DS 5 Hybrid 4×4 – missione avanguardia
Test – La ricerca dell’esclusività, la ” missione avanguardia ” è riuscita bene: DS 5 Hybrid ha dimostrato di saper “uscire dal coro”. In un ruolo complicato, difficile, la sentenza del nostro test dice che questa è un’auto che sa lasciare il segno. Poche volte a MotorAge ci si lascia trasportare da affermazioni tali, ma l’impressione in senso generale è questa.
DS 5 Hybrid trasmette fortemente i suoi obiettivi, comunica. Al netto delle considerazioni, l’impegno del nuovo marchio DS nel cuore del Gruppo PSA lo consideriamo oggi tra i più meritevoli, senza voler togliere nulla ad altri.
Se DS 5 è stata nominata auto Europa dell’anno, la versione Hybrid 4×4 ne è la sua rappresentante maxima.
Creativi all’opera – Lo stile è da ammiraglia, ma senza annoiare. L’esclusività è evidente quanto la ricerca di una propria personalità. Il test si concentra sulla versione Sport Chic .
La linea scivola lungo un cuneo da sportiveggiante shooting brake, giusto per dare l’idea. Perché non c’è nulla di germanico. A “customizzare” il look, renderlo una presenza di nuova generazione, subentrano molti elementi dalla grafica scolpita. In questa versione il gioco tra il bianco dominante e il nero che riempie i montati, parte dei cerchi, la lunghezza del tetto (panoramico quando si fa scorrere la plafoniera interna), oppure la grande cornice a boomerang incastonata ai lati del frontale con una aggiunta di Led. Oppure le massicce profilature alluminio che abbracciano il cofano e tagliano su per i montanti, in combinazione con i sottoporta, le grafiche delle ruote e la calandra con simbolo DS. Con le DS Wings esagonali si accompagnano le due ali luminose nei proiettori, mix di LED e Xeno.
Il posteriore cerca l’imponenza, ma raffinata; in questo hanno un ruolo anche le carreggiate larghe, i due terminali di scarico inseriti come larghi parallelepipedi nel paraurti, oltre alla firma luminosa delle sei strisce di luce, tipo tubi catodici, e indicatori di direzione a scorrimento.
Hi-Tech d’autore – Chiave elettronica in tasca, il sensore all’interno della maniglia fa scattare l’apertura porta.
L’abitacolo appare subito come un lavoro “di cesello”. Non cogliamo al volo quella “francesità” di cui parlano in DS, ma certo siamo d’accordo con Olivier Mornet quando da Direttore Generale di PSA ci parlava di eclusività d’avanguardia. L’abitacolo è effettivamente un mix premium fortemente caratterizzato nel trattamento del design, dei materiali, delle tecnologie.
L’ambiente dà effettivamente la sensazione di un cockpit, per stile e funzioni. In alto i punti luci, i comandi del tetto che si apre ai 3 vetri panoramici e, particolarmente importanti, i comandi sul tunnel con il selettore del cambio, due file di switch e il reostato per selezionare modalità di funzionamento del gruppo trasmissione ( Auto – Sport – ZEV – 4WD ).
Il report del funzionamento, come degli scambi dei flussi di energia tra motore Diesel-Elettrico-Ruote è integrato nella strumentazione del cruscotto. Per il resto ci si affida agli abbondanti servizi del multinfunzionale schermo Touch Pad 7″ – che qui include Navigatore e New Mirror Screen per la duplicazione dello smartphone con le relative applicazioni, telecamera di retromarcia, radio digitale.
Presente pure il Connect Box con SOS & Assistance per chiamate automatiche d’emergenza localizzata.
Il gusto del viaggiare – Colpo vincente per vista, tatto e comfort è la conformazione dei rivestimenti e degli accessori. A cominciare dalla lavorazione dei sedili in pelle tipo cinturino di orologio, da alto design e irrobustito. Gli anteriori hanno regolazione elettriche, quello di guida, oltre alla memore e al riscaldamento ha anche la funzione massaggio. Una “chicca” che (con qualche sorpresa) abbiamo scoperto intrighi parecchi automobilisti.
Pulsante Start e DS 5 Hybrid in partenza si muove col motore elettrico. Non lo setti, e in partenza il neo è un certo ritardo nella risposta. Con leva del cambio, da Neutral, si passa a “avanti o indietro”. Accelerando il gruppo trasmissione mette in azione la sua tecnologia.
