Tucson la Hyundai più veloce nelle vendite in Europa
La Tucson di nuova generazione si impone nella gamma della casa coreana: sin dal lancio a Settembre di quest’anno è il SUV medio-compact ad essersi dimostrato il modello Hyundai più veloce nel chiamare gli ordini, alzare le vendite. Il dato sfoggiato con vanto da Tony Whitehorn, Presidente e CEO Hyundai Motor UK, riguarda le performance delle versioni per il Regno Unito e quelle nel resto dei Paesi europei.
Tucson la Hyundai più veloce nel fare conquiste. Lo sprint da Settembre vale oltre 95 mila richieste, che in un così breve periodo hanno soprattutto permesso all’impianto ceco di Nošovice di continuare a lavorare a pieno regime.
Dal Giugno 2011 sono conteggiati oltre 700 mila i C-SUV usciti dalle fabbriche Hyundai Motor Manufacturing Czech (HMMC), e ora, in pochi mesi la nuova Tucson ha alzato ulteriormente il livello di produzione nella fabbrica. Con soddisfazione dei lavoratori, oltre che dei vertici della Casa che possono decretare il pieno successo dell’impianto. Che continua punto a “girare” a pieno regime.
A Nošovice si occupano dell’assemblaggio completo e della realizzazione dei componenti principali: per il resto, tutte le altre componenti arrivano dalla regione, a vantaggio dell’indotto e del mondo del lavoro che ci gira intorno. E non s puà nemmeno dire che ne risenta la qualità, la quale deve rientrare in una stretta scala di valori. La Tucson (oppure iX), chi l’ha provata, può dire che sia costruita bene, ai livelli alti del segmento (per dimensoni ma anche per impostazioni da SUV credibile, realmente SUV) dove ci sono concorrenze implacabili (Nissan, Kia, Ford, Honda, Suzuki).
Si potrebbe discutere delle differenze sui costi produttivi, le leggi per la sicurezza, delle condizioni di lavoro. Si potrebbe discutere su tutto quello che vogliamo sulle diveritù dell politiche industriali, ma certo è che se anche in Italia ci fossero meno gabelle burocratiche, meno inciuci parassiti insieme una pressione fiscale meno opprimente per gli investitori (dimezzare un piccola tassazione su una montagna di costi è come il placebo o la finta cura di Pedacio), realtà del genere potrebbero diventare la norma anche da noi e per i nostri brand. A favore del lavoro e dell’imprenditoria.
L’assioma degli anni 60 “lavorare meno lavorare tutti” oggi sembra volersi trasformare in “lavorare tutti meno pagati e meno sicuri” inconcepibile, in quest’ottica gli unici che ne trarrebbero vantaggio sono gli imprenditori. Sono sostanzialmente in accordo sul fatto che meno ingiustificate tasse meno burocrazia meno corruzione porterebbero ad un risanamento ed ad uno sviluppo del sistema produttivo creando posti di lavoro in ambienti di lavoro sicuri retribuzioni congrue e diritti dei lavoratori salvaguardati.