MotorAge.it ha svolto una ricerca per dare una risposta a : “Cosa può spingere ad acquistare un’auto ?”.
Alla base, alcune domande simili a quelle considerate dal Censis di cinque anni fa, insieme a qualche altra adeguata al cambio dei tempi, delle priorità dei clienti rispetto all’evoluzione del mercato.
Abbiamo considerato tre fasce di età tra 20enni e 50enni.
Ecco i risultati alla fine del semestre 2015.
– I bassi consumi (79,3%)
– Dotazioni multimediali e connettività anche su modelli entry-level (65%)
– Incentivi rottamazione (48,0%)
– Design personale (29,0%)
– L’abolizione della tassa di circolazione (27,3%)
– Finanziamenti agevolati in base al reddito (21,6%)
– Finanziamenti più aperti a lavoratori autonomi (18,2%)
– Più scelta di motori ibridi nella fascia di auto compact (15,0%)
– Politiche di defiscalizzazione delle pratiche amministrative (12,3%)
– Un assicurazione vantaggiosa accettando la Black Box (11,0%)
– Auto low-cost dagli alti standard di sicurezza (9,3%)
– Un assicurazione legata ai punti patente (9,0%)
– La scelta sul mercato di auto davvero Made in Italy (5,3%)
– Altro (3,0%)
(Nota: il totale non è uguale a 100 perché erano possibili due/tre risposte).
I consumi sono tanto importanti da interessare il più ampio range di clientela. A livello globale. Indipendentemente dalla fasca età. In tal senso abbiamo notato interesse e curiosità verso la produzione di motorizzazioni alternative, anche se, per esempio sull’ibrido la visione è positiva ma è per lo più la potenzialità economica che convince a fare il passo.
Si estende l’interesse alle funzioni multimediali (direttamente legato alle conquiste del mondo digitale). Allo stesso tempo si coglie maggiore sensibilità alle possibilità di accedere ai finanziamenti e al taglio delle tassazioni). Una potente arma di convincimento è rappresentata dagli incentivi: uno su due può anche cambiare la scelta del veicolo se incentivato, non solo attraverso la rottamazione ma, spesso, anche da offerte tipo “km 0” oppure sconti speciali.
Le polizze assicurative restano una “bestia nera”, è temuta anche nella visione di un tabellari unificato. Ma neppure la temuta polizza riesce a rendere molto più facile accettare di penalizzare la propria privacy con l’installazione delle Black Box. Anche quelle mettono inquietudine, a molti.