La catena di trazione – Combina il motore Diesel HDi 2.0 alla propulsione elettrica. Risultato, potenza totale di 200 CV e funzione 4×4. Dopo l’avvio, le sensazioni di guida portano a esaltare soprattutto la comoda, signorile fluidità, ma è immediato ottenere un comportamento energico: la coppia dell’elettrico spinge da subito e costantemente si fa complice della forza del Diesel 2 litri. La modalità “Auto” più utilizzata è l’equilibrio del rendimento dei due sistemi propulsivi, incluso il recupero di energia in decelerazione a favore della batteria.
Ovviamente la combinazione trova il suo status ideale nella guida urbana, e così la possibilità di guida in modalità ZEV solo elettrica (autonomia una ventina di km). Dove lo scambio dei flussi di energia è abbastanza continuo si hanno anche i consumi migliori: da 3 a 3,5 litri/100 km, con emissioni di CO2 molto basse.
Considerati peso e dimensioni, le prestazioni sono appaganti. Più che per lo spunto certamente per la decisione nelle progressioni, quando a nostro avviso si fa sentire meglio l’azione ” boost “ . Girando la manopola su “Sport” l’impressione è amplificata (rendimento massimo del motore elettrico in aggiunta al motore termico). Il cambio sei rapporti entra in funzione sequenziale/manuale, è veloce anche nella doppia scalata e non interferisce neppure a giri del motore elevati (ovviamente non consente scalate a regimi assurdi); insomma, modalità reattiva e divertente, anche se l’uso dei paddle al volante non è il massimo della funzionalità contro curve strette e ravvicinate. Ci risiamo, perché è un neo comune con varie altre vetture.
Sterzo sempre comodo, ma anche adeguatamente rigido. C’è stato qualcuno che lo ha considerato fin troppo rigido, ma perché abituato ai classici sterzi da berlina. Sulla DS 5, Hybrid compresa, per fornire un tocco di sportività moderna e polivalente, lo riteniamo invece molto ben tarato per chi ama la sensazione del controllo.
Frenata immediata, magari potrebbe essere un po’ meglio modulabile l’effetto al pedale. Sospensioni studiate come mix eccellente. Gli ammortizzatori con tecnologia PLV sono molto abili nel rispondere alle imperfezioni della strada ma anche nel controllare le sollecitazioni: qualche curva esuberante paga un po’ di sottosterzo, ma di norma, anche allegramente guidando, la ricerca del comfort premium trova un ottimo equilibrio con la stabilità. Il PLV (preloaded linear valve) è un sistema ad azione progressiva che accompagna gli sforzi nell’ammortizzatore rendendone i movimenti più fluidi, regolari. Con l’escursione lunga, l’effetto sul carico riesce a contrastare sobbalzi e al contempo mantenere il bilanciamento in compressione e decompressione.
In autostrada si viaggia veramente comodi, ma ovviamente la velocità è tutta affidata al Diesel, che comunque a buone andature ci ha chiesto in media 7,0 litri 100 km (qalcosa meno se la velocità di crociera è tranquilla).
Chi guida può avere a disposizione l’Head-Up Display: optional comodo per avere la velocità sotto controllo senza distrarsi. Anche se poi, volendo utilizzare i sistemi di bordo, l’equipaggiamento di serie prevede il cruise control con regolatore e l’imitatore di velocità.
Quando dal 4×4 si vuole più grip – Nelle escursioni su sterrato, il passaggio a 4WD per la trazione integrale si fa effettivamente sentire. Il motore termico porta forza motrice alle ruote anteriori, l’elettrico alle posteriori – risultato: incremento del grip e tutta la forza motrice scaricata a terra, più forte e incisiva, con il contributo dell’elettronica nell’affinare la ripartizione. Su fondi a scarsa aderenza e a basse velocità, interviene l’antipattinamento e diventa ancor più utile l’assistenza nelle partenze in salita.
Notevole lo spazio a bordo: dietro tre posti veri in senso trasversale e comodità per le gambe. La versione Hybrid perde qualcosa in volume del bagaglio rispetto alle sorelle. A disposizione restano comunque un buon 325 litri sotto livello cappelliera.
Di fatto con la DS 5 Hybrid 4×4 si fa una scelta di prestigio. Che la si definisca come ” tecnologia creativa ” o ” alternativa all’avanguardia”, puù entrare nel mirino di una clientela che vuole uscire dagli schemi.
