La versione G 500 può contare ora sul propulsore 4.0 litri V8 biturbo erogante 422 CV e 610 Nm. Al deb
Quando nel 1979 nacque il Mercedes-Benz Classe G, eravamo ancora in piena epoca della “guerra fredda”, ogni Paese europeo aveva le proprie frontiere e nelle hit parade internazionali furoreggiava “You’re the one that I want” di John Farrar. Oggi, a 34 anni di distanza e dinanzi a un mondo profondamente cambiato (non sempre in meglio), il Gelandewagen esiste ancora e guarda al futuro con nuove motorizzazioni, cimentandosi come sempre nell’off road estremo.
Tutto forza e spigoli
D’accordo, il Classe G della Mercedes-Benz non è certamente bello nel senso stretto del termine, ma ha il fascino del classico senza tempo, sfoggia “muscoli” e spigoli in gran quantità ed è
In sostanza, tutto quello che gli si chiede è di arrivare dove (moltissimi) altri non giungono, affrontando tracciati micidiali, garantendo angoli d’attacco da record e sporcandosi di fango e neve in quantità industriali. Inoltre, se l’esterno è in stile Anni 70, l’interno è moderno e allineato all’attuale family feeling Mercedes. Un contrasto tra antico e nuovo che affascina, un po’ come se si trapiantasse il cockpit di un modernissimo Boeing 787 sul vecchio e glorioso 707.
Motori “forti per forza”
In questo caso il consumo medio dichiarato nel ciclo NEDC è di 9,9 litri per 100 km. Infine, al top di gamma si collocano la AMG G63 (V8 biturbo da 517 CV e 760 Nm) e la AMG G65. Quest’ultima adotta un V12, frazionamento più unico che raro, da sei litri che sviluppa 630 CV e udite, udite, 1000 Nm di coppia.
Fuoristrada estremo
Il Mercedes Classe G conserva sia il classico telaio a longheroni e traverse che la trazione integrale permanente. Quest’ultima si affida a tre robusti differenziali e contribuisce in modo determinante all’eccezionale comportamento in condizioni off road. In sostanza, il longevo modello della Stella appartiene alla ristretta schiera dei fuoristrada “duri e puri”. Categoria che annovera nomi come Jeep Wrangler, Land Rover Defender (ancora per poco, purtroppo) e Toyota Land Cruiser. Modelli con molte “primavere sulle spalle” in più rispetto al Mercedes Gelandewagen.
Gian Marco Barzan
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