In Italia la procedura non può realizzarsi in maniera altrettanto diretta, leggi diverse, ma le associazioni consumatori come Codacons o Federconsumatori vogliono raccogliere adesioni a class action contro il Gruppo VW, a costo di avviarle negli States.
L’ovvio crollo del titolo di Volkswagen in Borsa (arrivato a +20%) è stato solo rallentato per riprendersi (a +3,2) alla chiusura di ieri, ma la questione, purtroppo, può assumere risvolti pesantissimi, politici come economici. Volkswagen sotto assedio.
Il vanto e la superbia germanica sulla loro qualità e organizzazione sono crollati (ed è un’abitudine ricordando solo i casi Siemens e Deutsche Bank con truffe miliardarie). Chi si è fatto scappare il sorrisino di soddisfazione o si è tolto qualche sassolino dalla scarpa tenga però conto che se la bomba va fuori controllo farà male, e farà feriti ovunque.
Come non sapevano nulla gli alti dirigenti. Hanno imparato bene il giochino, meglio degli italiani.
“Il Gruppo ha bisogno di una rinfrescata” – ha sentenziato Winterkorn – e la mia scelta vuole dare a tutti l’impulso per ripartire con forza”. In gioco c’è la riconquista di una grande reputazione.
Proprio stamattina nel suo incontro con il VWAG board, il Supervisore, sono però volate parole grosse. Winterkorn, 68 anni, non accetta che sia messo in discussione il suo lavoro. E comunque la sua “buonuscita” a fine mese costerà, si dice circa 28 milioni di euro in un unica soluzione. Il Board può però rivedere la cifra e i tempi; ne ha il potere. Per il rimpiazzamento sono venuti fuori nomi come Matthias Mueller, a capo di Porsche, o Herbert Diess, arrivato recentemente dai rivali di BMW AG.
La Company ha circa 600.000 dipendenti e possiede 12 brand che coprono un ampio range di veicoli motorizzati; dalle supercar di Lamborghini ai truck Scania, fino alle moto Ducati . Quanto costerà anche a loro questa situazione?
I vertici dell’amministrazione si sono voluti espandere in modo aggressivo, spingendo prepotentemente per espandere il numero di siti produttivi nel mondo, in più di 100 ” locations “, con speciale riguardo per Cina e Nord America.
Con Winterkorn sottratto da ogni responsabilità, il colosso germanico farà di tutto per collaborare. Il governo USA ha aperto le indagini e sono previste sanzioni. La Environmental Protection Agency ( EPA ) vuole vederci chiaro e ristabilire i giusti standard nel calcolo delle emissioni. Lo stesso deve fare in Germania, con la forte sollecitazione del ministro dell’Ambiente e il ministro dei Trasporti tedesco, con richiesta di un incontro repentino e di un controllo a tappeto sui veicoli nel territorio.
L’Ue chiede agli Stati membri di vigilare sui produttori, e anche il ministero dei trasporti italiano apre un’indagine.
Il Gruppo VW comincerà intanto ad accantonare 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre.
“Crediamo che superare questa crisi sarà una sfida a lungo termine che richiederà determinazione ed energia” ha detto Wolfgang Porsche, a capo della famiglia che di VW controlla il 50,7 % dei diritti di voto.
Fabrizio Romano