DS – Marchio di prestigio diventato autonomo
Nato cinque anni fa come sub brand della Citroen, DS è ormai diventato un Marchio indipendente sulla falsariga di quanto è avvenuto negli Anni 80 per Infiniti di Nissan e Lexus di Toyota. A differenza di questi ultimi, che sono dovuti partire da zero e costruirsi una storia (di grande successo peraltro), DS affonda le sue radici nell’omonima vettura del Double Chevron che ha rivoluzionato il mondo automobilistico per stile e contenuti d’avanguardia.
Nel nome della “Dea”
Nel riportare in auge l’icona DS non c’è stata nessuna operazione di revival, poiché riproporre in chiave moderna la celebre ammiraglia del Double Chevron, la cui fine produzione risale a quarant’anni fa, sarebbe probabilmente stato solo un modo per lenire la nostalgia di alcuni appassionati. Era necessario, infatti, creare qualcosa di completamente nuovo all’insegna dello spirito avanguardistico che permea la Citroen da sempre. E proprio per questo si è deciso di riprendere il nome DS, simbolo di una tra le vetture più rivoluzionarie di tutti i tempi, e applicarlo a modelli completamente inediti. Sono nate così dapprima la DS 3, poi le DS 4 e DS 5, ovvero modelli di categoria premium particolarmente apprezzati da un pubblico esigente. Conseguentemente, l’immagine di prestigio che queste vetture si sono conquistate in pochissimo tempo ha fatto in modo che da quest’anno DS divenisse un Marchio indipendente nell’ambito del Gruppo PSA, con tanto di rete di vendita dedicata.
Una gamma in espansione
Il modello d’attacco di DS è la DS 3, offerta in configurazione berlina tre porte e cabriolet, che lancia il guanto di sfida a vetture del calibro di Mini per intenderci, offrendo qualcosa di più rispetto all’anglo tedesca in termini di qualità percepita. Infatti, la capote a contrasto della cabrio non trova risconto nella propria categoria, mentre gli interni nulla hanno da invidiare a modelli di livello superiore in termini di personalizzazione. Ovviamente per quanto riguarda le motorizzazioni la DS 3 offre il meglio nell’ambito del Gruppo PSA, partendo dal 1.2 82 CV e culminando nel 1.6 THP 165 CV riguardo le versioni a benzina, mentre le unità a gasolio sono rappresentate dal 1.6 BlueHDi declinato nelle potenze da 100 e 120 CV.
Salendo di categoria troviamo la DS 4, una berlina del Segmento C che ha livelli qualitativi allineati alle migliori concorrenti Made in Germany e che presenta un abitacolo raffinato come pochi altri. Infatti, i rivestimenti in pelle integrale Club Habana, con impunture a vista, denotano alta classe e artigianalità tutt’altro che scontati nel segmento di appartenenza. Quanto alle motorizzazioni a benzina compaiono le 1.2 Puretech 130 CV e 1.6 THP 165 CV, mentre le unità a gasolio vertono sul 1.6 BlueHdi 120 CV e sui 2.0 BlueHdi da 150 e 180 CV. Per quanto riguarda l’ammiraglia, ossia la DS 5, si tratta di un’originale station wagon con motorizzazioni a benzina (1.6 THP 165 CV), diesel (1.6 BlueHdi 120 CV e 2.0 BlueHdi 150-180 CV) e ibrida 2.0 Hdi 4×4 da 200 CV complessivi. In conclusione, tutte le DS sono disponibili nella serie speciale 1955, realizzata per celebrare i 60 della prima DS, e entro il 2020 la gamma sarà composta da sei modelli.
Gian Marco Barzan
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La Ds che le ha precedute è inimitabile
Mi piacciono tutte. Sarà perchè ho un debole per il marchio DS?
E perchè?
Non riconosco lo stile originale
Le trovo un po’ anonime…
Dissento
Stanno facendo un buon lavoro
E’ faticoso confrontarsi con la DS che le ha precedute
Prestigioso marchio!