PRA addio, arriva l’Agenzia per il trasporto stradale
Dal 1 gennaio 2016 il Pubblico registro automobilistico và in pensione, o più esattamente si fonde con la Motorizzazione. La differenza fra ora e poi è semplice. Non più due documenti con i dati dell’auto, uno del Pra e uno della Motorizzazione, e neppure due archivi, ma un unico documento, conservato in un solo archivio.
Come vi avevamo anticipato a suo tempo, quello che ieri era solo una proposta, dal 1 gennaio diventa legge e grazie alla riforma Madia riguardante la pubblica amministrazione, il disegno legge 3098 ha avuto il via definitivo dal parlamento. La nuova legge prevede un accorpamento del Pubblico Registro Automobilistico, gestito dall’Aci e dalla Motorizzazione.
L’obiettivo primario di questa riforma pare fosse di ridurre i costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli, ma anche se si parla di significativi risparmi per l’utenza, al momento è certo solo che un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, dovrebbe costare di meno rispetto ai due documenti di oggi.
Tutte le funzioni svolte dal Pubblico registro automobilistico dal 1° gennaio 2016, sono trasferite al Ministero dei Trasporti e, a tal fine l’Archivio Nazionale dei Veicoli è integrato con una sezione contenente i dati relativi alla proprietà del veicolo. Ma solo dal 1° luglio 2016, la carta di circolazione costituirà il documento unico di circolazione.
Sempre al fine di riorganizzare e risparmiare nasce anche l’Agenzia per il trasporto stradale. Il nuovo ente sarà autonomo sia dal punto di vista giuridico che patrimoniale, ma è sottoposta alla vigilanza del ministro dei Trasporti. Anche questa sarà operativa dal primo luglio 2016 e si occuperà di svolgere le funzioni attualmente a carico del PRA che fino ad oggi era gestito dall’ACI. Infatti, il nuovo ente sarà autonomo sia dal punto di vista giuridico che patrimoniale.
Ma quali sono i vantaggi per l’automobilista? Ancora non si è capito, in quanto il decreto rimanda ad altri provvedimenti, e se questi non vengono emanati, la riforma resta incompleta. Inoltre la tassa più pesante è l’Imposta Provinciale di Trascrizione che il Governo Renzi non ha assolutamente eliminato. L’IPT, è molto negativa per il mercato auto e non si è più parlato della famosa Imposta Regionale di Immatricolazione (IRI) che andava a sostituire l’IPT, divenendo proporzionale al valore commerciale del veicolo.
L’unica cosa certa è che ci sarà uno snellimento burocratico con un solo certificato di proprietà, ma la nascita della nuova Agenzia per il trasporto stradale scatena alcune perplessità sul fatto che effettivamente comporti dei vantaggi per gli automobilisti.
Ci sono ancora troppi punti di domanda per esultare. Se ci saranno realmente dei vantaggi certamente non saranno immediati. Si prevede un processo lungo e tortuoso.
E che ne sarà della IPT? Se la sono dimenticata?
Non si vedono che vantaggi da pochi spiccioli
Ci sarà il caos più totale per almeno un anno
Speriamo bene… almeno così dovrebbe!
Pochi vantaggi e tanto caos. Bel colpo!