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KIKAI : e si vive dentro le sensazioni ( Kirobo tiene compagnia)

 

Salone di Tokio

 Prove di esibizionismo? O di partecipazione al divertimento e alla passione meccanica. Di fatto Toyota KIKAI è proposta anch’essa in prima mondiale al Salone di Tokio n° 44.

Espressione di creatività come di manifattura ed esperienza tecnologica, vuole essere oggetto di ammirazione (poi vediamo Kirobo Mini che intanton può interagire e tenere compagnia).

KIKAI è un concept disegnato per esplorare i fondamentali delle capacità di appeal oltre i canoni automobilistici.
Anche ciò che di solito è nascosto nel corpo del veicolo, qui vuole collaborare fortemente alle sensazioni, diventare parte della bellezza e del fascino tecnico.

 Lo studio dello stile continua nei dettagli, dai serbatoio agli scarichi fino agli strumenti per lo più analogici: come in un corpo pieno di desiderio le sue intimità esibite vogliono far parte del gioco, del gusto e del divertimento: quelle estetiche come quelle che vengono promesse per le ” qualità prestazionali “.

Una piccola finestrella ai piedi del posto guida è per esempio tra gli elementi della struttura, per far percepire i movimenti delle ruote e delle sospensioni, gli effetti della polvere, della strada, della velocità.
KIKAI è uno studio per realizzare un nuovo modo di far percepire la guida, di “sentire” la vettura, la tecnica, l’andatura, le sterzate come le frenate. Così, si vive dentro le sensazioni – Acutizzare e stimolare i sensi, si può dire.

L’adozione del sedile guida centrale piazza il pilota nel cuore della macchina, in diretta connessione con esso. Gli spazi tra i sedili dei tre passeggeri formano a bordo una specie di layout triangolare congeniale alla comunicazione nella cabina (anche perchè i posteriori sono praticamente legati in posizione). E le ampie vetrature laterali estese fino al tetto amplificano la visibilità dei paesaggi.

 Diversamente dalla maggioranza dei veicoli dove gli interni hanno curate lavorazioni dei rivestimenti e del metallo, qui si vuol far appezzare la bellezza intrinseca della ruvidità, dell’essenziale, della nuda meccanica e della tecnica. Tutto un po’ stile Anni 50 e 60). Qualcosa che ricorda un approccio fisico e tattile nell’era digitale. Toyota KIKAI è compatta ma massiccia, lunga appena 3.400 mm ma òarga 1.800 mm, alta 1.800 e con un passo di 2.450 mm.

Una curiosità, o per Toyota un esercizio hi-tech di giocattolo informatico da mostrare orgogliosamente. Un piccolo robot a cui è stato dato il nome Kirobo Mini – presentato in prima assoluta.

Un nuovo compatto partner comunicativo con in cuore informatico simile a quello che ebbe successo per il robot astronauta Kirobo – conquistatore di una legione di fans -.

Non sarà come il suo formato più estremo di interconnettività funzionale autonoma (quello su ruote), ma anche lui ha dei bei pregi. E’ stato creato per poter accompagnare i sui proprietari ovunque essi desiderino e comunicare con loro in modo autonomo, come un “pensante”. L’obiettivo è di farlo interagire con le persone attraverso espressioni e gesti, movimenti e sorrisi, che possono modificarsi come a seguire l’evolversi di una relazione. Parla giapponese ed è molto piccolo Kirobo Mini: è alto 10 cm e pesa circa 200 grammi.

 

Fabrizio Romano

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