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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio – Ripartire al massimo

Salone di Francoforte

Motore 6 cilindri a V  2.9 turbo benzina da 510 CV, trazione posteriore, distribuzione dei pesi di 50/50 sui due assali, 0-100 km/h in 3”9/10 e velocità massima di 307 km/h rappresentano le caratteristiche principali dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio svelata a Francoforte. Tale berlina sportiva ha staccato un tempo da record al Nurburgring: 7 minuti e 39 secondi, ovvero di 13 secondi migliore rispetto alla BMW M4 e addirittura di 19 nei confronti della Audi RS4.

Stile aggressivo con un richiamo all’Alfetta
Analizzando l’estetica della nuova Giulia, le proporzioni sono basate sull’architettura dell’intera vettura: per la rinnovata filosofia Alfa Romeo, infatti, i punti di riferimento sono l’equilibrio dei pesi (50/50) e la trazione posteriore. Per bilanciare al meglio le masse, il motore e la meccanica devono collocarsi tra i due assi. Da qui la scelta per la nuova berlina milanese di disegnare sbalzi assai ridotti, un lungo cofano e lunghi parafanghi anteriori, un abitacolo arretrato come appoggiato sulle ruote di trazione, nonché parafanghi “muscolosi” che indicano il punto in cui la potenza viene scaricata a terra.

Tutto questo si traduce in un passo estremamente generoso, il più lungo della categoria, contenuto in una carrozzeria tra le più compatte. Da queste proporzioni nasce una forma dinamica, come si evince dall’ellisse riscontrabile nella vista in pianta. Inoltre, secondo i designer del Centro Stile Alfa Romeo, gli angoli arrotondati e i montanti avvolgenti danno slancio alla vettura, creando un profilo “a goccia” che ricorda la Giulietta Sprint. Dal canto nostro, riscontriamo una notevole somiglianza del terzo vetro laterale con quello dell’ Alfetta berlina. In sostanza, la nuova Giulia vanta un’identità forte, composta da pochissimi tratti: una linea scavata sui fianchi, che segna le porte e abbraccia le maniglie, e ovviamente il leggendario trilobo frontale Alfa Romeo.

Posto guida orientato verso il pilota
Riguardo l’interno, tutto è concentrato verso il guidatore che, come da tradizione Alfa Romeo comanda, rimane il protagonista. Lo dimostra in tal senso il raggruppamento di tutti i comandi principali sul volante compatto a tre razze. Non solo. Il posto guida è stato “tagliato” come un tessuto, con il tunnel diagonale, la plancia leggermente ondulata e gli strumenti orientati verso il pilota. Inoltre, è stata profusa una cura artigianale di altissimo livello e i materiali preziosi come fibra di carbonio, legni e tessuti sono stati scelti per la loro piacevolezza visiva e tattile, nonché assemblati in modo da fare sentire la mano dell’uomo. Degno di nota, infine, il sistema Connect 3D Nav che offre una sofisticata serie di caratteristiche e funzionalità; tra queste spicca l’interfaccia HMI di ultima generazione con Rotary Pad e display TFT da 8.8 pollici.

C’è parecchia Ferrari nel motore
Progettato da tecnici di provenienza Ferrari, il motore 6 cilindri a V da 90° turbo benzina 2.9 dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è completamente inedito. In altre parole, contrariamente a quanto asserito da molti altri magazine, tale propulsore non ha nulla in comune con  il V6 da 60° TwinTurbo delle Maserati (peraltro eccellente). Le “parentele” semmai vanno ricercate nel V8 Ferrari che equipaggia la California T. Ma quel che è più importante è la potenza massima di 510 CV, ben superiore quindi ai 420 CV erogati dal motore 3 litri TwinPower Turbo della BMW M3.

Tra l’altro, sebbene i valori di potenza e coppia (quest’ultima superiore ai 600 Nm) siano sensazionali, l’inedito propulsore è il migliore della propria categoria in termini di emissioni. Al riguardo, la Casa di Arese dichiara una media di 198 g/km di CO2. Merito delle doti intrinseche del motore, ma anche del sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico. Tecnologia, questa, inventata proprio dall’Alfa Romeo nei primissimi Anni 80 e sperimentata su un lotto di Alfetta 2.0 berlina destinato ai taxisti milanesi. Ovviamente, il sistema che equipaggia la Giulia è molto più evoluto, ma tutto questo la dice lunga circa la capacità d’innovazione tecnica dell’Alfa Romeo di un tempo; Marchio che ha inventato pure il variatore di fase.

