Aneddoti e leggende nella storia Land Rover
Questo servizio non è solo un saluto all’ultimo Land Rover nella sua più classica concezione. Vuole essere una diversa chiave di lettura, divertente per gli appassionati. Un breve viaggio tra aneddoti, curiosità e qualche rarità.
Qualche tempo fa Land Rover ha preparato una bella sorpresa per la stampa.
I responsabili di Solihull hanno allestito una specie di luna-park: a disposizione modelli che hanno riempito pagine di storia della Land Rover. Con “pezzi” rari che farebbero la felicità dei collezionisti e curiosità di cui molti, probabilmente, non hanno mai nemmeno immaginato l’esistenza.
Non belle statuine da ammirare, ma Land “d’antan” assolutamente operative che abbiamo potuto mettere in azione in una splendida tenuta nel sud delle campagne inglesi.
In testa, almeno in ordine cronlogico, addirittura il primo pre-serie del modello allestito dai fratelli Maurice e Spencer Wilks. Il famoso HUE 166 . Fa niente che sembri un trattore, lento e casinista: è emozionante.
Poi è toccato ai tanti altri rappresentati speciali delle Serie Land, duri, ruvidi e con concetti di traiettoria approssimativi, ma bellissimi, compreso una specie di Big Foot del ’64, allestito per operare in situazioni estreme con grande grip e super altezza da terra, un prode Lightweight militare, qualche Forward Control (nella Photo Gallery il IIB con passo 110″, anziché 109).
Ciliegina sulla torta, due versioni Royal preparate negli Anni 50 per la Casa Reale inglese, e la cui nobiltà, assicuriamo, traspare dalla morbidezza assoluta del comportamento. Sua Maestà, le buche non le doveva avvertire.
La saga è continuata con Serie II, IIa, e Serie III, fino ad arrivare ai più recenti 88” e 109, Ninety e One-Ten degli Anni 80, ma non certo solo nelle versioni canoniche; anche derivati curiosi e interessanti, come, un paio di cingolati per le esplorazioni, un mezzo antincendio a rappresentare uno dei Forward Control. Diamo uno sguardo anche alla Photo Gallery .
Poi un super Land Rover per operare in situazioni impossibili e un inusuale Serie I 86” del 1955: venne preso in carico da un’azienda privata, equipaggiato di braccio spala-neve. Le gomme 700.16 erano originali.
– Adesso qualche leggenda e curiosità –
L’Ovale – Due leggende o due realtà? Come una vuole che primo schizzo della Land sia stata tracciata sulla sabbia di Red Wharf Bay, l’altra dice che l’idea del logo ovale richiamasse il coperchio di una scatola di sardine mangiata in fase di test.
Land volanti – In ambito militare, il famoso elicottero Westland Wessex era perfettamente in grado di sollevare, appeso al gancio baricentrico, un Land Lighweight, e con il motore più potente, anche veicoli più pesanti come l’88 pollici Serie II di base.
Dodici posti con lo sconto – La Serie II e, dal ’61, la IIA (nuova denominazione dovuta non a qualche modifica, ma semplicemente al nuovo sistema di registrazione dei telai da parte della Casa) vennero fornite nelle versioni soft-top, hard-top, pick-up e station wagon. Come wagon troviamo anche una dodici posti, la cui realizzazione era dovuta a motivi legati al mercato civile. La legislazione britannica, infatti, penalizzava con un’ingente tassa i veicoli per il trasporto di persone, esentando però quelli con più di undici posti. Aggiungendo così due posti agli otto delle due panche posteriori, si riusciva ad abbattere il prezzo del passo lungo da 1300 a 950 sterline. FATTO.
One Ton – La Serie IIA, il 109 One Ton, così chiamato perché le modifiche alle sospensioni e i pneumatici maggiorati da 9.00-16 offrivano una capacità di carico utile di una “Long Ton”, misura inglese che corrisponde a 1016 chilogrammi, oppure di otto uomini sul pianale posteriore. Inoltre, una scatola dello sterzo più demoltiplicata, un ammortizzatore di sterzo e un servofreno influivano positivamente sul comfort di marcia.
La Pantera Rosa colpisce ancora – Lo Special Air Service, o SAS, è un corpo speciale britannico nato negli Anni 60 per compiere azioni lampo e distruttive tra le linee nemiche. Per fornirgli un mezzo adeguato, vennero modificati Land Rover 88 I e 109 IIA con equipaggiamenti speciali. Famose sono le Long Range Desert. Alleggerite, dotate di taniche, sedi per armi leggere, radio, piastre, tubi nebbiogeni, kit per la sopravvivenza di tre uomini per almeno una settima. La sostituzione del classico colore verde mimetico con il bel rosa tenue degli esemplari impiegati nelle zone desertiche, è valso il nomignolo alle leggendarie Pink Panther, ovvero, Pantera Rosa, divenute uno stereotipo a cui le versioni successive hanno continuato a ispirarsi; viste tra le protagoniste della Guerra del Golfo le versioni moderne continuano ad affiancare il famoso reparto Speciale.
