna utilità!
Grandioso!
E questo è solo l’inizio…
Sembra uno scherzo!