Prezzo DS 5 Hybrid 4×4
DS 5 Hybrid 4×4 Chic 40.900 Euro
DS 5 Hybrid 4×4 So Chic 42.950 Euro
DS 5 Hybrid 4×4 Sport Chic 46.950 Euro
DS 5 Hybrid 4×4 Sport Chic (in Prova) 51.500 Euro
DS 5 Hybrid 4×4 (serie 1955) 47.250 Euro
Pregi
Design creativo e personale. Da ammiraglia all’avanguardia
Accuratezza, lavorazione dei materiali e tecnologie: combinazione valorizzante
Trasmissione ibrida e 4×4 ; con 4 modalità di azione
Comfort di assoluto rilievo, sia per l’ambiente a bordo sia per il comportamento
Touch Pad multimediale polivalente e tra i più intuitivi, modernità di interfaccia e funzioni connettività
Nei
Non sempre comodi i Paddle al volante per la funzione manuale del cambio
Perde un po’ in volume il vano bagagli rispetto alle altre DS 5
Autonomia in modalità ZEV solo elettrica: da migliorare con un buon sistema Plug-In
Alcuni opzionali che ci si aspetta di serie: come Bluetooth e USB
Fabrizio Romano
Valutazioni e Guida all’acquisto
Ovviamente ha un costo elevato, ma tutto sommato competitivo nel rapporto diretto con la concorrenza. E lo sarebbe ancora di più se alcune dotazioni che si darebbero scontate a questi livelli non fossero invece opzionali.
Sport Chic è un allestimento medio-alto nella gamma (quattro versioni diventate cinque con la special 1955).
Nelle dotazioni di serie (alcune presenti dalla versione di accesso) ha Keyless Access, sensori accensione fari e tergi, DS LED Vision (fari LED diurno, Xeno, indicatori direzione a Led, sensori parcheggio anteriori/posteriori, telecamera retromarcia, clima bi-zona con diffusori posteriori, tetto cockpit con 3 vetri panoramici e tendine elettriche, Touch Pad 7″ e Navigatore, i bei cerchi in lega da 18″ diamantati e il DS Connect Box. Inoltre sono presenti la sorveglianza dell’angolo morto (SAM), l’avviso di superamento involontario della linea di carreggiata e la commutazione automatica degli abbaglianti, la funzione cornering light (illuminazione della curva), la partenza assistita su pendenza, il controllo stabilità, l’antipattinamentononché un HiFi di qualità.
Gli optional presenti nella versione del test aggiungono un completamento del Pack Confort (per esempio supporto lombare elettrico con funzione massaggio, sedili anteriori riscaldabili) e del Pack Business DAB (il Bluetooth con streaming audio, doppia presa USB, illuminazione di cortesia). Insomma, una serie di up-grade appaganti che però hanno fatto lievitare il prezzo. A questi livelli, la DS 5 è comunque concorrenziale e lo è anche questa versione: tecnologia Hybrid Diesel+elettrico con 4×4 è una combinazione top.
Caratteristiche Tecniche DS 5 Hybrid 4×4
Motore Turbodiesel 2.0 + elettrico
Potenza 120 kW (163 CV) + 27 kW (37 CV)
Potenza totale 147 kW (200 CV)
Coppia max (con overboost) 300 Nm da 1.750 a 3.000 giri/min.
Coppia max motore elettrico 200 Nm da 0 a 1.290 giri/min.
Cambio autom./manuale pilotato sequenziale 6 rapporti
Trazione integrale 4WD
Dimensioni
Lunghezza – Larghezza – Altezza 4530 mm – 1871 mm – 1513 mm
Passo 2727 mm
Porte – Posti 5 – 5
Vano bagagli (sotto livello tendina) 325 litri
Vano bagagli con schienali posteriori ribaltati 1145 litri
Lunghezza d carcico 820 mm
Peso complessivo 2265 kg
Pneumatici 235/45 R18
Prestazioni
0-400 m 16,7 secondi
0-100 km/h 9,3 secondi
Velocità max 211 km/h
Consumi dichiarati
Urbano 3,2 litri/100 km
Extra urbano 4,3 litri/100 km
Misto 3,9 litri 100 km
Media rilevata
Urbano 4,3 litri/100 km
Extraurbano 6,7 litri 100 km
Media globale 5,1 litri/100 km
Serbatoio gasolio 60 litri
Emissioni dichiarate misto CO2 103 g/km
Omologazione Euro 6
L’ho provata e definirla fantastica è riduttivo!
Test tecnologia creativa. Per uscire dagli schemi.
Peccato non potersela permettere!