Bistecche australiane addio con Serie III – Nel 1971 la Serie III porta altre evoluzioni significative. Il frontale, con tutti i gruppi ottici sui parafanghi e i fari incassati, aveva ora la griglia del radiatore in ABS, anziché in metallo, si narra con grande rammarico degli australiani, che la utilizzavano per cuocere le bistecche sui fuochi da campo.
G4 Challenge – Terminata l’epoca del famosissimo Camel Trophy, Land Rover cerca di ricrearne uno tutto suo, a enfatizzare la guida off-road, ma anche la sfida, lo sport avventura. Una parentesi nata con ottimi auspici ma poi, nel periodo di crisi che ha visto le divisioni strategiche dei marchi del gruppo britannico, venne abbandonato (anche se Land Rover era in quel momento il marchio trainante, con conti all’attivo). E’ stato inaugurato nel 2003, quando il tenace pilota belga, Rudi Thoelen conquistò la vittoria terminando la scalata finale nel deserto di Moab, negli Stati Uniti. L’edizione successiva si è spinta in aree ancora più remote in Thailandia, Laos, Brasile e Bolivia.
RAW Defender – E’ forse la versione speciale più modaiola. Operazione voluta dal marketing nel Settembre 2005, in collaborazione con l’olandese G-Star per una collezione in stile country con verniciatura Pennine Grey (anche per cerchi e finiture), tetto e pelle interni colo cacao in contrasto.
SVX : Speciale 60 Anni – Nel 2008 il Defender è stato prodotto nell’edizione limitata SVX, che ha celebrato i 60 anni della produzione.
Carriera militare
Le Land Rover hanno cominciato la loro carriera nelle forze armate britanniche nei giorni della ricostruzione, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
L’esercito inglese si rendeva conto di aver bisogno di una vettura leggera tuttoterreno per assolvere a compiti tattici e di assistenza, il che diede ai fratelli Wilks ulteriori motivazioni per concretizzare il loro progetto.
Da allora le Land Rover rappresentano un pilastro dei trasporti militari nel mondo, e da allora si sono evolute seguendo i cambiamenti dei teatri di guerra. Le necessità di difesa e di supporti logistici, di aiuti umanitari e pronto intervento, non lasciano dubbi sul fatto che ci sarà sempre bisogno di Land Rover militari, e che anche in futuro i 4×4 britannici avranno un ruolo fondamentale.
Negli anni l’approvvigionamento di Land è stato ben nutrito e diversificato, con esemplari delle Serie I, II e III, di Lightweight che venivano aviotrasportate, paracadutate, 101 Forward Control, 90/110. Incluso lo speciale Defender denominato XD Wolf.
Ma numerose sono le varianti adibite ad usi specifici. Il Defender e i suoi predecessori hanno assolto i compiti più disparati: ambulanza, posto di comando, centro di comunicazione, cargo, trasporto e traino, mitragliera e piattaforma per cannoncini e lanciarazzi. Troviamo anche versioni più specialistiche, tipo “Desert Patrol” (pattugliamento deserto), mezzi d’assalto, incursioni “commando” e vetture blindate.
Produzione – Dal 1948 la linea di Solihull ha prodotto 2.016.933 Serie Land Rover e Defender.La Serie I Land Rover originale costava 450 sterline nel 1948. Era equipaggiata con un motore da 1,6 litri a quattro cilindri che sviluppava appena 50 CV.
Per la produzione a mano di un Defender sono necessarie 56 ore di lavoro, contro le 48 per la produzione industriale di una Discovery Sport.
Croce Rossa e Mezzaluna – un contributo importante di Land, con l’uso dei Defender in primo piano, si è rivolto alla collaborazione con La Federazione Internazionale della Croce Rossa e le società della Mezzaluna Rossa.
La più grande organizzazione umanitaria, senza alcuna discriminazione di nazionalità, razza, credo religioso, classe o ideale politico. Un lavoro in partnership che mira a ridurre l’impatto dei disastri, delle epidemie e delle emergenze nel rispetto della diversità e della dignità umana.
Fabrizio Romano
Tanti bei modelli e ognuno di loro ha una storia da raccontare…
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La fine di un mito
Bellissimo!
Articolo ricco di inedite curiosità!
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Grande storia
Hanno già pensato a come sostituirla?