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Auto – come ti scelgo il testimonial

Testimonial. Sono di estrazione sempre più varia le figure che ci “consigliano” di comprare una vettura. Facile immedesimarsi con il personaggio ideale.

 
La scelta del testimonial corretto – non lo diciamo noi ma fior di studi di comunicazione – è una delle chiavi principali del successo di un prodotto. Così anche nel settore dell’auto. Nel quale, oltre all’analisi di design e prestazioni, è importante per il cliente anche immedesimarsi con il personaggio ideale possessore della vettura che si intende comprare. Il testimonial, appunto, che per le aziende equivale a un bell’amo lanciato in acqua da un pescatore. La storia di volti noti legati al mondo delle quattro ruote è pressoché infinita, si va dalla classe di Carla Bruni per la Lancia Musa a un improbabile Michael Schumacher pilota di una (altrettanto improbabile) Fiat Multipla. In mezzo ai tanti, ci sono però alcuni casi che vale la pena di ricordare, anche recenti.

 
Il connubio più semplice è quello con gli attori e di recente il più azzeccato ci sembra quello tra Peugeot 308 e Stefano Accorsi. Stessa grazia, stessa eleganza di portamento, stesso stile: l’attore italiano trapiantato in Francia sembra fatto apposta per augurare un buon successo alla berlina della casa del Leone. Che come ambasciatore internazionale ha scelto invece uno sportivo universale, il tennista Novak Djokovic, per dare un’immagine di sé al tempo stesso vincente (Djoko è infatti il numero uno mondiale nel suo sport) e simpatica (lo stesso tennista è tanto famoso per le sua capacità sul campo quanto per le sue divertentissime imitazioni).

Abbiamo citato la Bruni, ma è scontato dire che il mondo delle celebrities al femminile è stato abbondantemente tirato in ballo dagli spot delle auto. Come dimenticare Monica Bellucci ancora per Lancia, o l’ex top model Claudia Schiffer testimonial della Opel? Meno memorabile ma altrettanto scontata invece la presenza di un pilota, Felipe Massa, a promuovere per Jaguar l’uscita dell’ultimo film di Bond “Spectre”.

 
Esiste poi il rapporto con gli intellettuali, scrittori o registi. E qui i casi da citare sono almeno due. Lo scrittore Joël Dicker, autore del best-seller “La verità sul caso Harry Quebert”, è il protagonista della attuale campagna e ambasciatore della nuova DS 4 e della DS 4 Crossback. “The DS Writer” – questo il nome del progetto di comunicazione – è basato su cinque episodi diffusi sul web e da un racconto ideato in esclusiva per DS dallo stesso Joël Dicker, un libro in edizione cartacea, destinato ai primi clienti di nuova DS 4 o DS 4 Crossback. Un’idea diversa dal solito, così come le auto DS esteriormente caratterizzate da un design innovativo e dal nuovo frontale DS Wings.

Tre anni fa fu invece il gruppo Fiat-Chrysler a fare qualcosa di davvero originale. Al fine di suscitare fiducia in una prossima risoluzione della crisi finanziaria, in occasione del Super Bowl 2012, realizzò lo spot “It’s Halftime in America”, adottando come testimonial nientemeno che Clint Eastwood. Lo spot non vendeva esplicitamente un’auto, ma il marchio del gruppo campeggiava ovunque. Risultato, un enorme successo. Perché anche se non elargito in maniera diretta, un consiglio dell’ispettore Callaghan sono in pochi ad avere il coraggio di rifiutarlo.

Marco Infelise

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