Ha preso il fatto molto seriamente la Environmental Protection Agency ( EPA ). L’agenzia statunitense per la salvaguardia dell’ambiente, in California, la accusato la Volkswagen di avere deliberatamente eluso le regole per la rilevazione dei gas di scarico su 500.000 veicoli Diesel utilizzando software progettati “ad hoc”. Emissioni contraffatte studiate a tavolino. Il colosso automobilistico tedesco potrebbe ricevere una sanzione fino a 18 miliardi di dollari .
“Le vetture contenevano un software programmato che disattiva il controllo delle emissioni durante la normale guida, ma che si attiva prontamente quando l’auto è in fase di test emissioni” riferisce un funzionario di polizia presso l’ EPA . I modelli interessati portano marchio VW e Audi.
L’immagine è del resto uno dei punti cardine nell’assetto del brand e se veramente vogliono venire a capo dell’accaduto per ristabilire il valore del brand dimostrare che non si tratti di un’azione globale, devono dimostrare la verità e le responsabilità.
Come viene sottolineato, nel collaborare con la EPA vogliono ristabilire al più presto i giusti standard nel calcolo delle emissioni. Quindi cancellare ogni possibile dubbio e danno alla fama del brand, sinonimo della qualità tedesca. In tal senso è pervenuta chiara e forte la sollecitazione del ministro dell’Ambiente tedesco (ora anche dell’Economia) Gabriel.
Intanto le ultime notizie parlano di una sospensione della produzione e commercializzazione negli USA dei veicoli interessati alla elusione degli standard per la rilevazione dei gas di scarico. E dopo il recente richiamo per possibili malfunzionamenti degli airbag, è “una botta” dalla quale devono riuscire a riprendersi in fretta.
Poi con Seat 20V20 ha appena vinto il Design Award per il design del prototipo. Volkswagen ha da poco conquistato il terzo titolo nel Mondiale Rally.
E il brand ha superato a conclusione del semestre la Toyota, conquistando il primo posto nelle vendite globali.
Winterkorn, comunque, sentiva qualche pulce fastidiosa all’orizzonte; non sembrava compiacersi pienamente del sorpasso. Forse perché il vantaggio sui giapponesi era risicato e per questione di un rallentamento meno marcato: 5,02 milioni di veicoli (-1,5%) per il colosso giapponese, contro i 5,04 dei gruppo germanico (-0,5%).
A far fronte alle problematiche in Russia c’era il recupero dell’Europa Occidentale e del Nordamerica. Ed è qui che è arrivata la “stoccata”…
Situazione, ora, tutta da seguire passo passo, come un film di controspionaggio.