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Jaguar XF 3.0 V6d vs Maserati Ghibli Diesel 275 CV – Faccia a faccia

Confronto tra alti vertici

La sfida che vi proponiamo è molto interessante; da una parte abbiamo la nuova Jaguar XF 3.0 V6d 300 CV e dall’altra la Maserati Ghibli Diesel 275 CV Model Year 2016.

Entrambe vetture a trazione posteriore, con sospensioni raffinate e che si confrontano su diversi aspetti: dalle performance alla tenuta di strada e dallo stile alla qualità. Qualità che riguardo le berline del Segmento E (a cui i modelli appartengono) deve essere, per forza di cose, molto elevata.

L’inglese è understatement, l’italiana è ammirata a ogni angolo della strada
Dal punto di vista stilistico, la Jaguar XF seconda generazione è variata poco rispetto all’omonima progenitrice e le novità sostanziali si riferiscono al terzo finestrino separato dalle portiere (un omaggio alla XJ 40) e ai gruppi ottici posteriori di chiara ispirazione F-Type. In sintesi, si tratta di un’auto che verrà apprezzata sia dagli appassionati Jaguar, ma anche da quanti amano passare inosservati. Dal canto suo la Maserati Ghibli affascina per la linea di bellezza drammatica, che parte dall’inconfondibile calandra anteriore d’ispirazione 250 F, si estende alle fiancate snelle e al contempo muscolose e chiude magnificamente con il padiglione da coupé e la parte posteriore possente. In sintesi, la berlina del Tridente ha una linea più personale rispetto alla XF (bella anch’essa, ma facilmente confondibile con la “sorella minore” XE) e lo dimostrano gli sguardi che incontra al suo passaggio. E poi, vuoi mettere il fascino in stile Granturismo dei finestrini privi di cornice?

Interni accoglienti e raffinati
L’interno della Jaguar XF rappresenta un vero e proprio trionfo di pelle, legni pregiati e alluminio. In altre parole, la berlina di Coventry riesce a coniugare sportività ed eleganza nel migliore dei modi, senza per questo rinunciare alla modernità. A quest’ultimo proposito, spicca la rotella centrale del cambio automatico, il navigatore satellitare dalla grafica intuitiva e pulita che si gestisce con facilità e, a richiesta, il quadro strumenti virtuale mutuato dalla XJ. Scomoda la funzione manuale del cambio attraverso le piccole leve che girano assieme al volante, creando confusione nelle rotazioni oltre i 90°.

Molto buona l’abitabilità, decisamente migliorata dietro rispetto alla generazione precedente. Salire a bordo della Maserati Ghibli significa trovarsi a contatto con l’alto artigianato italiano, grazie a finiture in pelle profuse a piene mani dal gusto più raffinato rispetto a quanto propone Jaguar, nonché in virtù dell’ampio  ventaglio di personalizzazioni. Queste passano attraverso una vasta scelta di materiali: legno, fibra di carbonio, pelle, Alcantara, cuciture a contrasto per il rivestimento in pelle di aspetti come il sopra plancia, pannelli porta, sedili e poggiatesta. Passando ad altro argomento, il posto guida è ben congegnato, con i paddle del cambio fissi al piantone e la strumentazione di facile lettura, mentre la “nota stonata” è rappresentata dai tasti degli alzacristalli elettrici e dalla rotella di accensione luci di provenienza Chrysler 300 C. Inoltre, anche il “colpo di clacson” (fastidioso) al bloccaggio delle porte tramite telecomando proviene dal mondo Chrysler. Quanto all’abitabilità, la Ghibli risulta molto comoda per quattro persone, mentre l’eventuale passeggero centrale viaggia un po’ sacrificato.

 

Qualità: un bel match
Il pubblico che sceglie modelli come Jaguar XF e Maserati Ghibli è notoriamente assai esigente in termini di qualità complessiva. Al riguardo, per quanto concerne l’esterno la XF presenta una vernice ben stesa, riscontri delle porte perfetti ma un allineamento del cofano motore migliorabile. Quanto agli interni, gli assemblaggi sono molto curati e la qualità percepita è superiore rispetto alla XF prima generazione, avvicinandosi più all’ammiraglia XJ che alla XE. La Maserati Ghibli per parte sua mostra un esterno impeccabile; anche in questo caso la vernice della carrozzeria è bene eseguita e l’allineamento tra le parti non è soggetto a luci eccessive. In sintesi, le maestranze dello stabilimento Maserati di Grugliasco infondono alla Ghibli una qualità di altissimo livello in termini di assemblaggio sia all’esterno che all’interno. E a proposito dell’abitacolo, la qualità percepita pareggia il conto con la rivale inglese anche se alcuni particolari di origine Chrysler, citati in precedenza, stonano.

