Fiat 124 Spider – Genesi di un’italiana “con passaporto giapponese”
Gira e rigira certe automobili dei gloriosi Anni 60 rimangono ancora oggi un punto di riferimento in termini di stile; vuoi per la forte personalità frutto di una creatività irripetibile dell’epoca “Dolce Vita”, vuoi per azzeccate strategie di marketing che fanno leva sull’”effetto nostalgia”. Da questa filosofia nasce la nuova Fiat 124 Spider, sviluppata in collaborazione con Mazda.
In principio doveva essere un Duetto
Mai come nell’ultimo decennio il mondo dell’automobile ha subìto cambiamenti veloci e costanti, tali da scompaginare piani e scelte strategiche in pochi mesi. Al riguardo, nel 2013 il Gruppo Fiat (FCA opererà dal gennaio 2014) sigla un accordo con Mazda per realizzare e produrre a Hiroshima su base MX-5 il nuovo Duetto dell’Alfa Romeo. Modello erede del longevo spider prodotto in quattro serie distinte dal 1966 al 1993.
Nell’ottica del piano di rilancio del Biscione, infatti, è prevista da tempo una convertibile a “due posti secchi” rigorosamente a trazione posteriore. Soluzione quest’ultima, assai gradita agli Alfisti, ma non disponibile all’interno del Gruppo Fiat in quanto (eccezion fatta per Maserati) le piattaforme sono predisposte per l’impostazione “tutto avanti”. L’affaire Fiat – Mazda entra subito nel vivo e tecnici e stilisti del Marchio milanese si mettono al lavoro, se non che, dopo circa un anno, ai piani alti della neonata FCA si decide che tutte le future Alfa Romeo dovranno continuare a essere prodotte in Italia. Inutile dire che il Duetto non sarà realizzato in Giappone. Inoltre, i tecnici del Biscione sono al lavoro sulla nuova architettura Giorgio a trazione posteriore da cui nascerà la Giulia e, conseguentemente, le sportive coupé e spider.
Si cambia modello con risultati eccellenti
L’accordo tra Fiat e Mazda permane e, tra Torino e Detroit si decide che a essere realizzata su base MX-5 e prodotta a Hiroshima sarà la 124 Spider, erede dell’omonimo modello che tra il 1966 e il 1985 ha furoreggiato soprattutto negli Stati Uniti in termini di vendite. Dal canto nostro non nascondiamo come questo repentino “cambiamento di rotta” ci abbia fatto ipotizzare una semplice operazione di “rebadge” della MX-5, sulla falsariga di quanto è avvenuto per Chrysler 300- Lancia Thema per intenderci. Felicissimi di essere stati smentiti, in quanto nel giro di pochi mesi il Centro Stile Fiat realizza una vera e propria riedizione in chiave moderna della 124 Spider, con tratti caratteristici del modello storico come la forma dei gruppi ottici anteriori, la griglia esagonale, la doppia “gobba” del cofano motore, nonché la sezione a coda di rondine dei parafanghi posteriori e le luci dietro orizzontali. Il risultato è una vettura che abbina con estrema maestria stilemi classici a dettagli moderni, distinguendosi profondamente come aspetto dalla MX-5.
Tecnica avanzata
Sulla Fiat 124 Spider tutto è studiato per garantire il più puro piacere di guidare, dalla trazione posteriore alle raffinate sospensioni a quadrilateri deformabili, dal cambio con escursione ridottissima della leva al motore 1.400 MultiAir Turbo erogante 140 CV e 240 Nm di coppia. In particolare tale propulsore, nato per l’applicazione trasversale, ha richiesto non pochi affinamenti e modifiche per essere disposto longitudinalmente e gli eccellenti risultati raggiunti si devono ai progettisti Fiat di Torino. Tecnici che almeno una volta al mese si sono recati alla Mazda di Hiroshima, poiché nonostante l’attuale era informatica a suon di video conferenze nulla c’è di meglio di un faccia a faccia sul campo, specialmente se il progetto è di tale portata.
La scoperta per l’America
Come avvenne per l’illustre e omonima progenitrice, la nuova Fiat 124 Spider è destinata soprattutto al mercato del Nord America. Mercato in cui Fiat è tornata da pochi anni con vetture di grande appeal e alta qualità costruttiva come le 500. Modelli questi che hanno spazzato definitivamente il motto “fixit again Tony” nato negli Anni 80 riguardo la poco affidabile Strada (alias Ritmo). E i fans della 124 Spider, ne siamo certi, non saranno solo i nostalgici degli Anni 60, ma anche un pubblico di giovani che impareranno ad amarla come amano le canzoni di Battisti e dei Beatles nate cinquant’anni prima di loro.
Gian Marco Barzan
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