Jaguar XF 2.0d 180 CV R Sport – Cambiare rimanendo se stessi
Test Drive
Motore 4 cilindri turbodiesel Ingenium 1.999 cc, 180 CV a 4.000 giri/min., 430 Nm da 1.750 a 2.500 giri/min., accelerazione 0-100 km/h in 8” e velocità massima di 230 km/h costituiscono alcuni dati salienti della nuova Jaguar XF 2.0d R Sport con cambio manuale, che abbiamo provato.
Una vettura che fa del piacere di guida la sua bandiera, grazie anche alla trazione posteriore e alle sofisticate sospensioni a quadrilateri deformabili anteriormente e Integral Link posteriormente.
Stile contemporaneo con qualche cenno storico
La seconda generazione della Jaguar XF è cambiata piuttosto profondamente a livello stilistico, specialmente nella vista laterale, guadagnando sotto il profilo dell’eleganza. La linea parte dalla classica calandra Jaguar, si estende alle fiancate snelle e al padiglione da coupé e termina nella parte posteriore dominata dagli scenografici gruppi ottici. Questi ultimi sono molto simili a quelli della sportiva F-Type. Inoltre, il terzo finestrino svincolato dalla portiera è un omaggio alla Jaguar XJ 40 del 1986 e alle due successive generazioni X 300 e X 308.
L’interno appare decisamente migliorato rispetto alla XF “prima maniera”, avendo abbandonato l’aspetto minimalista che non si confaceva troppo a una berlina di prestigio del genere. In altre parole, l’aspetto è più lussuoso, complici diversi particolari di derivazione XJ come il “Riva Hoop” che avvolge la parte alta del cruscotto e si raccorda alle modanature delle porte, oppure i rivestimenti in pelle raffinatissima. Quanto all’abitabilità, essa è ottima per quattro persone, mentre l’eventuale passeggero centrale viaggia un po’ sacrificato dovendo fare i conti con l’ingombrante tunnel di trasmissione.
“The sound of silence”
Su strada il propulsore 4 cilindri turbodiesel Ingenium “fa di tutto” per celare il suo timbro caratteristico, tant’è che non sembra nemmeno sia alimentato a gasolio come è in realtà. Nessun ticchettio molesto del motore, quindi, tanto a freddo quanto a caldo, mentre la coppia massima pari a 430 Nm erogata da 1.750 a 2.500 giri/min. è eloquente circa la spinta imperiosa e costante. Spinta che permette di mantenere le marce alte e di riprendere celermente sin dai regimi più bassi. E a proposito del cambio, il manuale a 6 marce è semplicemente fantastico per innesti e corsa contenuta della leva, senza dimenticare la frizione ben modulabile e piuttosto leggera da azionare.
La migliore della categoria in termini dinamici
Fin dalle prime curve percorse, emerge chiaramente come la Jaguar XF nuova generazione sia la migliore della propria classe in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza. D’accordo, la struttura in alluminio della carrozzeria che riduce il peso ci mette del suo, ma è soprattutto la perfetta interazione tra sterzo e sospensioni a conquistare. In particolare, l’avantreno a quadrilateri deformabili è decisamente più raffinato rispetto all’assale a doppio snodo della BMW Serie 5, ossia la concorrente per antonomasia. E la differenza, infatti, è tangibile grazie alla maggiore neutralità della Jaguar in curva e a quella sensazione di “scavare la traiettoria” con la precisione di un compasso che, detto molto francamente, non è del tutto riscontrabile al volante della BMW.
Infine, lo sterzo con servoassistenza elettroidraulica è diretto, ha il giusto peso alle alte velocità ed è ben disposto ad assecondare le manovre sportive del pilota. Già, perché una volta disinseriti i controlli elettronici di trazione e stabilità, la Jaguar XF è completamente nelle mani del guidatore. E poco importa se, in realtà, la maggior parte delle volte sarà guidata in perfetta souplesse tra un consiglio d’amministrazione e l’altro.
Gian Marco Barzan
Photogallery
Questa almeno è completamente nelle mani del guidatore
Cambiata in meglio
Contemporanea!
Che classe!
Cambia restando uguale