Concept Car – Le splendide incompiute
La storia dell’auto è ricca di concept car che dovevano avere un seguito produttivo, ma poi sono state cancellate per i più svariati motivi. Abbiamo analizzato sei modelli molto interessanti, di epoche e categorie differenti.
Alfa Romeo Nuvola
La Nuvola, Alfa Romeo incompiuta per eccellenza, viene presentata nel 1996 ed è un coupé 2 posti secchi dalla linea splendida opera del Centro Stile di Arese. Inutile dire che la sua apparizione risveglia gli animi sopiti dei veri Alfisti. E non solamente per questioni estetiche (anche l’abitacolo d’impronta artigianale è una meraviglia), ma pure in virtù dell’impostazione tecnica. Quest’ultima prevede, infatti, il motore V6 “Busso” 2.492 cc sovralimentato mediante due turbocompressori (anch’esso non vedrà mai la produzione) erogante 308 CV, nonché la trazione integrale e le sospensioni a doppi triangoli sovrapposti su entrambi gli assi. La Nuvola finirà nel dimenticatoio a livello di sviluppi produttivi, ma non certo da parte dei suoi (tanti) estimatori che oggi possono ammirarla al Museo Storico Alfa di Arese.
Alfa Romeo MiTo GTA
Chi conosce bene la storia dell’Alfa Romeo sa che è piuttosto ricca di modelli annunciati, presentati, ammirati e mai prodotti. Oltre alla Nuvola appena citata, infatti, un esempio lampante in tal senso è rappresentato dalla MiTo GTA svelata nel 2009. Un vero e proprio bolide con motore Alfa 1750 TBi 240 CV, capace di “stracciare” qualsiasi avversaria a suon di ritmi da 8C Competizione. Poteva essere “l’anti Mini Cooper JCW” per antonomasia, ma non lo è stata. L’inizio della Grande crisi mondiale, ma anche il principio di una filosofia effimera che avrebbe voluto l’Alfa Romeo costruttore generalista con Giuliette bicilindriche a metano, salvo poi ripensarci, ne ha decretato la fine. In compenso la 4C Concept del 2011 è diventata realtà, poiché si è capito che la strada del rilancio di Alfa Romeo doveva passare attraverso il recupero della migliore tradizione.
BMW M1 Hommage
Nata per celebrare i 30 anni dell’unica supercar a motore centrale di Casa BMW, la M1 Hommage viene presentata al Concorso di Eleganza di Villa d’Este nel 2008. Si tratta di un mirabile saggio di forma che segue la funzione, tant’è che ad esempio il “doppio rene BMW” coniuga specifiche soluzioni in termini di aerodinamica, conduzione dei flussi di raffreddamento e sicurezza. In sintesi, la linea ricorda moltissimo quella della M1 originaria, ma è al tempo stesso estremamente moderna. Anche se non vedrà mai la luce a livello produttivo, diversi aspetti stilistici verranno ripresi dalla BMW i8.
Bugatti EB112
Svelata nel lontano 1993, la Bugatti EB112 è una berlina di lusso lunga oltre 5 metri. La linea, opera di Giugiaro, è di una bellezza mozzafiato e risulta straordinariamente attuale ancora oggi. La longevità stilistica, infatti, è tipica di parecchie auto disegnate da Giorgetto Giugiaro, tant’è che gli esempi si sprecano con modelli intramontabili come Alfetta GT-GTV, Lancia Delta, Lotus Esprit e Maserati 3200 GT per citarne alcuni. Tornando alla EB112, essa adotta un V12 aspirato 6.0 litri erogante 455 CV e in realtà non si tratta di una vera e propria incompiuta. Al riguardo, la prestigiosa ammiraglia Bugatti viene realizzata in soli 3 esemplari e, successivamente, il Gruppo Volkswagen che acquisirà il Marchio si concentrerà solo sullo sviluppo della Veyron.
Jaguar C-X75
La linea avveniristica di bellezza drammatica, il motore 1.6 turbo a benzina associato alla propulsione elettrica per una potenza di sistema pari a 850 CV e l’architettura in alluminio costituiscono i punti salienti della Jaguar C-X75. Una supercar che vedremo al cinema nel film SPECTRE (in foto l’esemplare protagonista), l’ultimo della serie Agente 007. Anche in questo caso si ipotizzava la produzione in serie limitata, ma poi il management Jaguar ha deciso (a ragione) di concentrare i propri investimenti esclusivamente su vetture più normali come XE, XF e F-PACE. Resta il fatto che la C-X75 è un magnifico saggio tecnologico e stilistico della “rinata” Jaguar, da cui poter attingere nel delineare i modelli futuri.
Lancia Fulvia Coupé (2003)
Ancora oggi ci si chiede come sia stato possibile non dare un seguito produttivo alla meravigliosa Lancia Fulvia Coupé, presentata in veste di concept car nel 2003. Si narra, infatti, di appassionati disposti a versare un acconto pur di accaparrarsi un esemplare. Peccato, perché il compatto coupé Lancia poteva diventare una validissima alternativa alla Audi TT, forte anche di una meccanica ultra collaudata proveniente dalla Fiat barchetta. Quanto allo stile, la splendida linea della Fulvia Coupé si deve a Flavio Manzoni. Già, proprio il designer oggi Responsabile del Centro Stile Ferrari.
Quanto a prototipi che hanno lasciato un segno nella sperimentazione di idee di propulsione alternativa, ricordiamo il Super Chief Tri-Flex di Ford.
In realtà si trattava più di un esercizio tecnico “di effetto” che di una realtà innovativa. Prospettava un nuovo concetto di versatilità energetica; era il 2007. Presentato poi al Salone di Detroit, montava un V10 capace di funzionare a idrogeno, etanolo E85 o benzina.
L’utilizzo di tre varianti energetiche in un unico propulsore era buona, ma in queste modalità non corrispondeva alla visione del futuro. Per il funzionamento a idrogeno l’uso delle fuel-cell ha poi sbaragliato quello dell’etanolo, per ovvi motivi ecologici.
Gian Marco Barzan
Photogallery
Alfa Romeo MiTo GTA, un pensiero per questa l’avrei fatta. E voi?
Io per la Jaguar C-X75
Peccato siano rimaste solo un concept
Non si possono paragonare. Troppo differenti tra loro
Tutte affascinanti
Tutte bellissime!