Strategia in evoluzione – PSA alza l’astina
Gli obiettivi, le novità e i “lavori in corso” al centro dell’incontro organizzato dal gruppo PSA – questa volta per affermare la precisa identità dei suoi tre Marchi: Citroën, DS e Peugeot –. Perché le attitudini e i rispettivi posizionamenti sul mercato vogliono essere ben identificabili.
Spinta per Tre – Back in the Race – Durante la conferenza stampa di Riccione, Olivier Mornet, Amministratore Delegato del Gruppo in Italia, ha voluto mettere subito un punto in evidenza: “la strategia del nostro Gruppo si è profondamente trasformata da quando Carlos Tavares ne ha assunto la guida”. Questo attraverso un piano preciso, denominato ” Back in the Race ”.
In sostanza, il progetto aziendale per il periodo 2014-2018, la strategia in evoluzione che alza l’astina delle ambizioni a livello globale del costruttore francese.
Il “piano Tavares” ha chiesto una precisa linea di attacco. Per il gruppo PSA significa mettere sul piatto investimenti e liquidità (con un free cash flow operativo al più tardi nel 2016) per un valore di un paio di miliardi di euro tra 2016 e 2018.
Tre identità – Nelle strategie operative, PSA vuole differenziare il ruolo dei tre Marchi. Proprio a livello di immagine. La creazione del nuovo brand DS Automobiles è significativo.
DS punta decisamente ai valori Premium. Stile, raffinatezza, qualche plus in fatto di connettività per amalgamare tradizione e tecnologia. Cucito addosso il claim Spirit of avant-garde . La comunicazione all’avanguardia è rappresentata dal lancio della campagna ” The DS Writer “ per la Nuova DS 4 e DS 4 Crossback.
Citroen potrà essere più libera di dedicarsi ad auto creative, sulle tradizioni francesi, spesso originali. Non a caso la C4 Cactus ne fa oggi un po’ il suo modello manifesto. In mezzo, Peugeot nel ruolo di marchio generalista, con tocchi di sportività (oggi ne è esempio la 308 GTI).
Prove differenziate – Abbiamo provato proprio le Nuove DS 4 e DS 4 Sportback, l’aggiornata C4 Cactus e assaggiato sulla pista di Misano le potenzialità della cattivissima 308 GTI by Peugeot Sport. Delle impressioni vive scriviamo in un articolo dedicato, ma in senso generale il lavoro fatto e la competitività nei rispettivi segmenti appaiono veramente di alto livello. Dal senso estetico a quello più tecnico.
Nove novità nel 2016 – Gli effetti della caccia alla razionalizzazione delle gamme esistenti secondo le loro specificità si vedranno in brevissimi tempo: Solo nel 2016 sono previsti nove lanci di nuovi modelli a livello europeo. quattro da Peugeot, tre da Citroen e quindi un altro paio a rinforzare il nuovo brand DS. Di cosa si tratta esattamente lo scopriremo presto: più semplice qualche deduzione circa Peugeot e Citroen, che devono rinfrescare i modelli più avanzati con l’età.
I vanti – A detta di Olivier Mornet la Divisione Automobile può dirsi in anticipo sulla tabella di marcia. Non dimentichiamo che DS 5 è Auto dell’anno per UIGA (stiamo ultimando la preparazione del lungo test della versione Hybrid che, vedrete, riserva molte sorprese), mentre la tecnologia PureTech 3 cilindri turbo è valsa l’ambito titolo di ” Engine of the Year 2015 ” a livello internazionale. Oggi PSA non solo è il secondo costruttore europeo, ma ha anche conquistato la posizione di vertice in Europa per emissioni di CO2 .
Le tecnologie sfoggiate come fiori all’occhiello sonno molte, ma orendiamo qualcuna a esempio. Il rendimento del 1.2 PureTech 3 cilindri, con il turbo calibrato per rispondere dai bassi regimi in modo lineare e l’iniezione a 3 splitter. Il cambio automatico con funzione sequenziale: conta su un calcolatore molto veloce e un disegno snello del convertitore che riduce davvero in modo encomiabile gli assorbimenti di potenza. Poi, sistema multimediale e connettività: già molto avanzato, riserva ulteriori sviluppi e con DS ha un paio di funzioni in più come in quanto a interfaccia. Poi, sul delicato argomento Diesel, la soluzione sviluppata è nei motori BlueHDi – si basa sull’impiego del fluido ADBlue per attivare una reazione chimica (divide la parte azoto) e riduce fortemente le emissioni NOx (potenzialmente fino al 90% affermano). Mettiamoci anche lo Start&Stop che, effettivamente, è assolutamente silenzioso oltre che immediato nel riavviare il veicolo.
Con 13 stabilimenti di produzione e 8 in joint-venture o cooperazione con altri partner, 8 centri di ricerca e sviluppo, la struttura commerciale ha in portafoglio 160 Paesi. Nei primi 6 mesi del 2015 il Gruppo ha superato la soglia di 1.500.000 veicoli venduti nelle 6 aree: Cina e Sud Est asiatico, Eurasia, Europa, India e Pacifico, America Latina, Medio Oriente e Africa. L’Europa ha un’importanza primaria, ma è la Cina il mercato più florido. Manca il nordamerica, un mercato che viaggia su corde complicate.
In Italia PSA è terzo Gruppo, con una quota di mercato intorno al 10% : nei primi nove mesi dell’anno è valso un fatturato di 1.530 milioni di euro. Con 234 concessionari, 244 Distributori ricambi e 933 Centri di riparazione, dà lavoro a oltre 5.000 persone sul territorio.
Lo Sport come valorizzazione – E’ evidente come lo sport, oltre che fonte di ricerca e sviluppo, sia un mezzo di comunicazione rilevante per il gruppo.
Citroen ha recentemente vinto il secondo titolo mondiale consecutivo, piloti e costruttori, del WTCC; La C3 è nata quasi come per gioco, un esercizio tecnico sportivo che poi ci ha preso gusto a veder crescere i risultati nelle gare del CITE. Intanto le DS3 si battono nel mondiale Rally, e quest’anno è iniziata la nuova avventura DS Virgin Racing nel Campionato Mondiale di Formula E (con le monoposto elettriche). E nel contesto sportivo vediamo pure come Peugeot abbia vinto quest’anno per la nona volta il Campionato Italiano Rally con Andreucci, oppure la sua partecipazione in un campionato alternativo ma sempre più seguito come l’RX Rallycross, e sempre di Peugeot l’impegno in imprese di grido come la Pikes Peak (due anni fa il record) o la Dakar con una nuova evoluzione della 2008 DKR.
Fabrizio Romano