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CMA Volvo- la piattaforma del futuro

Da quando non è più parte integrante della Ford, la Volvo ha ritrovato poco a poco la propria autonomia progettuale. In tale contesto si inserisce l’inedita piattaforma modulare CMA, acronimo di Compact Modulare Architecture, appena svelata.

Nuova famiglia di compatte
Rispetto alla piattaforma SPA, riguardante i modelli Volvo più recenti, la più piccola architettura CMA è egualmente avanzata tecnologicamente. Su di essa si baserà una nuova famiglia di vetture compatte, che la Casa di Goteborg presenterà entro il 2017. Data la flessibilità di questa base, potrebbero (il condizionale è doveroso) essere realizzate le più diverse tipologie di auto come la classica berlina e la station wagon, oppure un crossover, senza dimenticare coupé e cabriolet se il mercato lo richiederà. Il tutto sfruttando la modularità della struttura in oggetto, che consente pure un’ottimizzazione dei costi di produzione.

Quando lo zero è fondamentale

La nuova soluzione costruttiva, rappresenta secondo i tecnici di Goteborg la pietra angolare della strategia di rinnovamento e di crescita relativa alla gamma Volvo. Un discorso che entro i prossimi quattro anni avrà riguardato tutti i modelli, per i quali è prevista una produzione annua complessiva di 800.000 esemplari. Questo processo è cominciato con il lancio dell’XC90 e continuerà rapidamente con la presentazione della berlina di prestigio S90. In sostanza, le due piattaforme CMA e SPA potranno condividere i motori (sistemi ibridi compresi) e sono state concepite per raggiungere, assieme alle altre avanzate soluzioni tecnologiche, l’obiettivo di “zero feriti e zero” decessi” con le auto Volvo entro il 2020. La casa di Goteborg, lo ricordiamo, ha sempre fatto della massima sicurezza la propria bandiera.

Gian Marco Barzan 

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