Per Audi definire il prototipo Lunar Quattro a guida autonoma vale un grande esempio di forza tecnologica e di know-how. Un altro enorme vantaggio per l’immagine del
Non è una tendenza ” spaziale “.
Si tratta proprio di una gara, un concorso. Nell’ambito del Google Lunar XPRIZE, la Casa dei Quattro Anelli sostiene la squadra di ingegneri Part-Time Scientists che è fra i 16 finalisti del concorso con il quale si punta a mandare un veicolo altamente tecnologico sulla Luna.
In palio ci sono 30 milioni di dollari. Sono Robert Böhme, Jack Crenshaw e Karsten Becker i protagonisti della sfida a cui Audi e Nvidia offrono il loro pieno supporto.
L’obiettivo è appunto terminare il progetto di un veicolo capace di percorrere più di mezzo chilometro in completa autonomia. A Ingolstadt possiedono già una parte importante della tecnologia necessaria. In fatto di guida autonoma ha messo in evidenza vari test. Ricordiamo a esempio la RS7 che ha girato da sola sul circuito di Hockenheim o la A7 che ha percorso senza pilota oltre 130 chilometri.
Altri elementi hi-tech che Audi può sfruttare vengono anche dagli studi per favorire la leggerezza della struttura e, ovviamente, le evoluzioni sulla trazione integrale, anche elettrica.
Il prototipo definito Audi Lunar Quattro dovrebbe potersi muovere aanche a velocità bassissime e non superiori a 3 o 3 e mezzo km/h. Il robot semovente è costruito in alluminio ed alimentato mediante un pannello solare in grado di ricaricare il pack batteria agli ioni di litio.
Sfrutta quattro motori elettrici, uno per ogni ruota. Indispensabili ovviamente congegni per la raccolta dati con telecamere rivolte al controllo del terreno e riprese in 3D, radar a lungo e corto raggio abbinati ad altre videocamere per le rilevazioni dei dettagli lunari – cioè il succo ambito dala scienza e dagli scienziati.
Il peso totale del robot lunare non dovrebbe superare il peso di 35 chilogrammi. Per completare il progetto c’è tempo fino al 31 dicembre del 2017.
Una sfida che richiama società private. Adesso poi che la NASA dopo anni di battaglia per l’autonomia non è più riuscita a restare ente esclusivamente governativo (con fondi praticamente inesauribili) ma costretta per un pezzo a privatizzarsi, ne vedremo delle belle. Il risultato di pochi giorni fa, con un razzo esploso poco dopo la partenza, è già polemica da battaglia. Ne vedremo delle belle. Ma questa è un’altra storia, che vorremo però approfondire appena ne sapremo di più.