Ricchi contenuti tecnologici
Sia la Jaguar XF che la Maserati Ghibli dispongono di accessori particolarmente qualificanti in termini di sicurezza, come ad esempio l’avviso di mantenimento corsia, la segnalazione di un veicolo nel cosiddetto angolo cieco e il monitoraggio del traffico posteriore in manovra. Riguardo il comfort, entrambe prevedono l’apertura motorizzata del vano bagagli, mentre per quanto concerne gli impianti audio la XF può disporre di un sistema digitale da 380 W con 10 altoparlanti, mentre la Ghibli propone un sistema Harman Kardon da 900 W e 10 altoparlanti.

Motori: il Maserati continua a sorprendere
Al volante della Jaguar XF, il propulsore 3.0 V6d sovralimentato mediante due turbocompressori mostra fin da subito una spinta impressionante. In poche parole i 300 CV si sentono tutti, ma anche i 700 Nm di coppia massima che permettono riprese eccezionali indipendentemente dal regime. Quanto alle prestazioni dichiarate dalla Casa di Coventry, l’accelerazione 0-100 km/h si svolge in 6”2/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. La Maserati Ghibli con motore 3.0 V6 Diesel sovralimentato con un turbocompressore risponde adeguatamente alla rivale, anche se tanto la potenza quanto la coppia sono inferiori facendo segnare rispettivamente 275 CV e 600 Nm. Conseguentemente, le prestazioni sono analoghe a quelle della Jaguar, poiché  lo 0-100 km/h si compie in 6”3/10 e la velocità massima raggiunge i 250 km/h. Infine, basta selezionare il tasto Sport che il V6 Diesel del Tridente “tuona come il carro di giove” e fa di tutto per imitare un V8 a benzina (riuscendoci).

Stesso cambio, diverse interpretazioni
Entrambe queste berline di prestigio hanno il celeberrimo cambio automatico ZF a 8 rapporti, capace di coniugare come nessun altro il comfort alla velocità di esecuzione. Ovviamente tale trasmissione è stata adeguata dai tecnici delle singole Case, con un occhio di riguardo in più al comfort per quanto concerne la Jaguar XF. Quest’ultima ha un setup manuale efficace, anche se purtroppo rimane attiva la scalata automatica al completo affondo dell’acceleratore. Per quanto riguarda la Maserati, non solo il cambio è più veloce sia in salita di rapporto che in scalata, ma il setup manuale esclude completamente i passaggi di marcia automatici (eccezion fatta per i casi di “sotto coppia” del motore).  Infine, la Ghibli si giova sia della pratica leva centrale che dei paddle fissi al piantone.

Tra le curve vince l’italiana
Forte di una struttura in alluminio che contiene il peso, la Jaguar XF 3.0 V6d ha una maneggevolezza tra le curve inusuale per una vettura lunga quasi 5 metri. Gli inserimenti sono veloci e precisi, accompagnati da uno sterzo che è lo stato dell’arte tra i sistemi a servoassistenza elettrica in termini di feedback. Inoltre, il sottosterzo è praticamente assente, mentre escludendo l’elettronica di controllo compaiono derapate di potenza piuttosto impegnative (e divertenti per i piloti esperti). La Maserati Ghibli dal canto suo ha una guidabilità ancor superiore, tanto è vero che in un’eventuale sfida in pista si terrebbe dietro la rivale nelle curve più difficili. L’assetto della Ghibli, infatti, è più piatto e sportivo, gli inserimenti in curva avvengono “alla velocità del pensiero” e lo sterzo vanta la servoassistenza idraulica che consente un feedback ancor migliore rispetto al comando della Jaguar. Riassumendo, la vincitrice di questa sfida esaltante è proprio, seppur di misura, la Maserati Ghibli. Splendido trionfo di ragione e passione.

Gian Marco Barzan

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