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Usato: troppe auto ” schilometrate “

Autoveicolo… vendita… chilometri… alterazione… truffa. Questa la sintesi della dichiarazione di un venditore di automobili che ha coraggiosamente denunciato, dalle pagine di un libro, il vergognoso fenomeno dello “schilometraggio”.

 
Alterare il contachilometri di un auto in vendita non rappresenta un semplice inadempimento contrattuale ma assume rilevanza penale. Lo chiarisce la Corte di Cassazione con la sentenza n° 35085 del 2013 con cui la II sezione penale stabilisce che la prassi dei venditori di automobili usate di diminuire i chilometri effettivamente percorsi dal veicolo allo scopo di ottenere dalla vendita un prezzo maggiore configura il reato di truffa.
E’ questo il problema che Alfredo Bellucci, dal 2003 commerciante di autoveicoli usati, ha pubblicamente denunciato, infatti basta cercare on line “riparazione contachilometri” per capire la portata del fenomeno. I contachilometri non si rompono quasi mai, ma migliaia di aziende vivono di questa attività.

 
Questa pratica non danneggia solo gli acquirenti che comprano un usato a un prezzo superiore, ma anche i venditori onesti che, secondo Bellucci  sono una minoranza” “Siamo degli emarginati – afferma – perché i colleghi ci guardano male e i clienti, comunque, fanno fatica a distinguerci all’interno di una categoria di cui non si fidano. Noi venditori onesti siamo in via di estinzione, perché siamo fagocitati dalla forza dell’illegalità e dobbiamo competere con i disonesti che guadagnano molto più di noi
Perché l’auto “ schilomentrata ” conviene a tanti e muove un giro d’affari senza precedenti? Dalle pagine del suo libro, Bellucci vuole spiegare quanto sia diffuso il fenomeno e come difendersi in fase di acquisto attraverso 5 regole basilari:

 
1) Scremare gli annunci on line. Non limitarsi a paragonare l’ usato in base all’anno di immatricolazione, prezzo e percorrenza, perché non sempre il prezzo più basso determina l’affare migliore. Fra gli annunci, meglio prendere in considerazione quelli con le targhe visibili nelle foto. Perché occultare la targa, visto che non c’è “privacy” da proteggere? Potrebbe essere il segnale che il venditore vuole evitare eventuali indagini sulla vettura.
2) Non fermarsi all’aspetto estetico dell’auto e al suo stato di conservazione. Evitare, se possibile, slanci emozionali che abbassano le difese e lasciano spazio alla truffa.
3) Indagare sui precedenti proprietari consultando il Pra (pubblico registro automobilistico), l’Aci o un’agenzia di pratiche auto per conoscere il numero dei precedenti proprietari e possibilmente il valore delle singole transazioni che dovrebbero avere un andamento decrescente negli anni. Se si scopre che l’auto è stata importata dall’estero, chiedere al venditore il documento d’acquisto.
4) Indagare sulla manutenzione potrebbe aiutare a stabilire il reale chilometraggio dell’auto, senza tenere conto di quanto indicato sul libretto di manutenzione (in modo particolare se è elettronico) perché potrebbe essere stato alterato insieme al contachilometri. Meglio una cronologia scritta della manutenzione pregressa, meglio se con eventuali riferimenti ai riparatori.
5) Non preccuparsi di fare troppe domande. Se il venditore è onesto non avrà difficoltà a rispondere. Chi invece tenta di eludere le domande o trova scuse fantasiose potrebbe avere qualcosa da nascondere.

Nonostante queste regole, nemmeno i professionisti  possono avere la certezza assoluta di acquistare un’auto che non sia stata schilometrata, quindi non esiste un metodo infallibile per non essere truffati, ma seguendo i consigli di Bellucci  forse si possono selezionare i veicoli che più probabilmente non hanno subito alterazioni.
Il libro è intitolato “ Non prendermi per il chilometro – la grande truffa delle auto usate ” (Apice Libri, 10 euro).

125 pagine che danno gli strumenti per capire e magari cercare di evitare di subire questa vergognosa truffa, ormai davvero troppo diffusa.

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