Mitsubishi si scusa con gli americani
Ci è voluto tempo ma il gesto è stato apprezzato, e di certo farà bene anche all’immagine dell’intero brand Mitsubishi che si scusa formalmente con i prigionieri di guerra americani che furono usati per i lavori forzati nelle miniere dell’azienda. Sono passati 70 anni dalla fine del conflitto e il il gesto affianca quello del 2010 quando è stato il governo giapponese a scusarsi.
Mitsubishi si è scusata ufficialmente con gli ex prigionieri di guerra americani costretti a lavorare nelle miniere del gigante industriale nipponico durante la seconda guerra mondiale.
Hikaru Kimura, un dirigente della compagnia, ha “chiesto scusa con animo pieno di rimorsi” a James Murphy, 94 anni, uno dei pochissimi prigionieri americani sopravvissuti ai lavori forzati ancora in vita. Murphy ha accettato le scuse “sincere ed umili”.
Mitsubishi è la prima grande azienda giapponese a compiere questo gesto. Il governo di Tokyo ha atteso fino a settembre 2010 per presentare le scuse ufficiali agli ex prigionieri di guerra americani per i “trattamenti disumani” subiti. Circa 900 prigionieri americani erano stati obbligati a lavorare nelle quattro miniere gestite da Mitsubishi in Giappone. Altre migliaia erano stati inviati ai lavori forzati da altre aziende durante la Seconda guerra mondiale.