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BMW 340i – La forza del modulare

Test drive

La nuova BMW 340i, versione di punta della Serie 3 (escludendo la M3) porta al debutto il 6 cilindri in linea TwinPower Turbo 3 litri. Tale unità appartiene all’inedita famiglia di motori modulari BMW, eroga 326 CV da 5.500 a 6.500 giri/min., nonché un picco di coppia pari a ben 450 Nm.

Quest’ultimo è espresso da 1.300 a 5.000 giri/min. e rende molto bene l’idea circa l’erogazione forte e costante della spinta lungo un ampio arco di regimi. Riguardo le prestazioni, complice il cambio Steptronic a 8 rapporti di serie, la BMW 340i accelera da 0 a 100 km/h in 5”2/10.

Piacere di guida assicurato
Quando ti siedi al volante di una BMW apprezzi sempre la posizione di guida orientata verso il pilota, la perfetta disposizione della pedaliera, i comandi primari e secondari a portata di mano e il piano di seduta che può scendere rasoterra o quasi. Tutti aspetti confermati a bordo della 340i che, come vuole la tradizione della Casa di Monaco, è un’auto da guidare per il puro piacere di farlo. Infatti, selezionato il cambio Steptronic in Drive e percorsi i primi chilometri, ci vogliono pochi istanti per entrare in sintonia con la vettura. E a quel punto cominci a gustarti la spinta impressionante del motore, che comincia da regimi appena oltre il minimo e termina solamente con l’intervento del limitatore a 7.000 giri/min..

Un crescendo fulmineo e al tempo stesso progressivo di coppia e potenza, ben coadiuvato dal cambio Steptronic che racchiude il meglio di due mondi, associando la dolcezza tipica di un sistema con convertitore di coppia quale è, alla secchezza negli innesti dei doppia frizione più sportivi. Rimanendo in argomento, la funzionalità manuale si attua tramite la leva centrale che va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare, oppure mediante le levette al volante di cui la sinistra consente le scalate multiple. Senza dimenticare, infine, come alla ricerca delle massime performance il 6 cilindri abbia una “colonna sonora da brivido”.

Assetto molto equilibrato
Per quanto concerne l’assetto, anche in questo caso vi sono caratteristiche squisitamente BMW quali la maneggevolezza esemplare, gli alti valori di tenuta di strada e stabilità e una capacità di far sentire al pilota ogni minima sfumatura del comportamento, senza peraltro sminuire il comfort. Comfort che è decisamente aumentato rispetto alla Serie 3 della precedente generazione, grazie all’ottimale capacità di assorbimento delle asperità. In sintesi, l’ingresso in curva è lievemente sottosterzante per poi lasciare spazio alla neutralità e trasformarsi in sovrasterzo se il guidatore lo desidera. Comportamento tipico di tutte le BMW con trazione posteriore e ripartizione dei pesi pari a 50-50 sui due assali. Infine, lo sterzo è preciso ma non dà lo stesso meraviglioso feedback del comando della Jaguar XE, citando la concorrente più importante e temibile.

Qualità ottimizzata
Rispetto alla precedente BMW 335i, la 340i mostra (al pari di tutte le nuove Serie 3) un livello qualitativo ancor migliore. Più in dettaglio, le guide di scorrimento dei sedili anteriori sono ora ricoperte e i materiali risultano di alto livello anche dove l’occhio solitamente non vede. Certo, i difetti non mancano e riguardano principalmente l’abitabilità posteriore non eccelsa e la grafica degli indicatori circolari un po’ superata. Peccati veniali, s’intende, che svaniscono al primo approccio di guida.

Gian Marco Barzan

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