Perfetta distribuzione dei pesi
Peculiarità della nuova Giulia è la particolare gestione delle masse e dei materiali, che ha consentito di ottenere una perfetta distribuzione dei pesi, ovvero 50/50 tra i due assi. E’ un tratto che si rivela decisivo per il piacere di guida Alfa Romeo, raggiunto lavorando sia sul layout della vettura sia collocando in una posizione il più possibile centrale tutti gli elementi di maggior peso. Oltre alla distribuzione dei pesi, per un assetto ottimale sono essenziali le sospensioni. In dettaglio, per l’asse posteriore si è scelta una soluzione multilink che assicura contemporaneamente prestazioni, piacere di guida e comfort. Riguardo l’avantreno, invece, è stata sviluppata una nuova sospensione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l’effetto filtrante e permette di sterzare in modo rapido e preciso. E’un’esclusiva Alfa Romeo che mantiene costante l’appoggio del braccio a terra durante la curva e, grazie all’impronta a terra sempre perfetta, è in grado di garantire alte accelerazioni laterali. Infine, secondo i tecnici Alfa Romeo, in qualunque situazione e velocità la guida della Giulia Quadrifoglio è sempre naturale e istintiva, grazie anche al rapporto di sterzo più diretto sul mercato.

L’elettronica che esalta la guida
Sempre secondo la cultura tecnica di Alfa Romeo, lo chassis e le sospensioni devono essere perfetti nel progetto, nell’esecuzione e nella scelta dei materiali. Da qui l’idea che l’elettronica debba essere impiegata solo per rendere ancora più esaltante l’esperienza di guida, già garantita da un’eccellenza tecnica di base. In dettaglio, la Giulia ha esclusive soluzioni tra le quali spicca il Torque Vectoring. Quest’ultimo, grazie alla sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni a bassa aderenza. Ciò permette di condurre l’auto in modo sicuro e sempre molto divertente, senza mai incorrere in interventi invasivi da parte del controllo di stabilità. Da notare che, insieme a un eccellente cx, a un perfetto bilanciamento delle forze in curva e al comportamento dinamico deportante, il nuovo modello si distingue per l’Active Aero Splitter, il sistema frontale che gestisce in modo attivo la deportanza, assicurando le migliori prestazioni e aderenza anche a velocità elevatissime. Senza dimenticare che l’Alfa Romeo Giulia propone il rinnovato selettore Alfa DNA Pro, che modifica il comportamento dinamico in base alle scelte del pilota: Dynamic, Natural, Advanced Efficiency e Race.

Il miglior rapporto peso/potenza
Al fine di raggiungere un’eccezionale rapporto peso/potenza, inferiore a 3, la nuova Giulia coniuga le straordinarie prestazioni del motore con l’ampio impiego di materiali ultra leggeri per tutte le parti del veicolo. Ad esempio, la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto o l’alluminio per motore, freni, sospensioni (inclusi duomi anteriori e telai) e molte componenti di carrozzeria quali porte e parafanghi. Inoltre, la traversa posteriore è realizzata con composito in alluminio e materiale plastico. Si è così raggiunto un peso a vuoto pari a 1.524 kg. Inoltre, sempre con l’obiettivo di ridurre la massa totale, si è intervenuto anche sul sistema frenante, adottando elementi di alluminio e dischi carbo ceramici, nonché sui sedili caratterizzati da una struttura in fibra di carbonio. Nonostante l’ottimizzazione dei pesi, la vettura vanta la migliore rigidezza torsionale della categoria, garantendo così qualità nel tempo, comfort acustico e handling anche in caso di sollecitazioni estreme.

E a Ginevra vedremo l’intera gamma
Naturalmente la Giulia potrà contare anche su motorizzazioni più “normali” rispetto alla Quadrifoglio, che vedranno la luce al prossimo Salone di Ginevra. Al momento non ci sono dati ufficiali, ma è certo che le unità a benzina saranno esclusive Alfa Romeo come avviene per la Quadrifoglio. Al riguardo, ipotesi molto accreditate danno per certo un motore 4 cilindri bialbero interamente in alluminio di 2 litri, a iniezione diretta di benzina e sovralimentazione mediante turbocompressore. Potrebbe diventare il “Duemila” più potente al mondo, perché finalmente la vera Alfa Romeo è tornata.

Gian Marco Barzan

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