GPS nel casco digitale – Skully sfida Livemap
Le tecnologie di Google Glass anticipano i piani di una startup dalla Russia ( Livemap ) – GPS nel casco digitale e connesso, la visiera con navigatore, voice control, retrocamera: tutte tecnologie supportate da grandi finanziatori.
Tra le aziende che si erano preparate alla presentazione di componenti hardware al CES (il noto Consumer Electronics Show dedicato alle innovazioni tecnologiche) figurava Livemap – startup russa pronta con il completato upgrade del suo casco informatizzato con chip, sensori e visore GPS. Roba che intriga fortemente i motociclisti futuristi. A costi abbordabili.
Il team sta lavorando per ultimare i dettagli del suo casco digitale, informatizzato, innovativo, con controllo vocale e navigazione GPS direttamente sulla visiera – quindi, mentre state guidando potete visualizzare direzione e percorso sul display del casco senza dover collegare altri marchingegni o controllare la strada. Livemap ha fatto a inizio anno una dimostrazione del prototipo, dotato di sistema display abbastanza trasparente da riuscire a raffigurare le mappe e le informazioni senza oscurare la visibilità.
Ci era voluto qualche anno di lavoro perché arrivassero a delle ottiche accettabili, costituite da lenti asferiche (a loro dire offrendo vantaggi in leggerezza, definizione e anche in costi rispetto ai design multi-lenti e con lenti sferiche). L’interfaccia è volutamente minimalista: interferenze vocali ridotte e risposta a comandi brevi.
Secondo i piani, Livemap avrà il prodotto finale pronto per primavera, in modo da commercializzarlo nell’estate 2016, inizialmente sui mercati principali, quello statunitense e canadese, e poi australiano. Subito a seguire il Regno Unito. Ci sono già le certificazione per il mercato europeo e quello giapponese.
Per raggiungere il risultato del prototipo finale, la calibrazione dei chip e dei sensori, Livemap ha ricevuto un aiuto economico dal Ministero della Scienza Russo che si aggira sui 14.7 milioni di rubli (un po’ meno di 300 mila Dollari). Utilizzano due batterie da 3000 mAh per una lunga capacità operativa, sensore che regola la luminosità dell’immagine rispetto alle condizioni atmosferiche e sensore giroscopico che segue i movimenti della testa (l’immagine cambia secondo il movimento della testa e la direzione della visuale).
La loro polemica (frutto anche dei timori “commerciali”) viene dal fatto che se la dovranno vedere con un bel competitor (verso il quale non lesinano attacchi).
Il rivale, anche di quelli forti, è Skully con il suo casco Skully P1 che utilizza elementi e sistemi di lenti di Google Glass . Un impianto evoluto e complesso che perfeziona per il casco da moto le tecnologie Head Up Display utilizzato dalle lenti Google Glass (ma abbiamo visto sempre più impeghi di questi tipi di dispaly “virtuali” in campo automobilistico). Completamente connesso è dotato di retrocamera a 180° per vedere cosa accade dietro.
Il cuore digitale si basa su una variante modificata di Android ma sviluppata accuratamente per supportare iOS. I creatori stanno stringendo i tempi per integrare personali applicazioni prima dei concorrenti. Il software prevede già aggiornamenti via WiFi. I comandi vocali per selezionare le funzioni sono anche qui votate alla semplificazione, anche se le funzioni si estendono. Avvisi sulle condizioni atmosferiche e suggerimenti relativi, retrocamera, mappe gestibili, connettività.
Ciascuno dei competitor ci mette qualcosa di suo per distinguersi, e tra queste due aziende la sfida pare non risparmiare colpi duri, anche tra gli stessi CEO.
Il casco di nuova generazione sta conquistando i motociclisti futuristi. Niente più distrazioni o necessità di fermarsi: dentro il casco c’è un intero mondo digitale .
Quando leggo queste cose… come mi sento vecchio!
Incredibile… ma dove ci porterà tutto questo?
Ma si riesce anche a guardare la strada?
La competizione è alta e questo è naturalmente un vantaggio per l’acquirente finale. La differenza però a mio avviso riuscirà a farla chi troverà il modo per contenere i costi: solo così infatti il prodotto uscirà dalle fiere e arriverà nei negozi. Se non sarà così, purtroppo il casco iper tecnologico rimarrà solo una chicca per pochi eletti, esattamente come l’airbag per motociclisti.