Ora solo otto punti separano Vettel da Rosberg, ci vorrebbe un “miracolo”(nel quale a Maranello sperano fortemente) nonostante il ritiro del britannico al GP Singapore. Hamilton: “La Ferrari veloce? Eravamo noi a essere più lenti”
E poi… Ieri a Marina Bay è successo di tutto… cronometri, fastidiose safety car, freccette color argento e persino uno spettatore incosciente che improvvisamente ha deciso di farsi una passeggiata sul circuito. Ma”SuperSeb” non si è lasciato distrarre o innervosire, neppure spaventare, ma ha continuato a rifilare distacchi mostruosi agli avversari e non si è fatto scoraggiare.
Perfino nella conferenza stampa che si è tenuta al termine del GP di Singapore, Sebastian Vettel, con spiccato ottimismo ha affermato che “adesso è il momento di pensare al miracolo”, facendo capire che qualche labile speranza per la conquista del titolo piloti esiste ancora, anche se sappiamo che il distacco da Hamilton resta ancora elevatissimo. Pochi movimenti nella graduatoria riservata ai costruttori, nella quale la Mercedes, forte di dieci gare vinte sulle tredici disputate fino ad ora, prosegue il suo dominio.
Indubbiamente una giornata no per il britannico, tuttavia, la lotta per il titolo iridato potrebbe tornare ad accendersi.
Anche per Kimi Räikkönen la giornata non è stata delle migliori: avrebbe potuto ottenere la seconda piazza, se solo fosse riuscito a superare Ricciardo al via. Invece il pilota finlandese si è dovuto accontentare di mantenere la posizione rimediata nelle qualifiche del sabato.
Nella bellezza paesaggistica, la modernità onnipresente, la sontuosità del paddock del circuito di Singapore si e concretizzato un sogno: una pole position che mancava dal 2012, due monoposto sul podio (evento che non si verificava da due anni) e un dominio in gara che ha ricordato a molti le gesta di Schumy. Nel GP Singapore abbiamo visto la Ferrari migliore dell’anno, e Vettel è infatti tornato di colpo ad essere il “SuperSeb” della Red Bull, quello che scattava dalla pole e poi via, fino alla bandiera a scacchi.
Probabilmente non ci sarà un altro Schumacher, ma la classe e la sete di vittoria di Sebastian cominciano davvero a ricordare quelle del suo leggendario connazionale.
ORDINE DI ARRIVO – Classifica piloti e costruttori
2. Daniel Ricciardo-AUS – Red Bull Racing – +1.478s – 18
3. Kimi Räikkönen – FIN – Ferrari – +17.154s -15
4. Nico Rosberg – GER – Mercedes – +24.720s – 12
5. Valtteri Botta – FIN – Williams – +34.204s – 10
6. Daniil Kvyat – RUS – Red Bull Racing – +35.508s – 8
7. Sergio Perez – MEX – Force India – +50.836s – 6
8. Max Verstappen – NED – Toro Rosso – +51.450s – 4
9. Carlos Sainz – ESP – Toro Rosso – +52.860s – 2
10. Felipe Nasr – BRA – Sauber – +90.045s – 1
11. Marcus Ericsson – SWE – Sauber – +97.507s – 0
13. Romain Grosjean – FRA – Lotus – DNF – 0
14. Alexander Rossi – USA – Marussia – +2 laps – 0
15. Will Stevens – GBR – Marussia – +2 laps – 0
NC. Jenson Button – GBR – McLaren – DNF – 0
NC. Fernando Alonso – ESP – McLaren – DNF – 0
NC. Lewis Hamilton – GBR – Mercedes – DNF – 0
NC. Felipe Massa – BRA – Williams – DNF – 0
NC. Nico Hulkenberg – GER – Force India – DNF – 0
Classifica Mondiale Piloti
Classifica Mondiale Costruttori
1 Mercedes 463 punti
2 Ferrari 310 punti
3 Williams-Mercedes 198 punti
4 Red Bull-Renault 139 punti
5 Force India-Mercedes 69 punti