MotorAge New Generation

G2 Combat Fighter – La seconda generazione

Confederate Motor presenta la G2 Combat Fighter, una due ruote gioiello da 100.000 euro completamente personalizzabile

Fondata in Alamaba quasi 25 anni fa, Confederate Motor è un’azienda che costruisce moto dall’animo profondamente made in Usa, caratterizzate, secondo la stessa presentazione che la compagnia dà di sé, da “un design intelligente, ispirato da veri americani”. Non smentisce questa tendenza neanche il suo più recente prodotto appena presentato, la G2 P51 Combat Fighter, una due ruote molto esclusiva che porta la firma del designer sudafricano Pierre Terblanche, ex Ducati, al suo ultimo lavoro per Confederate Motor prima dell’annunciato passaggio in Royal Enfield.

La G2 – sigla che sta per Generation Two essendo questa una seconda edizione – presenta una linea essenziale, nuda, che lascia poco spazio all’estetica e molto al motore bicilindrico CX4 a V da 2.163 di cilindrata, più potente rispetto alla precedente versione che si “fermava” a 1996. Raffreddato aria-olio e dotato di una trasmissione a cinque marce, il motore della G2 P51 Combat Fighter ha valori di coppia dichiarati di 230 Nm e di 200 cv alla ruota. Il peso è di 227 chilogrammi, per un bolide caratterizzato anche da un telaio in alluminio e cerchi in fibra di carbonio, dietro cui spiccano pinze radiali francesi Beringer. Il serbatoio contiene poco più di 14 litri.

Oltre naturalmente alle caratteristiche tecniche, ciò che contraddistingue la G2 P51 Combat Fighter è il fatto di essere assolutamente originale. Ogni cliente infatti potrà personalizzarla, a suo piacimento, fin nei minimi particolari, per un totale massimo però di 61 esemplari, che al momento sono proposti al (ricercatissimo) pubblico a un prezzo di circa 100.000 euro. L’unica scelta quasi obbligata è quella del colore, dal momento che 30 esemplari saranno nella versione chiara, nominata “blonde”, mentre 31 in quella più scura nominata “black flag”. Chissà, forse i proprietari di Confederate Motor preferiscono le more alla bionde, smentendo nei fatti il famoso film con Marilyn diretto da Howard Hawks.

Marco Infelise

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